La Commissione Agricoltura dell'Europarlamento il 9 ottobre scorso ha votato a larga maggioranza (26 a favore, 3 astenuti e 9 contrari) un documento di posizione con il quale si chiede di distribuire il dimezzamento dei fitofarmaci - contenuto nella proposta di Regolamento del Consiglio e della Commissione sull'Uso Sostenibile dei Fitofarmaci - su un orizzonte temporale più lungo, portando la scadenza dal 2030 al 2035, dando così più opportunità alla ricerca scientifica e all'innovazione tecnologica per trovare soluzioni alternative efficaci, in modo da raggiungere il target europeo senza danni economici per le aziende agricole dell'Unione Europea.

 

Si tratta però solo di un primo passo per migliorare il testo del Regolamento, che sarà esaminato dalla Commissione Ambiente del Parlamento Ue, nella seduta prevista per il 23 ed il 24 ottobre 2023. E la Commissione Ambiente dell'Europarlamento è la titolare di questo dossier così importante per il mondo agricolo Ue.

 

De Castro: "Voto libero da pregiudizi ideologici"

"Il voto del 9 ottobre 2023 dimostra come quando il confronto si concentra sul merito delle questioni, superando posizioni ideologiche e polarizzazioni inutili, si possono raggiungere accordi pragmatici e in grado di trovare un equilibrio tra i tre livelli di sostenibilità: ambientale, sociale ed economica". Così Paolo De Castro, membro della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale del Parlamento Europeo, commenta l'approvazione della posizione della ComAgri sulla proposta di Regolamento sull'Uso Sostenibile dei Fitofarmaci.

 

"Un approccio pragmatico che, data l'impossibilità di arrivare a un rigetto della proposta, ha portato a prevedere un calendario più realistico, con l'obiettivo di una riduzione del 50% a livello Ue dell'uso degli agrofarmaci fissato per il 2035. Non solo - prosegue l'eurodeputato Pd - gli Stati membri ottengono un certo margine di flessibilità, con target di riduzione obbligatori a livello nazionale del 35%".

 

"I negoziati guidati dalla collega Clara Aguilera (capogruppo S&d in Commissione Agricoltura), che ringrazio per l'importante lavoro svolto, hanno portato a un cambiamento del periodo di riferimento per il calcolo della riduzione - spiega l'eurodeputato Pd - che tiene meglio conto degli sforzi già fatti da alcuni Stati membri, in particolare l'Italia, nella riduzione dell'uso di fitofarmaci: basti pensare che dal triennio 2011-2013 (nuova base di calcolo) ad oggi, i nostri agricoltori hanno già ridotto di oltre il 20% l'utilizzo della chimica".

 

Non solo, la proposta prevede anche una "clausola di revisione che ne valuterà la fattibilità - afferma De Castro, la quale - rende più realistico e raggiungibile l'obiettivo al 2035, ma solo se accompagnato da un importante sforzo in innovazione, che metta a disposizione alternative concrete per contrastare le fitopatie, a partire dalle Tea, le nuove biotecnologie sostenibili".

 

"La posizione approvata è la conferma di come le forzature politiche, le spaccature interne al Parlamento Europeo non portano mai a passi in avanti significativi - aggiunge infine De Castro -. Al contrario, la discussione sui temi ha portato a risultati positivi sia per il settore agricolo che per gli imprescindibili obiettivi di sostenibilità che ci siamo posti come Unione Europea".

 

Lollobrigida: "Modifica auspicata da Italia"

"Il dimezzamento dell'uso degli agrofarmaci nel 2035, invece che nel 2030, deciso dalla Commissione Agri, rappresenta un ulteriore passo per difendere le eccellenze agroalimentari italiane. Grazie al lavoro svolto dagli europarlamentari italiani di diversi schieramenti, è stato approvato, come auspicavamo da tempo, un calendario più realistico per attuare una riduzione che sia compatibile con la produzione" dichiara il ministro dell'Agricoltura italiano, Francesco Lollobrigida.

 

"Gli obiettivi che ci siamo dati rispetto alla sostenibilità ambientale non sono mai stati in discussione - sottolinea il ministro - ma i tempi e i modi devono essere ragionevoli. La sicurezza ambientale, energetica e la sovranità alimentare devono essere sempre garantite".

 

Infine Lollobrigida afferma: "Dobbiamo continuare a investire nella ricerca e sulle tecniche evolutive per avere colture resistenti e di qualità. Difendiamo il Sistema Italia, simbolo di eccellenza nel mondo e tuteliamo il nostro sistema agricolo che rappresenta un paradigma di sostenibilità da esportare in tutto il mondo".

 

Alleanza Cooperative, la partita non è chiusa

"Dopo l'importante lavoro svolto in Commissione Agricoltura che ha provato a inserire maggior equilibrio e buon senso nella proposta di Regolamento sulla riduzione dei fitofarmaci in agricoltura, auspichiamo ora che la Commissione per l'Ambiente del Parlamento Ue, responsabile del dossier, che sarà chiamata presto ad esprimersi, tenga conto del parere approvato dalla Comagri. La partita sulla riduzione dei fitofarmaci è di fatto tutt'altro che chiusa". Lo dichiara il coordinatore ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari Davide Vernocchi alla vigilia del nuovo passaggio del testo nella Commissione Ambiente del Parlamento Ue, prevista i prossimi 23 e 24 ottobre.

 

"Facciamo appello - dichiara Vernocchi - ai parlamentari della Commissione Ambiente affinché rispettino il voto della Commissione Agricoltura, senza inasprire diversi punti sensibili che rischierebbero di arrecare grave danno ai nostri produttori".

 

Secondo il coordinatore Ortofrutticolo di Alleanza Cooperative Agroalimentari sarà poi necessario "che anche nell'ambito dei lavori in seno al Consiglio Agricoltura si debba tener molto alto il livello del negoziato, in particolare rispetto alla problematica degli obiettivi di riduzione e sui metodi di calcolo finora proposti, senza arretramenti sulla linea già intrapresa dal nostro Paese, al fine di perseguire un quadro normativo a sostegno delle produzioni italiane e rispettoso delle esigenze dei produttori".

 

"Apporre dei correttivi al testo iniziale della Commissione - aggiunge il presidente di Alleanza Cooperative Agroalimentari Carlo Piccinini - rimane a nostro avviso assolutamente indispensabile. La proposta di Regolamento sulla riduzione dei fitofarmaci non solo porterà a una contrazione delle produzioni agroalimentari comunitarie a tutto vantaggio dei prodotti importati dai Paesi extra Ue, ma rischia anche di non riuscire a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale che ha fissato".