Veneto
A Natale continua la gara di solidarietà post-alluvione
Scendono in campo associazioni e aziende private con gesti di solidarietà per il Veneto: tra queste, Florveneto, l'associazione dei florovivaisti veneti, ha donato a Veggiano, paese in provincia di Padova tra i più colpiti dall'alluvione di novembre, un abete di 5 metri per la piazza del Comune.
Alla collocazione dell'albero ha partecipato anche il presidente del Consiglio regionale, Clodovaldo Ruffato per portare la testimonianza concreta della presenza della Regione sul territorio.
"Lo Stato c'è" ha detto Anna Lazzarin, sindaco di Veggiato, riferendosi ai tempi record con cui sono stati riconosciuti i primi contributi e l'acconto di oltre 3milioni di euro versato sul conto corrente dell’amministrazione comunale. Per augurare alle famiglie più provate è sceso in pista anche il primo cittadino, che ha confezionato più di trecento pacchi natalizi frutto di offerte da parte di privati tra le più disparate: dal panettone ai detersivi, dalla frutta secca alla pasta.
"Mancava solo lo spumante Doc" ha spiegato Antonio Dal Santo, presidente del Consorzio dei vini dei Colli Euganei che, raccogliendo l'appello, ha portato le prime bottiglie di Moscato Fior d'Arancio da mettere nella strenna.
"Abbiamo pensato che doveva essere Natale anche per le comunità segnate da questa disgrazia – ha concluso Claudio Padovani, presidente di Florveneto – Un gesto simbolico affinché si torni presto alla normalità, vivendo momenti di aggregazione sociale magari proprio intorno ad un albero luminoso nel centro del proprio paese".
Ma oltre al post-alluvione ci sono anche le 'emergenze ordinarie', che rischiano di essere messe in disparte dalla tragedia che ha colpito la Regione in novembre: tra queste, la solitudine che colpisce molti anziani e si aggrava in coincidenza con le feste. Per offrire un rimedio la Regione ha pensato a tremila le ceste natalizie preparate con prodotti tipici di origine regionale e destinate agli anziani soli che, non potendo passare le festività in compagnia, grazie al contributo delle cooperative agricole in sintonia con quelle sociali, potranno comunque gustarsi un menù a base di specialità della tradizione veneta.
Durante la presentazione dell'iniziativa, avvenuta la settimana scorsa a Venezia, l'assessore regionale all'agricoltura Franco Manzato ha ricordato che il Made in Italy non è solo cibo, ma un vero e proprio stile di vita che promuove l'interazione sociale, dal momento che i pasti collettivi rappresentano il caposaldo di consuetudini familiari e sono molto apprezzati anche dagli ospiti stranieri. Manzato ha anche ricordato che con 371 tipicità (più di una per ogni giorno dell'anno), 24 dop, 10 docg e 27 doc l'agroalimentare veneto sviluppa il 27% dell'export nazionale.
"A tavola dunque "senza età" e con menù doc per tutti – ha annunciato Manzato – e come vuole la storia della cucina veneta. Gli stessi nonni rispetteranno la vigilia pranzando con i bigoi in salsa di sardee (pasta con le sardine) e festeggeranno il cenone con qualche fetta di muset nostrano (cotechino) accompagnato dal purè di patate e l'aggiunta di un po' di cren (rafano) per i più grintosi, senza dimenticare l'immancabile calice di vino, che bianco e frizzante o rosso fermo sono il vanto dell'enologia e rappresentano quasi un terzo delle esportazioni regionali".
Fonte: Coldiretti Veneto
Toscana
Le novità del Psr: 25 milioni 'da sfruttare' per i settori più in crisi
Nel prossimo bando multi misura dei Progetti integrati di filiera previsto dal Piano di sviluppo rurale ci saranno 25 milioni di euro per i settori maggiormente in crisi dell'agricoltura toscana: 12 milioni di euro per la cerealicoltura, 7 per la zootecnia e 6 per altri comparti (olivicoltura, viticoltura, florovivaismo e ortofrutticolo).
"E' necessario utilizzare queste risorse che potranno essere decisive per molte aziende agricole e per molte aree toscane – dice Rodolfo Fornaciai, presidente di Dream Italia, cooperativa toscana attiva nel settore della consulenza e progettazione agro-forestale – e sfruttare questa occasione per risollevare alcuni dei comparti più importanti, ma purtroppo in piena crisi, dell'agricoltura regionale".
Oltre alle misure del Psr già attive ad oggi come la misura 123/a 'Aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli', la misura 121 'Ammodernamento delle aziende agricole', e la misura 311 'Diversificazione in attività non agricole', "E' necessario fare attenzione alla prossima pubblicazione bando multi misura dei Progetti integrati di filiera - ha spiegato Andrea Triossi, dottore agronomo di Dream Italia, durante l'incontro 'Nuove opportunità del Psr per i settori agricolo, agroindustriale ed energetico' – che offre notevoli potenzialità della misura per il sostegno agli agricoltori, alle aziende-cooperative di trasformazione e commercializzazione che si concentreranno per realizzare un progetto comune tale da risolvere le criticità della filiera. I soggetti partecipanti realizzeranno una o più fasi pianificate all'interno dell'accordo di filiera per il raggiungimento di un obiettivo finale comune'.
