L'assicurazione per i trattori e più in generale i mezzi agricoli compresi quelli non circolanti su strada pubblica - per i quali, ricordiamo, dal 30 giugno 2024 è ufficialmente obbligatoria - torna nuovamente al centro dell'attenzione.

 

Se dal Governo tutto tace da più di tre mesi, sono le associazioni del settore ad attivarsi per chiedere chiarimenti sulla nuova norma assicurativa. Facciamo il punto su quanto è cambiato da dicembre 2023 ad oggi - poco - e su cosa è accaduto in queste settimane.

 

Nelle puntate precedenti ...

Il 23 dicembre 2023 il decreto n.184 pubblicato in gazzetta ufficiale ha introdotto l'obbligo di assicurare tutti i trattori, i mezzi agricoli e i rimorchi, indipendentemente dal fatto che siano dotati o meno di targa per la circolazione stradale o che siano impiegati solo nelle aree private aziendali. 

Leggi anche Assicurazione trattori agricoli: nel 2024 cambiano le regole

Se per i mezzi circolanti su strada l'assicurazione era già obbligatoriamente prevista dal codice della strada (CdS), per i mezzi non circolanti l'introduzione è stato un fulmine a ciel sereno per ripararsi dal quale le parti coinvolte hanno chiesto e ottenuto nel Dl Milleproroghe un primo rinvio (per i mezzi operanti in aree private) che ha spostato la dead line da dicembre 2023 a fine giugno 2024.

 

Alla scadenza della proroga, è stato fatto un secondo tentativo di allungare i tempi con il Dl Agricoltura che però ha prodotto solo lo stralcio degli emendamenti richiedenti la proroga. Un terzo intervento, probabilmente tramontato sul nascere, è in essere con il disegno di legge per la revisione del codice della strada - ad oggi ancora pendente in Senato - contenente 5 nuovi emendamenti di proroga.

Leggi ancheAssicurazione trattori: qualcosa è cambiato?

"Visto l'obbligo normativo da rispettare, su cui lo Stato non potrà certamente soprassedere data la natura comunitaria della norma stessa, onde evitare di esporci ad una procedura di infrazione, auspichiamo che venga attivata nelle sedi istituzionali una revisione del Codice della strada" commenta Mario Zurlini, assicuratore e managing director di Area Broker & QZ.

 

L'assicurazione mette d'accordo tutti o quasi

Ma se dal Governo e dai Ministeri sembra non giungere nessuna nuova, le organizzazioni del settore cercano di mettere ordine. È nato così il tavolo di confronto promosso da Federacma, la Federazione aderente a Confcommercio delle associazioni nazionali dei rivenditori di macchine agricole e da giardinaggio, per affrontare gli aspetti legati all'attuazione della nuova norma assicurativa.

 

"Una volta superata la scadenza del 30 giugno, non avendo ricevuto alcuna indicazione ministeriale, abbiamo ritenuto necessario autoconvocarci - spiega Gianni Di Nardo, segretario generale di Federacma, promotrice dell'incontro. Ad oggi, infatti, viviamo una situazione paradossale che prevede il rispetto di una norma senza avere gli strumenti pratici per farlo" commenta.

 

Oltre a Federacma, hanno partecipato all'incontro i referenti delle associazioni agricole Confagricoltura, CIA - Agricoltori Italiani, Copagri e di quelle contoterzi CAI Agromec e Uncai. Grande assente Coldiretti, e assente giustificata Federunacoma impegnata nel G7 agricolture e nella preparazione della prossima Eima.

 

Particolarmente penalizzante l'assenza al tavolo di Ania, l'associazione nazionale delle imprese assicuratrici, esponente chiave per raggiungere un dunque sulla nuova norma e soprattutto sulle soluzioni assicurative per rispettarla. 

 

Le principali realtà del settore agricolo si confrontano sul nuovo obbligo assicurativo al tavolo convocato da Federacma

Le principali realtà del settore agricolo si confrontano sul nuovo obbligo assicurativo al tavolo convocato da Federacma

(Fonte foto: Federacma)

 

"Ci dispiace molto l'assenza di Ania perché un domani saranno proprio i suoi associati a vendere le polizze assicurative agli operatori del settore" commenta Di Nardo. 

