Problema risolto con SoilXplorer!
E se la risposta arrivasse dai sensori? Nato da un'idea del provider tecnologico austriaco Geoprospectors, l'innovativo sensore del suolo SoilXplorer di Steyr introduce uno strumento efficace per aumentare la conoscenza del terreno da parte degli agricoltori e quindi l'efficienza delle lavorazioni.Esso consente, attraverso segnali elettromagnetici, di effettuare una mappatura del suolo misurandone la conduttività, che è strettamente correlata alla sua granulometria e alla sua struttura. Ad esempio, il terreno sabbioso, con una granulometria elevata e una capacità di ritenzione idrica bassa, evidenzia una conduttività elettrica inferiore rispetto ad un suolo argilloso e organico.
In questo modo, è possibile determinare le tipologie di terreno nelle varie aree, il contenuto di umidità relativo e le zone di compattazione. A differenza di altri sistemi presenti sul mercato, SoilXplorer sfrutta quattro bobine di ricezione per effettuare rilevazioni a quattro profondità parallele: da 0 a 25 cm, da 15 a 60 cm, da 55 a 95 cm e da 85 a 115 cm. Il tutto senza che vi sia bisogno di contatto con il suolo, poiché il sistema è integrato direttamente sulla zavorra del trattore.
I dati vengono misurati ed elaborati dal software di SoilXplorer in tempo reale in modo tale da poter controllare e adattare gli attrezzi per la lavorazione superficiale del terreno alle diverse condizioni del suolo in modo automatizzato tramite Isobus.
I vantaggi non si fermano alla preparazione del terreno
Per ottenere un riscontro oggettivo dell'efficacia delle lavorazioni del suolo, vanno però valutati i risultati alla fine del ciclo produttivo della coltura. Infatti, anche se sono evidenti il risparmio di carburante e l'omogeneità di risultato derivanti dalle operazioni, non si può dare per scontato che il terreno risponda alle aspettative in termini di produttività.Per questo motivo, SoilXplorer offre la possibilità di utilizzare i dati misurati, facilmente visionabili e valutabili tramite un qualsiasi tablet basato su Windows 10. I risultati, che possono essere esportati come file *.shp, *.shx, *.dbf e *.qpj, sono anche compatibili con i software gestionali delle aziende agricole.
Le stesse informazioni possono poi essere usate da applicativi di parti terze per lo svolgimento delle attività successive, come la semina a rateo variabile, la fertilizzazione e la fitoprotezione sito-specifiche, fino ad offrire un'utile base di confronto con le mappe di produzione ottenute durante la raccolta.
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Fonte: Steyr