Lo ha detto il commissario europeo all'Agricoltura, Phil Hogan, intervenendo al Gruppo di alto livello sulle relazioni Ue-Africa, vertice europeo delle imprese.
Se nei rapporti fra Unione europea e Africa si è ritenuto fondamentale individuare prioritariamente tre aree chiave di intervento (la gestione sostenibile del territorio e delle risorse naturali e l'azione per il clima; la necessità di trasformare l'agricoltura africana sviluppando catene di valore competitive e inclusive nell'industria alimentare africana e nei mercati alimentari; la rilevanza di un approccio territoriale per la creazione di posti di lavoro e la crescita del reddito nelle aree rurali in Africa), con un approccio multi-livello (da governo a governo, business-to-business e da persone a persone), trova spazio per l'Africa anche il modello delle Indicazioni geografiche protette.
Una strategia che in Europa ha contribuito a riconoscere identità territoriali e produttive specifiche, legate non solo al processo produttivo, ma anche a fenomeni culturali e di tradizione agricola contadina, portando in molti casi benefici di natura economica diffusi su aree specifiche.
Ecco allora che Unione europea e Africa provano a ragionare in termini di sviluppo di Indicazioni geografiche protette per i prodotti agroalimentari africani, così da contribuire a dare loro un vantaggio comparativo sui mercati internazionali.
Nelle scorse settimane sono state decise tre iniziative, come parte dell'attuazione della "Strategia continentale dell'Unione africana per le Indicazioni geografiche in Africa 2018-2023".
Queste azioni comprendono la preparazione di una serie di programmi specifici di formazione e assistenza tecnica per lo sviluppo delle Indicazioni geografiche in Africa, la creazione di un sito web dedicato e l'identificazione di un certo numero di prodotti pilota Ig da sviluppare in diversi paesi africani.
Queste linee guida e di intervento sono state definite nei giorni scorsi dal Comitato consultivo per la strategia continentale per le Indicazioni geografiche in Africa, nel loro secondo incontro a Essaouira, in Marocco, e saranno ufficialmente presentate in occasione della prossima conferenza ministeriale sull'agricoltura dell'Unione europea e dell'Unione africana a Roma il prossimo giugno.
La strategia continentale dell'Unione africana per le Indicazioni geografiche in Africa 2018-2023 è stata adottata nell'ottobre 2017 e approvata come un risultato specifico del vertice tra Unione africana e Unione europea nel novembre 2017.
Attraverso lo sviluppo delle Ig, questa strategia mira a sviluppare aree rurali in Africa, preservare il patrimonio e la tradizione, aiutando gli agricoltori e i produttori in Africa a ottenere valore aggiunto per i loro prodotti di qualità. Il progetto è sostenuto a livello africano, regionale e nazionale.
Il Comitato consultivo ha membri dell'Unione africana, l'Organizzazione africana della proprietà intellettuale (Oapi), l'Organizzazione africana della proprietà intellettuale regionale (Aripo) e la Commissione europea. Inoltre, ha anche osservatori dell'Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (Ompi), della Fao e dell'Agenzia francese di sviluppo (Afd).
Ma la volontà di cooperazione fra Ue e Africa va avanti e non si limita alle Ig. Il commissario Hogan ha annunciato la volontà da parte della Commissione di istituire l'iniziativa pilota "Leader Africa", basandosi sulla propria esperienza europea sin dagli anni '90 nel sostenere lo sviluppo rurale per la rivitalizzazione delle zone rurali e creare posti di lavoro attraverso un approccio di sviluppo locale guidato dalla comunità.
Allo stesso tempo, sono in atto progetti per sviluppare un programma di gemellaggio in Africa, compresa la formazione per l'istruzione professionale, volto a promuovere scambi di agricoltori e studenti, sempre in linea con iniziative analoghe attraverso la cooperazione dell'Ue in materia di istruzione e formazione.
(Fonte foto: European Union 2019 - photographer: Cornelia Smet)