Un'altra importante novità è stata introdotta con la possibilità di accedere ad incentivi alle imprese per la realizzazione di interventi sui luoghi di lavoro in materia di salute e sicurezza proposti dall'Inail. "Il contributo, in conto capitale – ha illustrato Menchi di Dream Italia - è pari al 75% delle spese ammesse con un massimo di 100mila euro".
Fonte: Agenzia Impress
Lombardia
Vino, risorse a produttori giovani, anche di montagna
"Regione Lombardia, attraverso il Psr, sta operando per spostare risorse finanziarie a favore dei giovani agricoltori, anche di montagna, impegnati nel settore vitivinicolo". Lo ha detto Giulio De Capitani, assessore all'Agricoltura della Regione Lombarda, partecipando alla presentazione alla stampa delle attività del Cervim, il Centro di ricerche, studi, salvaguardia, coordinamento e valorizzazione per la viticoltura montana.
Nel corso del suo saluto De Capitani ha voluto ribadire, con forza, "l'importanza della viticoltura di montagna, che è strettamente legata al ruolo dell'agricoltore".
"Infatti - ha aggiunto l'assessore - l'agricoltore, soprattutto nelle zone montane, ha non solo il ruolo di produttore, per il quale gli viene riconosciuto un reddito, ma anche la funzione di presidiare il territorio, di proteggerlo e di evitare i gravi problemi causati dai fenomeni di dissesto idrogeologico". La presentazione si è chiusa con la degustazione dei vini vincitori del 18° Concorso internazionale dei vini di montagna.
All'iniziativa erano presenti due campioni del ciclismo italiano, Francesco Moser e Dino Zandegù, oggi produttori divino. Con loro anche Bruno Pizzul, notissimo cronista sportivo della Rai e da sempre estimatore di questi prodotti.
Fonte: Lombardia Notizie
Emilia-Romagna
Agricoltura biologica, al via la collaborazione con Aquitania
Nuove interessanti partnership nel comparto dell'agricoltura biologica europea: l'Aquitania e l'Emilia-Romagna hanno infatti siglato un importante protocollo di intesa con l'obiettivo di sviluppare la massima collaborazione in questo settore e valorizzare al meglio le proprie produzioni.
Aquitania ed Emilia-Romagna sono due regioni che, rispettivamente in Francia e in Italia, rivestono un ruolo di primo piano all'interno del biologico e aderiscono all'Associazione delle Regioni europee per i prodotti di origine (Arepo), all'Associazione delle Regioni europee ortofrutticole (Areflh) nonché ad altre reti di coordinamento europeo.
Nell'ambito di questo rapporto di crescente collaborazione, l'assessore all'agricoltura francese Beatrice Gendreau accompagnata da rappresentanti dell'Organizzazione Arbio Aquitaine, in questi giorni ha incontrato i 'colleghi' emiliano-romagnoli. In questo modo i visitatori francesi hanno potuto conoscere 'sul campo' le caratteristiche peculiari del sistema produttivo emiliano-romagnolo anche grazie alla visita di alcune delle principali realtà dell'agroalimentare locale.
La trasferta della delegazione francese si è conclusa con l'incontro fra l'Assessore Gendreau e l'Assessore Rabboni e la firma del protocollo di intesa fra le due Regioni.
Per il 2011 l'accordo prevede, tra l'altro, la promozione di attività e progetti di reciproco interesse nell'ambito dell'agricoltura biologica, in sintonia con le politiche comunitarie del settore, con particolare riferimento alla valorizzazione dei prodotti bio; lo sviluppo di filiere che raggiungano il consumatore con il minor numero di passaggi possibili; la promozione della ristorazione biologica presso ospedali e mense scolastiche, in collaborazione con le pubbliche amministrazioni; la realizzazione di iniziative culturali e divulgative; lo sviluppo di attività commerciali, formative, promozionali e di ricerca nel settore biologico. L'intesa prevede inoltre che le azioni e le modalità di collaborazione vengano definite annualmente da un apposito comitato tecnico.
Fonte: Ermes Agricoltura
Piemonte
Contoterzisti, nasce la federazione Piemonte di Confai
Si è costituita nei giorni scorsi Confai Piemonte, la federazione regionale che raggruppa le realtà provinciali associative dei contoterzisti: Aptma di Alessandria, Associazione trebbiatori di Torino, Atima di Asti e l'Unione provinciale trebbiatori di Cuneo. Lo scopo della Confederazione regionale piemontese è quello di rappresentare al meglio, come unico interlocutore, gli agromeccanici piemontesi in ambito regionale, nei rapporti istituzionali e con le altre realtà sindacali piemontesi del comparto primario.
A livello territoriale, ciascuna delle organizzazioni di imprenditori agromeccanici conserva la propria indipendenza ed autonomia, riconoscendosi comunque nell'attività politico-sindacale di Confai.
La sede di Confai Piemonte è ad Asti, in via Nino Costa, 6.
Fonte: Confai
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Fonte: Agronotizie