Il mais rappresenta una delle grandi produzioni agricole del nostro Paese. Il suo contributo al valore della produzione agricola nazionale è attualmente pari a circa 2 miliardi di euro che corrispondono al 4% del totale del valore agricolo e la sua coltivazione copre oltre 1,1 milioni di ettari (fonte: Assomais). Spesso le colture estensive vengono associate a un'agricoltura tradizionale e poco innovativa ma il settore maidicolo è un esempio del contrario e l'adozione sempre più diffusa di tecniche all'avanguardia di agricoltura di precisione, digitalizzazione e soluzioni di biocontrollo ne sono la prova.

 

Per quanto riguarda queste ultime, Koppert, azienda specializzata nelle soluzioni biologiche per l'agricoltura, può esserne diretta testimone. "L'azienda è nata nel 1967 in Olanda e per i primi decenni si è focalizzata esclusivamente su colture protette ad alto reddito - spiega Flavio Lupato, general manager di Koppert Italia -. Da una ventina di anni, tuttavia, stiamo lavorando sempre di più anche su colture estensive, sia orticole che cereali, complice anche l'enorme successo delle nostre filiali sudamericane che hanno mostrato come una sinergia tra grandi estensioni e lotta biologica non sia solo possibile ma anche estremamente efficace".

 

"In seguito all'importante crescita dei volumi, abbiamo integrato ed ammodernato gli impianti di produzione per l'Europa nella sede centrale Koppert di Berkel en Rodenrijs (Paesi Bassi) - continua Lupato -. Questi investimenti ci hanno permesso di aumentare la capacità produttiva e di contenere i costi di produzione, fattori che ci hanno consentito di ricalibrare i listini soprattutto per il settore dell'agricoltura estensiva a pieno campo, dove stiamo investendo molto. In un contesto di continue tensioni sui prezzi, spinte inflattive e al rialzo dei costi dell'energia, crediamo questo sia un segnale molto importante per il mercato".

 

L'uso di soluzioni di biocontrollo è in forte crescita non solo su produzioni biologiche ma soprattutto su superfici gestite in produzione integrata. "Tra i nostri prodotti quello ad oggi più diffuso su mais è Tricho-Strip, a base dell'imenottero parassitoide Trichogramma brassicae" - spiega Nicola Vicario, agrimanager di Koppert Italia. "Questo insetto utile è fornito sotto forma di pupe contenute in capsule di cellulosa biodegradabile e viene rilasciato tramite droni. Una volta in campo, gli adulti emergono in maniera graduale e vanno a deporre le loro uova all'interno di quelle di piralide (Ostrinia nubilalis) e Sesamia spp. In questo modo da quelle uova non emergeranno parassiti ma altri insetti utili".

 

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Adulto di Trichogramma brassicae intento a parassitizzare un uovo

(Fonte: Koppert)

 

Questa tecnica è in uso ormai da molti anni ma la sua efficacia è stata costantemente migliorata. "I punti chiave per assicurare i migliori risultati sono 2 - continua Vicario - la qualità del prodotto e la sua tempistica di applicazione. Grazie a un continuo lavoro di ricerca e sviluppo siamo in grado di garantire l'emergenza di almeno 450mila parassitoidi adulti per ettaro. Un numero così elevato permette un ottimo controllo del fitofago. Per fare ciò però devono essere immessi in campo al momento giusto, e cioè quando sono presenti le uova della seconda generazione della piralide. Per fare questo abbiamo sviluppato una efficace rete di monitoraggio basata su trappole a feromoni e tecnici esperti e ci appoggiamo a diverse aziende specializzate nell'uso di droni in ambito agricolo per garantire la tempestività dell'applicazione".

