La ticchiolatura e la maculatura bruna sono le avversità sulle quali sono stati focalizzati i quattro lavori che sono stati dedicati alla difesa del pero dalle malattie negli atti delle Giornate fitopatologiche 2020.

I lavori hanno complessivamente riguardato:
  • valutazione di difenoconazolo+isopyrazam, captano+fosfonato di potassio e bicarbonato di potassio nella difesa del pero dalla maculatura bruna (tre lavori);
  • valutazione di laminarina nella difesa del pero dalla ticchiolatura (un lavoro).

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Difesa dalla maculatura bruna

Le gravi infestazioni di maculatura hanno spinto diverse società agrochimiche e centri di saggi ad intensificare le valutazioni sull’attività di alcune sostanze. Complessivamente si sono rilevati osservazioni di grande interesse, anche se un’analisi complessiva delle diverse prove evidenzia come il potenziale di inoculo, osservato in questi anni, sia particolarmente problematico e, anche di fronte a strategie di difesa particolarmente attente e puntuali, i risultati conseguiti nel contenimento dell’avversità non siano completi e la diffusione del patogeno continui ad essere particolarmente problematica.

La società Adama ha presentato un lavoro con tre anni di esperienze, e sei prove sperimentali di campo, per la valutazione del nuovo formulato Embrelia (miscela di difenoconazolo+isopyrazam) a confronto con cyprodinil+fludioxonil, altri SDHI (penthiopyrad e fluopyram+tebuconazolo) e il tiram. Nel 2016 e nel 2017, le prove, condotte presso l’azienda di Altedo dell’Università di Bologna, hanno evidenziato un grado d’azione di Embrelia (difenoconazolo+isopyrazam) che sui frutti si è differenziato statisticamente dal testimone e dal tiram, mentre non si è differenziato statisticamente dalla miscela di cyprodinil+fludioxonil e da penthiopyrad fornendo una performance comunque non completamente soddisfacente.

Più incoraggianti i risultati del 2018 in cui due prove di Sagea (a Torino e a Bologna) hanno evidenziato sui frutti un’ottima attività in entrambe le prove dei due SDHI confrontati (difenoconazolo+isopyrazam e fluopyram+tebuconazolo).
In un’altra prova (prova di Terremerse a Bologna) i due SDHI (difenoconazolo+isopyrazam e fluopyram+tebuconazolo) hanno fornito un’ottima performance, specie sui frutti (3,5% il primo e 7% di frutti colpiti il secondo), differenziandosi statisticamente dalla miscela di cyprodinil+fludioxonil (37,5) e dal tiram (35,5%), che comunque si sono differenziati dal testimone che ha riportato su frutti un attacco del 93% di frutti colpiti.

Sempre nel 2018, una prova del Consorzio agrario dell’Emilia non ha manifestato differenze significative tra i prodotti impiegati che comunque si sono differenziati dal testimone che ha anche fatto registrare un contenuto grado di attacco (30,7%). Da un punto di vista numerico il co-formulato contenente difenoconazolo+isopyrazam è stato il più performante con un 4,7% di frutti colpiti.

Il Centro di Saggio Astra Innovazione di Faenza e il Servizio fitosanitario della Regione Emilia Romagna hanno presentato un biennio di prove di semi-campo e campo per verificare l’efficacia e la persistenza di un nuovo formulato della miscela di captano+fosfonato di potassio (Merplus) nei confronti della maculatura bruna del pero. Dalle prove emerge una buona risposta del nuovo formulato sia come efficacia che come persistenza, che si è dimostrato paragonabile e migliorativo rispetto agli standard utilizzati. La nuova miscela aumenta l’efficacia del captano e ne allunga la persistenza.
Va peraltro evidenziato che in un biennio, come il 2018 e il 2019, caratterizzato da un andamento climatico particolarmente favorevole alla malattia, tutti i prodotti impiegati non sono comunque sempre stati in grado di contenere in modo adeguato la maculatura. Gli autori evidenziano quindi che per la difesa del pero è necessario ricorrere in modo integrato a tutte e le soluzioni disponibili ed in particolare auspicano che venga riposta una maggiore attenzione a strategie in grado di ridurre l’inoculo in forma preventiva.
In questo senso viene segnalata a titolo esemplificativo la gestione agronomica del cotico erboso e della lettiera sottostante i filari che potrebbe portare ad un abbassamento della pressione infettiva e quindi ad una conseguente miglior efficacia globale della difesa.

