Questi gli argomenti al centro del convegno Campus Peroni che torna quest'anno in versione digitale.
L'obiettivo del progetto - nato nel 2018 dalla collaborazione tra Birra Peroni e Crea - è quello di mettere insieme "il mondo della ricerca, dell'impresa e delle startup - spiega il direttore Relazioni esterne Birra Peroni, Federico Sannella - per contribuire in modo concreto alla transizione ambientale della filiera agroalimentare".
Per l'amministratore delegato Birra Peroni, Enrico Galasso, da quest'anno il malto 100% italiano per la produzione sarà tracciato in blockchain, con tutte le informazioni accessibili in etichetta tramite Qr Code. "Valorizzare l'italianità e la sostenibilità della nostra filiera rendendola visibile attraverso la blockchain - osserva l'ad - ci permette di rispondere alla domanda di trasparenza e di fare un ulteriore passo nelle nostre strategie di sostenibilità". Prossimo passo sarà consentire l'ingresso dei temi della sostenibilità nella blockchain, cosa che per esempio potrà servire per mettere in evidenza i consumi di acqua e di energia del processo produttivo.
Sulla stessa linea il sottosegretario al ministero delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio: il ruolo di "abilitatore" della tecnologia è fondamentale per valorizzare le produzioni italiane e rispondere al consumatore che cerca una qualità certificata.
"Occorre colmare il gap strutturale - rileva il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti - tra analisi, elaborazione, attuazione e monitoraggio delle politiche di sviluppo all'interno delle diverse fasi".
"Il salto di qualità sulla sostenibilità - dice il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini - va fatto agendo anche sul sistema logistico integrato, per far arrivare i prodotti in tavola in modo sostenibile".
Un momento del convegno Campus Peroni
(Fonte foto: Ufficio stampa Birra Peroni)