A fronte di una politica forestale seria e lungimirante, i 10 milioni di ettari di boschi della nostra Penisola potrebbero trasformarsi in un’enorme ricchezza disponibile per il settore primario e, in particolare, per il comparto agroenergetico”.

Questo il commento del presidente della Confederazione degli agromeccanici e agricoltori italiani, Leonardo Bolis, in occasione della Settimana europea delle Foreste attualmente in corso.

L’Italia, a differenza di altri Paesi - osserva Sandro Cappellini, coordinatore nazionale di Confai – ha conosciuto negli ultimi anni una significativa espansione del proprio patrimonio forestale, sia sul versante appenninico sia su quello alpino. Tuttavia persistono alcuni fondamentali problemi, a partire dall’estrema parcellizzazione delle proprietà boschive in parecchie migliaia di piccoli appezzamenti, spesso trascurati o dimenticati dai loro stessi detentori e penalizzati da un insufficiente reticolo di strade agro-silvo-pastorali”.

A fronte di questa situazione, che penalizza l’Italia rispetto ai Paesi di grandi tradizioni forestali del Centro-Nord Europa, secondo Confai occorre fin da ora pensare ad uno specifico piano d’indirizzo a livello nazionale, che possa recepire le indicazioni comunitarie e renderle efficaci attraverso l’adozione di concrete misure d’intervento. In particolare l’associazione auspica la presenza di un settore forestale forte e altamente produttivo, e non frutto della ricolonizzazione boschiva di terreni caratterizzati dall’abbandono della tradizionale attività agricola montana e di pascolo.
"Se si mettessero a frutto adeguatamente le risorse dei Piani di sviluppo rurale previste per gli interventi forestali – afferma Enzo Cattaneo, segretario di presidenza di Confai – si potrebbero ottenere risultati importanti senza oneri per le casse dello Stato”.

Molte imprese agromeccaniche – conclude il presidente Bolis – sarebbero disposte fin da ora a programmare significativi investimenti nella filiera bosco-legno-energia, a condizione che vi sia un’effettiva attenzione delle istituzioni per queste iniziative e che alle aziende contoterziste interessate sia consentito l’accesso ai fondi comunitari già disponibili per tali scopi”.