Gli accordi con l'Africa sono una delle priorità dell'Unione europea e una migliore collaborazione fra Europa e il continente africano è raccomandabile. Ed è per questo che lo scorso anno è stata creata una vera e propria Task force for rural Africa, perché la crescita deve partire - nella visione dell'alleanza Africa-Europa - dall'agricoltura e (anche) dalle Indicazioni geografiche, per arrivare a dare risposte concrete all'intera popolazione dell'Africa, in rapida ascesa.

Si stima, infatti, che la popolazione dell'Africa raddoppi, arrivando a 2,5 miliardi di persone, entro il 2050. Allo stesso tempo, anche la forza lavoro aumenterà, con la popolazione di età compresa tra i 15 e i 64 anni proiettata a crescere a un ritmo di 27 milioni di persone l'anno, come calcolato dalla Fao.

L'Africa è una priorità per la politica estera dell'Unione europea, tanto che le proposte avanzate dalla Commissione per il piano finanziario pluriennale dell'Unione europea per il 2012-2027 prevedono di stanziare 32 miliardi di euro di finanziamenti a favore dell'Africa Sub-Sahariana e altri 10,5 miliardi di euro per la pace e la sicurezza in Africa.

Nelle scorse settimane la Task force for rural Africa ha consegnato la propria agenda agroalimentare e rurale per la nuova "Alleanza Africa-Europa per gli investimenti sostenibili e l'occupazione".

Il commissario europeo per l'Agricoltura, Phil Hogan, ha ribadito che "la politica in tema di agricoltura e sviluppo rurale è all'avanguardia nella cooperazione politica tra Ue e Africa. Le raccomandazioni della Task force per l'Africa rurale studiano le possibilità di potenziare gli investimenti pubblici e privati, scambiare le migliori pratiche e condividere le conoscenze, nonché approfondire la cooperazione politica in tutti i settori".

Il futuro, nell'ottica della collaborazione internazionale, dovrebbe essere innervato su tre grandi assi: contatti interpersonali, contatti tra imprese e contatti tra governi. In tal modo verrebbe istituito un dialogo multilaterale a tutti i livelli, partendo da quello locale, creando legami più stretti tra le società, le comunità imprenditoriali e i governi dell'Africa e dell'Europa.

Una delle missioni è quella di "creare posti di lavoro ed entrate sufficienti a soddisfare i bisogni di 1,25 miliardi di persone in più e di 800 milioni di individui in cerca di occupazione è una delle maggiori sfide politiche ed economiche del nostro tempo", ha affermato Tom Arnold, agronomo irlandese che ha presieduto a Bruxelles la Task force for rural Africa.

Quella del commissario per lo Sviluppo e la cooperazione internazionale, Neven Mimica, è una vera e propria chiamata alla responsabilità. "Spetta a noi riunirci, adottare queste preziose raccomandazioni e studiare soluzioni in grado di realizzare il nostro comune obiettivo: una trasformazione positiva del mondo rurale e un settore agricolo e agroalimentare inclusivo e sostenibile".

La Task force ha individuato quattro settori di azione strategici a medio e lungo termine: la creazione di posti di lavoro, l'azione per il clima, la trasformazione sostenibile dell'agricoltura africana e lo sviluppo dell'industria e dei mercati alimentari in Africa. Progetti ambiziosi, relativamente ai quali la Commissione intende procedere attivamente in maniera aperta e inclusiva, avviando una consultazione online per raccogliere direttamente le reazioni degli stakeholder africani sull'impostazione strategica adottata dalla Task force e sullo stato di avanzamento degli scambi e della cooperazione nel settore agroalimentare tra i due continenti.
I risultati della consultazione confluiranno nella terza conferenza ministeriale Ua-Ue sull'agricoltura, che si svolgerà a Roma nel giugno 2019.

"La relazione della task force prende atto della nuova realtà dell'Africa e dell'Europa, diventati partner mondiali su base paritaria - ha commentato Josefa Sacko, commissario per l'Economia rurale e la politica agricola dell'Unione africana -. Tale rapporto dimostra che gli agricoltori e l'industria alimentare dovrebbero lavorare di concerto per cogliere le nuove opportunità che saranno offerte dalla zona continentale di libero scambio per l'Africa e costruire i mercati regionali necessari per la sicurezza alimentare a lungo termine dell'Africa".

Intanto, la Commissione europea si attiverà per avviare alcuni progetti, come i Programmi di gemellaggio e di scambio tra organismi agricoli africani ed europei: la Commissione ha infatti lanciato un'iniziativa pilota per l'istruzione e la formazione professionale con l'Africa, con una dotazione di 5 milioni di euro. E altre risorse comunitarie saranno messe a disposizione di altri programmi di gemellaggio per le organizzazioni delle donne che vivono nelle zone rurali, le organizzazioni e cooperative di agricoltori, le imprese e gli enti pubblici con i loro omologhi.

Inoltre, la Commissione Ue propone di creare una piattaforma Ua-Ue sul settore agroalimentare, per collegare tra loro le imprese europee e africane e contribuire a individuare le sfide e le opportunità per gli investimenti privati e gli scambi commerciali tra i due continenti.
Ancora, per sostenere il settore agroalimentare dell'Africa e per aiutare i contadini a diventare imprenditori agricoli, si prevede di istituire o rafforzare i poli di innovazione, al fine di applicare le conoscenze pratiche. L'obiettivo è quello di riunire i sistemi nazionali di ricerca e di istruzione superiore, gli agricoltori e le loro organizzazioni e il settore privato per favorire, tra le altre cose, l'innovazione digitale e lo sviluppo delle competenze.

"È allo studio un progetto - ha annunciato Willi Schultz-Greve, capo unità per gli affari e le relazioni globali fra direzione generale dell'Agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea e l'area Africa-Caraibi-Pacifico - per arrivare a un unico libero mercato tra Europa e Africa".