Un proverbio dice che bere vino rosso fa buon sangue, facendo intendere che faccia bene alla circolazione e alla salute cardiovascolare. Ma sarà vero? Una caratteristica dei proverbi è che non sono necessariamente veritieri e che comunque sono in grado di resistere al tempo ed entrare nel nostro vocabolario. Questo è probabilmente è il caso di "buon vino fa buon sangue".
Diversi studiosi hanno condotto ricerche ispirate da questo detto per cercare d'individuare prove scientifiche circa gli effetti benefici del vino verso la salute dell'uomo, e principalmente per quella del cuore e della circolazione sanguigna. Ad esempio in Inghilterra un team ha individuato alcuni componenti presenti nei vinaccioli chiamati procianidolici che hanno effetti positivi sulla circolazione del sangue, favorendo l'elasticità dei vasi sanguigni. Altri ancora hanno individuato il buon rapporto tra il resveratrolo, presente soprattutto nelle bucce, e la salute cardiovascolare.
Il punto è però che queste sostanze, così come avviene per i polifenoli, sono presenti a concentrazioni così basse che per avere qualche effetto evidente sulla salute e sul cuore bisognerebbe bere centinaia di litri di vino al giorno. Alcune stime indicano che per avere un beneficio una persona di circa 75 chilogrammi dovrebbe mangiare 6 chilogrammi di uva al giorno o sino a 240 litri di vino. Numeri talmente alti che i suoi effetti positivi entrerebbero in conflitto con quelli negativi - diretti e indiretti - derivanti da un consumo eccessivo di vino.
Il vino e il cancro
Senza dimenticare che oramai è accertato il legame tra il consumo di vino e le malattie oncologiche. Anche un consumo di circa 10 grammi al giorno di alcol etilico (meno di una unità al giorno: 1 bicchiere da 150 millilitri di vino, una birra da 330 millilitri o 1 bicchiere di 40 millilitri di superalcolico) sono in grado di aumentare il rischio di sviluppare un tumore.
Guarda il video che abbiamo realizzato con Greta Caprara dell'Ieo di Milano per conoscere meglio il rapporto tra vino e salute
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