Finocchi e cavoli: l'italia in pole position
Tra i principali, se non primo, produttore mondiale di finocchi (17 mila ettari con una produzione di 370 mila tonnellate - dati Coldiretti 2017) e tra i primi produttori europei con Polonia, Romania e Germania (a livello mondo sono Cina e India a detenere il primato) di Brassicacee, cavolo e broccolo in testa, l'Italia si pone come paese forte consumatore ed esportatore di orticole autunnali.Campo di finocchi con sistema di microirrigazione Irritec
Di grande successo tra i consumatori, il finocchio vive una fase di crescita in quanto a diffusione produttiva.
Le esportazioni nazionali sono - dati Istat 2015-2017 - nell'ordine delle 20-25mila tonnellate (pari a un valore di 20-22 milioni di euro) mentre la propensione italiana all'import è decisamente bassa.
Dati Istat - elaborazione Ismea - dell'import-export nazionale del finocchio
Oltre il 70% per cento della produzione nazionale - dati Ismea relativi alla campagna 2016/2017 - si concentra in quattro regioni: Puglia (24%), Calabria (20%), Campania (19%) e Abruzzo (13%) in parte sovrapponibili agli areali a maggiore vocazione di cavolfiori e cavoli broccoli (Puglia - 22%, Campania 18%, Abruzzo 15%, Sicilia 11% e Calabria 8%).
Anche nel caso delle Brassicaee, caratterizzate da un prezzo all'origine che oscilla tra 0,2 a 0,55 euro al chilo (dato Ismea 2014-2017), l'export ha numeri decisamente superiori rispetto all'import.
Prezzo medio all'origine dei cavolfiori in Italia. Fonte: Ismea
Irrigazione: fattore chiave
Caratterizzate da trapianto estivo o tardo estivo, raccolta autunnale e sensibilità al tenore idrico del terreno, essendo - come visto sopra - prevalentemente coltivate nelle regioni del centro sud Italia, tanto le Brassicacae quanto il finocchio necessitano, per garantire performance produttive adeguate e ripagare l'investimento, di una ben progettata irrigazione. Nel caso del finocchio, per il quale - ma questo vale anche per cavoli e broccoli - sono ideali terreni freschi, areati e ricchi di sostanza organica con valori di pH compresi tra 5.5 e 6.8 (per il cavolo si dovrebbe avere un valore sostanzialmente neutro), la gestione dell'acqua influisce su croccantezza, forma e fibrosità oltre che nell'induzione a fiore.
Per entrambe le colture, contraddistinte da esigenze idriche comprese - in funzione dell’ambiente climatico - tra 1500 e 3000 mc/Ha, va comunque sempre evitata la siccità. Un idoneo piano di irrigazione nella fase del post trapianto, scongiura poi problemi di attecchimento.
La scelta migliore per l'impianto di irrigazione
La microirrigazione a goccia ha ormai sostituito il metodo a pioggia molto comune per le due colture fino a qualche anno fa.Questo perché, come noto, offre uniformità di erogazione e bagnatura in particolare della zona radicale cui si aggiungono la distribuzione precisa e tempestiva dei fertilizzanti, la riduzione del costo energetico, una totale indifferenza al vento e una riduzione delle fitopatie per il fatto di lasciare asciutta la pianta.
Irritec S.p.A. che negli anni ha sviluppato diverse ali gocciolanti leggere per l’irrigazione delle colture orticole in generale, consiglia per l’irrigazione di Brassicacee e finocchio le ali gocciolanti P1 IrritecTape.
IrritecTape Exxtreme Irritec su cavolo
IrritecTape Exxtreme con gocciolatore continuo e doppio filtro su tutta la lunghezza, e quindi adatto all'utilizzo di acque irrigue con quantità elevate di solidi sospesi, è un prodotto di ultima generazione nato dalla ricerca Irritec.
Ricerca che, oltre ad aver perseguito un costante miglioramento della materia prima utilizzata e degli spessori, ha ampliato la gamma di portate orarie e diametri passando dagli iniziali 16 millimetri a 22 e 25 per arrivare a 29 millimetri e raggiungere la massima uniformità di erogazione su lunghezze un tempo impensabili.
La ridotta spaziatura (7.5 – 10 – 15 ecc cm) di IrritecTape Exxtreme e la bassa portata dei gocciolatori (anche 0.6 litri ora) ne fanno un prodotto particolarmente adatto all'impiego su terreni drenanti ma anche sabbiosi dove facilita l’attecchimento delle piantine.
Inoltre, la particolare resistenza all’intasamento è un fattore chiave per le colture autunnali, quasi sempre irrigate con acque di consorzi irrigui pubblici e privati provenienti da bacini di accumulo che, a fine estate, associano ad una ridotta disponibilità idrica grossi problemi di qualità dell’acqua ricca di alghe e mucillagini oltre che di limo.
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Fonte: Irritec S.p.A.