Che non fosse uno scherzo portare da 12 a 27 i Paesi della UE non lo scopriamo oggi. Che l’espansione a Est fosse però un processo obbligato lo si scopre leggendo i numeri.
Federico Corradini è il presidente di CEMA, il comitato europeo dei costruttori di macchine agricole. In pratica, l’Unacoma europeo. E’ lui a snocciolare fiumi di numeri, chiari e precisi.
L’EU a 27 mette insieme mezzo miliardo di popolazione. L’ingresso dei Paesi dell’est europeo (Polonia, Rep. Ceca, Slovacchia, Ungheria e Slovenia prima, poi Romania e Bulgaria) ha innalzato le aree delle UE con significativi spazi di crescita economica. In altre parole: se la UE voleva crescere doveva “acquisire” Paesi con voglia e spazi per farlo. Un po’ come fa un’azienda privata la quale, giunta in stagnazione, ingloba aziende profittevoli con ancora margini di crescita. Sono ormai sui 350 MMM di € le produzioni agricole nel 2007. L’area coltivata a Bio è del 3,9% dl totale. E’ un’agricoltura tendenzialmente “vecchia”: gli agricoltori con meno di 35 anni sono solo 956.000, mentre quelli sopra i 65 sono ancora quasi 4,5 milioni: uno scenario che lascia quindi capire perché il rinnovamento in agricoltura spesso appaia lento e mai abbastanza completo. Ancora molto frammentata la superficie coltivata (12,1 ha di media): sono più di 10 MM i proprietari terrieri con <5 ha, mentre sono solo 690.000 quelli che ne possiedono più di 50 ha. Forse è anche questa la ragione per cui è passata dal 6,5% al 12% la percentuale degli agricoltori che hanno anche un’altra occupazione per vivere. Gli obiettivi UE per il futuro sono di carattere molto più solistico che in passato: protezione dell’ambiente, preservazione delle foreste, biodiversità e protezione della salute e benessere animale. L’espansione a Est ha prodotto una maggiore disponibilità interna di cibo: sta calando infatti il deficit commerciale nella UE a 27: da 4,3 a 3 MMM €
E sui prezzi? L’analisi di Corradini è semplice e sintetica: i prezzi dei prodotti agricoli, dopo molti anni di calo e di stagnazione, hanno ripreso a salire, grazie a basse produzioni in UE, lo spostamento verso il biofuel e i mercati modificati a livello globale dal calo di produzioni e di stocks. Ma durerà? Si prevede per Corradini un timido incremento, costante fino almeno al 2014, con le carni di manzo e del pollame più in crescita della carne suina. Poi, sarà un’incognita.
Quanto alla meccanizzazione: il Paese col più alto numero di trattori in circolazione è l’Italia (>1.600.000), seguita da Polonia (circa 1.400.000), Francia (>1.200.000), Germania e Spagna (950.000) e UK (500.000). Tutte le altre nazioni stanno sotto le 400.000 unità. Il bilancio commerciale della meccanizzazione UE è favorevole, con le esportazioni superiori all’import. Ma analizzando i numeri si evince come le vendite complessive UE sono rimaste alte soprattutto grazie alla domanda dei Paesi che hanno portato la UE dei 15 a 25 prima e a 27 poi. Secondo Corradini, mentre cresceranno le macchine specializzate, tenderanno a diminuire trattori (terranno quelli di alta potenza) e le mietitrebbiatrici.
Si prevede in UE anche una progressiva riduzione nella destinazione di sussidi all’agricoltura di qui al 2013. L’intenzione è di spostare le scelte dell’agricoltore sulle colture richieste dal mercato e non su quelle a contributi maggiori (il famoso disaccoppiamento). Saranno abolite le regole del set-aside, le quote latte (con diminuzione dell’1%/anno), nonché verrà la chiusura degli interventi sul mercato. Sul rinnovo del parco macchine, in Spagna si prefiggono di rinnovare la flotta tra il 2006 e il 2008: in Italia si parla molto di rottamazione, ma ancora non è chiaro lo scenario in tal senso). Emissioni sempre più basse e sicurezza degli operatori sono al centro delle politiche EU, in stretto contatto con le associazioni e con le case produttrici. Precision Farming, telematica, riduzione dei consumi, sono gli sbocchi per la meccanizzazione del futuro. Sulle biocrops targate UE, non pare che dai dati di Corradini vi sia invece un grande futuro.

Il messaggio agli Europei della prima ora è quindi chiaro: aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico in più…

 

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