 

"Al momento Infatti non esistono strumenti assicurativi idonei che tengano conto della bassa incidenza dei danni a terzi per i mezzi fermi o non circolanti su strada. L'applicazione indiscriminata della nuova norma andrebbe ad aggravare la già delicata situazione economica del settore primariosottolinea Bernardini.

 

“Negli scorsi mesi, più volte e in diverse sedi, abbiamo dato voce - senza riscontro - alle istanze dei nostri associati che ci segnalavano l'attuale impossibilità di ottemperare al nuovo obbligo" racconta Giovanni Bernardini, vicepresidente di Copagri. "Per questo, abbiamo raccolto con grande favore l'invito a fare squadra per sciogliere il paradosso venutosi a creare".

 

"Oltre all'importanza della tematica – aggiunge Gianni Dalla Bernardina, presidente di Cai Agromec - va sottolineata l'estrema bontà dell'iniziativa che ha permesso di unire gli sforzi di gran parte della filiera, al fine di sollecitare un'adeguata risposta della politica".

 

Non solo Agricoltori, l'assicurazione coinvolge tutti

L'obbligo assicurativo coinvolge anche i commercianti di macchine agricole che hanno sui piazzali decine – e in qualche caso centinaia – di macchine agricole nuove e usate.


"In questo caso, anche se si riuscissero a predisporre pacchetti di polizze cumulative a basso prezzo, i dealer temono il potenziale costo di gestione del personale che dovrebbe curare un numero elevato di pratiche necessarie a gestire i mezzi che entrano ed escono dalle concessionarie" commenta Di Nardo. 


Confcommercio interpellata per quanto riguarda i rivenditori di auto e moto, pur supportando l'iniziativa di Federacma, considera che la polizza di responsabilità civile terzi che tutte le concessionarie hanno già, sia sufficiente per adempiere al nuovo obbligo assicurativo. 

 

Dal settore un documento per "guidare" la Politica

L'obiettivo dell'incontro tra le associazioni di categoria è stato la stesura di un documento condiviso che raggruppi le esigenze e le istanze del settore, da sottoporre all'autorità che esercita la vigilanza sul mercato assicurativo italiano (Ivass) e, successivamente, al Ministero dei Trasporti e al Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

 

"Abbiamo contattato Ivass che ha già confermato di essere disponibile ad un confronto tecnico e, per questo, resta in attesa di una nostra memoria a seguito della riunione" spiega Di Nardo. 

 

Dopo il vaglio dell’Ivass, le organizzazioni congiunte richiederanno ai Ministeri competenti di convocare quanto prima un tavolo tecnico ministeriale in cui essere attivamente coinvolte, a differenza di quanto accaduto fin'ora, che preveda anche la partecipazione di Ania.

 

Le speranze delle associazioni

"Auspichiamo che vengano individuate precise soluzioni che privilegino la copertura del rischio aziendale e non soltanto del singolo bene. In questo modo gli agricoltori, già obbligati alla copertura RCA per i mezzi che transitano su strada, potranno estenderla anche ai mezzi agricoli che operano solo nelle aree aziendali, senza eccessivo aggravio di costi" fa sapere CIA - Agricoltori Italiani.

 

“Occorre inoltre definire meglio a livello assicurativo – commenta Gianluca Ravizza, vicepresidente di CAI Agromec – le deroghe disponibili per le macchine agricole, ad esempio quelle da raccolta che operano nei campi per pochi giorni all’anno e che per il resto del tempo rimangono inutilizzate in appositi depositi aziendali"

 

“Prima è bene però prevedere un rinvio dell’obbligo di assicurazione così da sgravare i produttori agricoli da un'ulteriore incombenza burocratica ed economica e da lavorare contestualmente a una soluzione assicurativa ad hoc con il coinvolgimento del Governo, di Ivass e Ania" conclude Bernardini.

 

A breve AgroNotizie® con l'aiuto di esperti assicuratori, dedicherà un approfondimento per rispondere ad alcuni dubbi interpretativi della nuova normativa.

Questo articolo appartiene alle raccolte: