Oltre 100 esperti da quasi 30 Paesi e tre organismi internazionali si riuniscono al Centro Convegni 'Domus Pacis', per analizzare e dibattere le problematiche attuali della consulenza agli agricoltori, nei Paesi dell'Unione europea e nei Paesi in via di sviluppo.
Dopo molti anni, si prevede una nutrita partecipazione da diverse università iraniane, a conferma della volontà di riallacciare rapporti scientifici con l’Italia e l’Unione europea in genere. Sono anche iscritti al Seminario ricercatori e funzionari dalla Corea, Egitto, Mozambico, Armenia, Israele, Russia, Ucraina, numerosi Americani, Turchi.
Si tratta di un incontro biennale, giunto oramai alla XIX edizione, che ebbe inizio nel 1973, quando un gruppo ristretto di docenti universitari del Nord Europa si incontrò ad Helsinki e fondò quindi il 'Seminario Europeo sulla Divulgazione', con un forte accento, ma non esclusivo, sull’agricoltura.
Gli agricoltori di tutto il mondo, sia dei paesi ad economia avanzata, come nei paesi in via di sviluppo, vivono dei momenti difficili e pieni di sfide. Il cambiamento climatico rende difficile prevedere le dinamiche metereologiche e spesso impone di cambiare colture e di introdurre nuove tecniche di allevamento.
Le variazioni del prezzo del petrolio, e quindi dell’energia, hanno un impatto profondo sui costi di produzione. L’uso non alimentare di prodotti agricoli apre nuove possibilità, ma genera tante polemiche. La popolazione mondiale cresce inarrestabile e si parla oramai di un pianeta con 9 miliardi di abitanti, prevalentemente in città.
Come orientare gli agricoltori verso i nuovi modelli di agricoltura e di sistema distributivo che saranno necessari per sfamare le città? Dentro l’Unione Europea, al tempo stesso, alcune scelte di politica agraria quasi spingono gli agricoltori a non produrre più.
Si parla sempre più spesso di paesaggio, di ambiente, di aziende 'fornitrici di servizi' e non produttrici di alimenti. In questo scenario così complesso, i servizi di consulenza agli agricoltori debbono comunque fornire delle risposte, offrire dei consigli, poter indirizzare i produttori, giovani e meno giovani, verso scelte giuste, valide tecnicamente ed economicamente vantaggiose.
Il convegno di Assisi è organizzato congiuntamente dalla Sezione di Scienze Economiche ed Estimative della Facoltà di Agraria di Perugia e dall’Istituto Nazionale di Economia Agraria di Roma, grazie anche all’appoggio della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, della Camera di Commercio di Perugia, del ministero delle Politiche Agrarie e Forestali e con il patrocinio della Regione dell’Umbria e della Società Italiana di Economia Agraria.
Secondo il professore Fabio Maria Santucci, responsabile locale e coordinatore del Comitato Scientifico che da due anni prepara l’evento, in Italia vi sono grandi tradizioni ed importanti realtà locali. Sono le Regioni nel nostro Paese ad avere le competenze in questo settore e sono esse che, spesso in collaborazione con i sindacati agricoli, gestiscono tali servizi, perfacilitare agli agricoltori l’adozione di tecniche e di decisioni rilevanti, anche per la collettività.
E’ anche molto importante il ruolo del settore privato: si pensi che solo in Umbria si prevedono finanziamenti decine di milioni di euro, condizionati però al rispetto di certe norme ambientali, oppure alla presentazione di progetti singoli o associati. C’è una grande attività di informazione e quindi di consulenza, che viene realizzata da tecnici pubblici, delle associazioni e quindi dagli agronomi liberi professionisti.