Ogni stalla vorrebbe avere a disposizione un laboratorio di analisi capace di dare risposte rapide, precise e a basso costo. Perché sapere per tempo se ci sono contaminanti nel latte o aggressioni batteriche e virali sugli animali può fare la differenza fra un'azienda in salute economica e una in difficoltà, a volte insormontabili. E la stessa cosa vale per saggiare la salubrità degli alimenti che si somministrano al bestiame e l'assenza di residui di agrofarmaci o di micotossine o metalli pesanti e via di questo passo. Controllare ogni passaggio della produzione zootecnica è possibile, ma improponibile. Seguendo il normale iter di un qualunque laboratorio tradizionale si dovrebbero affrontare costi non sopportabili e i lunghi di risposta potrebbero persino rendere inutile il controllo. Un esempio? Controllare la presenza di aflatossine nel latte all'uscita del serbatoio refrigerante di stalla. Troppo lunghi i tempi, troppo alti i costi. E il controllo si sposta semmai all'intera cisterna di raccolta, una volta giunta all'azienda di trasformazione. Tardi per salvare la partita di latte e per conoscere l'esatta origine del problema. Che dire poi quando si sospetta l'ingresso in allevamento di una patologia? Prendiamo il caso della Bvd. Qualche rialzo termico, alcuni capi con diarrea, un calo della produzione, nulla di più. Poco per allarmarsi. E solo dopo che il proprio veterinario avrà raccolto i campioni da inviare al laboratorio e dopo che questo avrà completato il suo lavoro, si scoprirà la presenza della malattia. Ma nel frattempo il virus avrà avuto gioco facile nel diffondersi.
Diagnosi automatiche
Questo scenario potrebbe rapidamente cambiare. Nuove tecnologie che abbinano micro e nano-tecnologie a sistemi di rilevamento meccanici, elettrici e ottici, singolarmente o in combinazione fra loro, consentono di realizzare microlaboratori che racchiudono in pochi centimetri quadrati il lavoro di un intero laboratorio. In pratica viene realizzata una piccola scheda in materiale plastico, solcata da una serie di microtuboli all'interno dei quali pompe e miscelatori fanno circolare le sostanze da analizzare e i reagenti necessari. Le quantità in gioco sono infinitesimali (appena 0,000000000001 litri) e le reazioni possono avvenire così in tempi assai più rapidi. Il risultato della reazione può essere letto in forma automatica (ottica, elettrochimica, meccanica, etc). E i dati all'occorrenza inviati in modo altrettanto automatico ai servizi di controllo, il proprio veterinario, ad esempio.
A portata di mano
Uno scenario che sembra assai lontano dal poter essere realizzato, ma che al contrario è già a portata di mano. Un'azienda specializzata in micro e nanoteconologie, la piemontese Trustech, sta sviluppando di concerto con l'associazione allevatori (Aia) un progetto per la messa a punto di un sistema di diagnostica “automatica” per la salute animale. L'obiettivo è quello di individuare anzitutto le aree di intervento sulle quali lavorare, come appunto la diagnosi di talune patologie o la verifica di presenze indesiderate nel latte. Fondamentale sarà l'apporto degli allevatori nel definire i settori ai quali dare priorità. Poi si passerà alla fase di realizzazione, mettendo a punto tutti gli strumenti in grado di eseguire le operazioni non miniaturizzabili, come la centrifugazione o la macinazione che stanno a monte delle analisi. Poi la realizzazione del “Lab on Chip” , la scheda destinata ad ospitare micro componenti per l'analisi e i sistemi di lettura dei risultati. In funzione del tipo di analisi richiesto si procederà poi all'eventuale trasmissione dei dati ai centri di referenza che li dovranno interpretare. Tutti dispositivi semplici da usare, facilmente trasportabili e automatizzati. Il risultato è non solo la portabilità ed automazione, ma anche la rapidità, il basso consumo di reagenti e l'alta sensibilità. E non ultimo il basso costo per ogni singolo esame. Il futuro, insomma, è già iniziato.
10 febbraio 2014 Zootecnia