 

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(Fonte: Koppert)

 

"Nelle ultime 3 stagioni abbiamo inoltre 'esportato' su mais da seme il nostro protocollo di difesa contro ragnetto rosso sviluppato su pomodoro da industria e soia". Questo prevede applicazioni di Spidex Vital (Phytoseiulus persimilis), un acaro utile specializzato nella predazione di ragnetto rosso (Tetranychus urticae). Una sola applicazione preventiva tramite drone, se fatta con tempistiche e dosaggi adatti, si è rivelata efficace nel contenere questo fitofago grazie all'insediamento del predatore nella coltura.

 

Oltre alle sue soluzioni ormai collaudate, Koppert ha lanciato il 31 gennaio 2024 un nuovo prodotto: Triario.

A base del fungo utile brevettato Trichoderma harzianum T-22, questo biofungicida registrato è in grado da solo di svolgere diverse funzioni. All'efficacia nel proteggere le colture da vari funghi patogeni tra cui Pythium e Fusarium abbina la capacità di creare un rapporto di simbiosi con le radici permettendo un migliore sviluppo vegetativo, una maggiore efficienza nell'assimilare acqua e nutrienti e un aumento della resistenza alle avversità ed agli stress. Appena raggiunto il suolo, le spore di Triario germinano e il fungo va rapidamente a colonizzare l'apparato radicale della pianta. Qui esplica la sua azione protettiva, partendo da una competizione per lo spazio: Triario cresce velocemente attorno alle radici della pianta creando una barriera fisica che impedisce ai funghi patogeni di raggiungere il tessuto vegetale.

 

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(Fonte: Koppert)

 

"Non tutti i ceppi di Trichoderma performano alla stessa maniera - ricorda Vicario - anche all'interno della stessa specie ci possono essere differenze molto importanti in termini di efficacia. Il ceppo ibrido T22 è stato sviluppato dalla Cornell University (Usa): dopo un lungo processo di selezione sono stati individuati due ceppi complementari di Trichoderma. Il primo particolarmente rapido nel colonizzare l'apparato radicale e adattato ai climi caldi e secchi, il secondo più aggressivo nei confronti dei funghi patogeni e attivo in presenza di basse temperature e alti livelli di umidità. Dalla loro unione nasce il ceppo T22: un ibrido in grado di adattarsi alle più diverse condizioni pedoclimatiche, a temperature del suolo fra gli 8 e i 34°C e a valori di pH fra 4 e 8,5".

 

Nella rizosfera avviene anche una serrata competizione per i nutrienti. Diversi funghi patogeni si nutrono delle sostanze secrete dalle radici per innescare determinati processi infettivi, Triario riesce però ad utilizzare in maniera più rapida ed efficiente queste sostanze lasciando i patogeni privi di nutrimento. Vi è inoltre il fenomeno del micoparassitismo: il Trichoderma harzianum T22 è in grado di aggredire direttamente per via enzimatica le membrane cellulari dei funghi patogeni, predandoli e impedendone la diffusione. Oltre a ciò, Triario si lega alla radice della pianta entrando in simbiosi con essa. Ciò rafforza lo sviluppo sia dell'apparato radicale che delle parti epigea della pianta, creando colture più sane, vigorose e produttive.

 

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(Fonte: Koppert)

 

Triario è disponibile in due formati per poter essere utilizzato nella maggior parte degli scenari:

  • Triario GR è un microgranulare che può essere mescolato al terriccio in colture ornamentali o da vivaio o essere applicato al momento della semina/trapianto con un microgranulatore;
  • Triario WG è formulato in granuli idrodispersibili e una volta sciolto in acqua può essere applicato tramite normali sistemi di irrorazione o di irrigazione. 

 

La combinazione della riduzione del danno da lepidottero dovuto a Tricho-Strip e del contenimento dei patogeni fungini al suolo garantito da Triario ha inoltre mostrato effetti interessanti nella riduzione del contenuto di micotossine nel cereale raccolto. Questa sinergia sta venendo ulteriormente esplorata dai tecnici Koppert al fine di sviluppare un protocollo completo di difesa per mais e altri cereali.