Il Centro di Saggio di Terremerse di Bagnacavallo ha presentato una prova in cui ha verificato l’efficacia di zolfo e bicarbonato di potassio per il controllo della maculatura bruna. Sono state presentate prove condotte in semi campo nel triennio 2017-2019 con applicazioni con bicarbonato di potassio (Karma e Vitikappa), con zolfo (Heliosoufre S e Thiopron), da soli o in miscela fra loro e a confronto con prodotti rameici (Poltiglia Disperss), captano e Bacillus amyloliquefaciens (Amylo-X).
Nel 2018 le performance migliori sono state conseguite dal prodotto a base di rame, anche se con un grado di attacco che ha il 26,5% sui frutti colpiti. Il bicarbonato di potassio, lo zolfo e la loro miscela si sono differenziati dal testimone (66% di attacco sui frutti), ma con un’efficacia intermedia (46%, 41,5 e 40,5% di frutti colpiti).
Nel 2019 sui frutti il bicarbonato di potassio, impiegato a due diversi dosaggi (36,1% e 30,3% di frutti colpiti), è stato significativamente paragonabile al captano (35%), meno efficace il Bacillus amyloliquefaciens (45,2%), che comunque si è differenziato dal testimone non trattato (68,6%). Gli autori ritengono quindi che il bicarbonato di potassio abbia dimostrato di poter svolgere un ruolo interessante nella gestione della difesa della coltura.


Valutazione di prodotti a basso impatto (laminarina) per il controllo della ticchiolatura del pero

La Upl Italia ha presentato un lavoro su una serie di prove sperimentali condotte sulla verifica dell’attività della laminarina (formulato Vacciplant) nella difesa del melo dalla ticchiolatura, due anni di esperienze con complessive tre prove sperimentali.

Nel 2018, in due prove nel ferrarese e nel bolognese, la laminarina è stata posta a confronto con il dithianon e con una miscela tra le due sostanze attive. Nella prova nel ferrarese su foglie, tutte le soluzioni si sono statisticamente differenziate dal testimone non trattato (14,8% di foglie colpite), la più performante è stata numericamente la miscela di laminarina+dithianon (0,5%), seguita dal solo dithianon (2%) e dalla sola laminarina (5,3%); basso il grado di attacco sui frutti (1,8% di frutti colpiti) su cui i risultati migliori si sono invece conseguiti con la miscela tra laminarina e dithianon. Risultati sostanzialmente analoghi sono stati conseguiti nella prova condotta nel bolognese.

Nel 2019 sono poi state condotte due prove in pieno campo in cui, ad integrazione di una strategia aziendale, in due tesi sono stati aggiunti laminarina e fosfonato di potassio in tre applicazioni, nei momenti chiave della difesa. In entrambe le prove l’aggiunto di laminarina e fosfonato di potassio ha consentito di ottenere risultati positivi nel contenimento della ticchiolatura.

Gli autori ritengono quindi che l’utilizzo della laminarina, e degli elicitori in generale, abbia effetti positivi nel contenimento della ticchiolatura e che il loro impiego possa essere promosso all’interno di strategie di difesa più complesse, in alternativa o in aggiunta ad altri prodotti, specie a quelli di copertura.

Queste alcune analisi sintetiche e soggettive, per una lettura più completa dei lavori si invita ad acquisire gli atti prendendo contatto direttamente con la segreteria organizzativa delle Giornate fitopatologiche al seguente indirizzo email: giornatefitopatologiche@unibo.it.
Le Giornate fitopatologiche, a cadenza biennale, rappresentano un momento di confronto e di discussione tra gli esperti della fitoiatria italiana.
L'edizione 2020 ha prodotto oltre 130 lavori raccolti in circa 1200 pagine.

In un'ottica di divulgazione, AgroNotizie ha riassunto i contenuti in un ciclo di articoli dal nome "Difesa e diserbo, lo stato dell'arte" dedicati alla difesa dalle avversità animali, difesa dalle malattie, controllo delle infestanti e mezzi di difesa.