La Commissione Europea lancia un progetto di consultazione pubblica per la transizione ecologica e digitale del settore agroalimentare entro il 2030: tramite un documento che racchiude diverse domande rivolte agli addetti del settore, l'Esecutivo europeo vuole raccogliere nuove idee e soluzioni per risolvere le criticità del settore.

I partecipanti al progetto potranno rispondere alle domande sul sito internet dedicato entro il 19 settembre 2023. Particolare attenzione al monitoraggio dei progressi e alla creazione di nuovi investimenti.

 

Agroalimentare: la tutela è fondamentale

Deforestazione, degrado del suolo, inquinamento e perdita di biodiversità sono solo alcune delle cause che negli ultimi anni hanno creato enormi danni all'ambiente, con conseguenze anche su agricoltura e settore agroalimentare.

 

Quest'ultimo fornisce non solo cibo per vivere, ma anche un alto valore economico: solo nel 2021, le attività legate all'agroalimentare (tra cui produzione di alimenti e bevande, coltivazioni, produzione di mangimi, prodotti della caccia, silvicoltura, disboscamento, pesca) hanno raggiunto un valore di 585 miliardi di euro in Unione Europea, dando lavoro a circa 16,3 milioni di persone.

 

Il nuovo progetto dell'Ue per la transizione sostenibile dell'agroalimentare

Per far fronte alle difficoltà che sta affrontando il settore, la Commissione Europea ha creato, nell'ambito della Strategia Industriale Europea, un progetto di consultazione pubblica per definire obiettivi comuni per la transizione verde e digitale delle imprese agroalimentari entro il 2030.

 

Il documento legato al progetto traccia alcuni dei punti più critici del settore, coprendo sette diverse sezioni: competitività sostenibile, regolamentazione e governance pubblica, dimensione sociale, tecniche e soluzioni tecnologiche, infrastrutture, competenze, investimenti e finanziamenti.

 

Alla fine di ogni sezione è presente una lista di domande a cui potranno rispondere i partecipanti, ad esempio "In che modo la sostenibilità e la digitalizzazione potrebbero contribuire a migliorare la competitività globale dell'ecosistema, in particolare delle sue Pmi?", oppure, "Come può la governance a tutti i livelli migliorare la situazione delle Pmi alimentari e facilitare la loro transizione verde e digitale?".

 

Chi può partecipare al progetto e come

Al nuovo progetto Ue potranno partecipare tutti gli operatori del settore agroalimentare, fra cui agricoltori, pescatori, acquacoltori, produttori di cibo e bevande, industria alimentare e di bevande, e molti altri. Le risposte potranno essere sottoscritte fino al 19 settembre 2023 alle ore 23:59, iscrivendosi al portale della Commissione europea tramite questo link e seguendo tutti i passaggi richiesti.

 

La fase successiva del progetto prevede consultazioni mirate e workshop con le parti interessate per discutere di quanto emerso dalle risposte sulla piattaforma online e per progettare nuove idee per il futuro.

 

L'importanza del monitoraggio

Parte del progetto sarà anche un'efficiente raccolta dati sui progressi compiuti nelle diverse aree, monitorando le emissioni di gas serra, l'uso dell'acqua e del suolo, la generazione di energia, la produzione di rifiuti, l'uso di energia rinnovabile e di materiali riciclati, gli investimenti privati in soluzioni circolari e l'adozione di nuove tecnologie.

 

L'obiettivo della Commissione Europea è quello di sviluppare, da un lato, un cruscotto dati sulle catene alimentari in Ue gestito dall'Organismo Europeo per la Sicurezza e l'Approvvigionamento Alimentare (Efscm), dall'altro un studio di mappatura del Codice di Condotta dell'Ue sulle Pratiche Commerciali e di Marketing Alimentare Responsabili, che passi in rassegna gli impegni e le attività dei diversi firmatari del Codice per identificare le aree in cui gli impegni sono più frequenti, e quelle in cui è necessario uno sforzo aggiuntivo.

 

Gli investimenti necessari

Secondo i dati europei, l'investimento annuale in ricerca e innovazione è stato di circa 3 miliardi di euro nel 2019 in Ue, un valore nettamente inferiore a quello di altri settori (la salute, ad esempio, ha rappresentato un investimento totale di 41 miliardi di euro). Inoltre, le aziende europee che operano nel settore agroalimentare spendono lo 0,2% del loro fatturato in innovazione, mentre i concorrenti statunitensi e giapponesi investono rispettivamente lo 0,44% e lo 0,65% del proprio fatturato nel settore.

 

Per un'efficiente transizione verde e digitale nell'agroalimentare europeo serviranno quindi nuovi investimenti, che proverranno dai Piani Strategici della Pac, che mobiliteranno più di 35 miliardi di euro per il periodo 2023-2027 a sostegno dell'agroalimentare, dallo Strumento di Sostegno Tecnico (Sst), da programmi europei come NextGenerationEU, InvestEU e dal Programma per il Mercato Unico (Smp), e, infine, da investimenti delle banche, come la Banca Europea per gli Investimenti (Bei), che può concedere prestiti diretti anche su larga scala.