C'è un gap significativo fra quanto il pianeta può produrre oggi e quali saranno le richieste della popolazione nel futuro. Le Nazioni Unite stimano in 9,2 miliardi gli abitanti della Terra nel 2050. Questo comporta la necessità di duplicare la produttività agricola nei prossimi 20 anni. In quest'ottica si inserisce lo sviluppo delle biotecnologie vegetali.
Cibo, mangimi, fibre e carburanti (in inglese, le '4 f': food, feed, fiber, fuel): si delineeranno in questi quattro filoni le nuove sfide dell'agricoltura. E la sfida più importante sarà quella di aumentare la produttività.
BASF, attraverso la propria struttura dedicata alla 'Plant Science', e Monsanto hanno siglato 18 mesi fa un accordo per unire condividere le proprie competenze e intraprendere un percorso congiunto di sviluppo di tratti genetici e la commercializzazione di sementi di mais, soia, cotone e colza (canola).
Un primo risultato della collaborazione sarà il lancio negli Stati Uniti di una varietà di mais resistente alla siccità a partire dal 2012. 'Sul mercato globale delle biotecnologie vegetali, che stimiamo possa raggiungere il livello di 50 miliardi di dollari nel 2025, il potenziale di sviluppo e l'impatto maggiore sarà connesso alla garanzia ed all'aumento della produttività delle colture', ha evidenziato Hans Kast, presidente e Ceo di BASF Plant Science, nel corso del meeting con la stampa svoltosi a Ghent (Belgio) la scorsa settimana. 'Faremo da pionieri in questo segmento, ed il nostro primo mais tollerante alla siccità consentirà di ottenere vantaggi dal 6 al 10 percento in termini di produttività'.
L'articolo continua sotto l'immagine
Mercato dei tratti biotech nel 2025: si stima un valore totale pari a 50 miliardi di dollari. I tratti genetici che consentiranno un aumento di produttività costituiscono il maggiore potenziale, sia in termini di superfici, che di valore
I termini dell'accordo BASF Plant Science - Monsanto
Per l'intera durata dell'accordo, le due aziende investiranno un miliardo e mezzo di dollari in ricerca e sviluppo, specificamente per gli ambiti della collaborazione. Entrambe continueranno a condurre in maniera indipendente i propri programmi di trait discovery (prima fase) e selezioneranno i geni più promettenti per la successiva fase di sviluppo congiunto. Tutti i prodotti risultanti da questa pipeline saranno commercializzati da Monsanto (terza fase della partnership).
Concentrata sull'identificazione dei tratti genetici, BASF Plant Science possiede una piattaforma tecnologica proprietaria che consente la scoperta e la comprensione dei geni e delle loro funzioni. Grazie a questa precisa conoscenza solo i geni migliori vengono inseriti nel percorso di sviluppo congiunto. Fulcro della piattaforma sono due centri di eccellenza di BASF Plant Science: CropDesign a Ghent (Belgio) e Metanomics a Berlino (Germania).
CropDesign è specializzata nello screening vegetale: prende in considerazione numerosi parametri di crescita, quali la densità delle radici, il numero di semi e la biomassa vegetale in piante geneticamente modificate (nella foto a destra, una serra dedicata all'analisi di piante di riso sottoposte a differenti tipi di stress). Ogni anno analizza 140.000 piante, registrando ogni giorno oltre 25.000 immagini digitali. Metanomics è il leader mondiale nell'analisi del profilo genetico dei metaboliti, cioè lo studio delle funzioni e delle inter-relazioni dei geni nelle piante. La libreria digitale di Metanomics contiene oltre 1,5 milioni di profili metabolici con riferimento a più di 35.000 geni. Un'unica interfaccia con questo database consente agli scienziati di estrarre utili informazioni da numerosi archivi, con il risultato di una selezione dei 'geni guida' (una particolare categoria di geni, capace di esercitare una guida, di stimolare cioè la formazione di un particolare tipo di cellule, ndr). Ne deriva una profonda conoscenza dei tratti genetici che, per esempio, sono responsabili dell'aumento di produttività.
Da una parte, le competenze nello screening fenotipico e nell'analisi dei metaboliti di BASF Plant Science. Dall'altra, Monsanto, con le proprie competenze e le collaborazioni internazionali in materia di biotecnologie e la disponibilità di 175 location per test di campo. Il risultato: una maggiore velocità dell'intero percorso di sviluppo dei prodotti (mais, soia, cotone, colza) oggetto della collaborazione, processo che trae origine dalla fase di 'scoperta' ('Discovery phase') e prosegue attraverso le prove di laboratorio e di campo, fino alla moltiplicazione delle sementi ed all'immissione sul mercato.
Per ulteriori informazioni:
- BASF Plant Science - 'Piante ad elevata produttività'
- BASF Plant Science - 'Piante resistenti agli stress'
- BASF - Biotecnologie vegetali
- Monsanto - news sull'accordo
- Monsanto - ricerca e sviluppo
- Progetto Wema (Water Efficient Maize for Africa), di cui BASF e Monsanto sono partner
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Agronotizie
Autore: C S