All'inizio del mese di dicembre dello scorso anno, Lione, Francia, ha ospitato l'edizione 2023 di Paysalia-Rocalia, uno dei più importanti saloni del paesaggismo. Una rassegna che ogni due anni catalizza l'attenzione degli addetti del settore florovivaistico, dell'architettura dei giardini, della gestione del verde pubblico ma anche semplici curiosi, attirati dal gran numero di espositori che sempre più numerosi presenziano alla fiera. E che si pone come obiettivo quello di riunire i professionisti (del paesaggio, della progettazione e del verde) e, più in generale, tutti coloro che lavorano per migliorare lo sviluppo urbano nel rispetto della sostenibilità ambientale.
Un'occasione, insomma, per incontrarsi, confrontarsi, aggiornarsi sotto il profilo tecnico e scoprire le novità di un comparto che è in costante crescita. Ma anche per lasciarsi stupire dalla grandiosità dei padiglioni e degli spazi espositivi, che ospitano aziende provenienti da tutto il mondo e che, lo scorso anno, sono stati visitati da quasi 40mila persone.
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La rassegna
Di fatto, gli spazi espositivi erano organizzati in due macrotematismi. Uno che ha visto come protagonisti il paesaggio, le piante e i giardini e dove erano presenti, tra le tante aziende, anche i principali vivaisti del Belpaese, a rimarcare l'importanza di questo settore nell'economia italiana.
L'altro, Rocalia, appunto, dedicato prevalentemente ai materiali inerti; nel grande padiglione che ospitava le aziende specializzate era infatti possibile aggirarsi tra gli stand che esponevano vari tipi di rocce e materiali lapidei, oltre a macchinari per lavorarli, nell'ambito della realizzazione di spazi verdi articolati e organizzati attraverso differenti tipologie di pietre.
Vialetti lastricati in materiali particolari: tanti gli spunti per progettare nuovi spazi verdi
(Fonte foto: Roberto Diolaiti - Associazione Pubblici Giardini)
Trasversalmente, il tema della manutenzione, con aziende che producono macchine e attrezzi, molte delle quali italiane, a mettere in mostra i modelli più innovativi dei loro cataloghi.
Molto visitato, anche perché posto giusto a fianco ad una sorta di agorà nella quale si sono svolti interessanti incontri tematici, anche lo spazio dedicato al "Carré des giardiniers", un vero e proprio gioiello, inserito all'interno dello scrigno di Paysalia, nel quale alcuni noti paesaggisti francesi si sono cimentati nella realizzazione di piccoli giardini, ognuno dei quali caratterizzato da una propria particolarità.
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Passeggiando tra vialetti lastricati in strani materiali, come ad esempio i fondi di bottiglie di vino, rare specie botaniche o sotto pareti rivestite da rampicanti, accompagnati dal canto registrato di uccelli tipici dei boschi, era possibile trarre suggestivi spunti per progettare luoghi verdeggianti, appartati e strambi.
Tra i materiali usati per i piccoli giardini vi sono anche i fondi di bottiglie di vino
(Fonte foto: Roberto Diolaiti - Associazione Pubblici Giardini)
Il tema a cui si sono ispirati i paesaggisti, nelle loro realizzazioni era la "Biodiver'cité", ovvero come abitare le città del domani, rendendole sempre più verdi. Il premio di Maître Jardinier se lo è aggiudicato Antoine De Lavalette che grazie al suo progetto "L'im.pas.si.sage", una particolare visione della città futura, avrà l'onore di indossare "i colori della professione" per i prossimi due anni.
Biodiver'cité, come abitare le città del domani: questo il tema che ha ispirato i paesaggisti
(Fonte foto: Roberto Diolaiti - Associazione Pubblici Giardini)
Torino e Lione, la gestione del verde pubblico
Proprio ad uno degli incontri svoltosi nell'agorà ha preso parte anche l'Associazione Pubblici Giardini, invitata a partecipare all'incontro "Torino e Lione, un confronto sul verde pubblico e il paesaggio urbano".
(Fonte foto: Roberto Diolaiti - Associazione Pubblici Giardini)
È stato un importante momento di confronto, moderato da Sylvain Saint Jalmes, in cui l'assessore di Torino Francesco Tresso (con delega tra l'altro, alla Manutenzione Viabilità, Verde Pubblico, Parchi e Sponde Fluviali) e il suo omologo di Lione, Gauthier Chapuis, insieme all'architetto paesaggista Marco Minari, hanno messo in evidenza, affrontando i temi legati alla programmazione, alla pianificazione, alla progettazione e alla gestione del verde, le similitudini che legano le due metropoli: entrambe solcate da importanti fiumi (il Po e la Dora a Torino, il Rodano e la Saona a Lione), con un numero di abitanti analogo, una collocazione geografica simile (ai piedi delle colline) e con opere infrastrutturali che le accomunano.
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Alla tavola rotonda hanno preso parte anche il presidente di Pubblici Giardini e Jean Marie Rogel, vicepresidente dell'omologa associazione francese, Hortis, che hanno affrontato gli aspetti più strettamente legati alla corretta gestione del verde pubblico urbano, con particolare riferimento ai patrimoni arborei; anche in questo caso mettendo in evidenza le profonde analogie che caratterizzano le due associazioni e le problematiche che i tecnici sono costretti ad affrontare quotidianamente.
Da segnalare, infine, anche la presenza di alcuni temerari soci di Pubblici Giardini che hanno organizzato in maniera autonoma il viaggio per poter visitare la fiera.
L'appuntamento è quindi al 2025, quando Paysalia-Rocalia rinnoverà uno dei più importanti appuntamenti per gli addetti del settore.
A cura di Roberto Diolaiti, presidente dell'Associazione Pubblici Giardini
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Fonte: Pubblici Giardini - Associazione italiana Direttori e Tecnici Pubblici Giardini