Per un sistema di gestione del rischio in agricoltura che risponda alle esigenze degli imprenditori agricoli servono strumenti innovativi, una sorta di scudo che permetta agli agricoltori di far fronte agli eventi catastrofali sempre più numerosi e più intensi, oltre che alle ordinarie difficoltà. Il Fondo AgriCat va proprio in questa direzione: grazie ad esso potranno infatti essere "coperti" i danni da gelo, brina, alluvione e siccità.
Istituito con la Legge n 234 del 30 dicembre 2021, il Fondo potrà contare, nei prossimi anni di programmazione della nuova Pac, su circa un miliardo a cui andranno aggiunte anche le economie del cosiddetto Primo Pilastro.
L'obiettivo è quello di ampliare la platea di chi usa gli strumenti di gestione del rischio. Questo nuovo stato di cose potrà permettere ad oltre 700mila imprese di avere un robusto scudo contro i nefasti e rammentati rischi. Tutti gli agricoltori percettori della Pac saranno quindi chiamati a contribuire al Fondo AgriCat, per una quota pari al 3% dei pagamenti diretti.
Un sistema che sarà più rispondente alle necessità del settore e che si gioverà, ovviamente, di quanto esiste e opera ad oggi in questa materia. Non si parla quindi di fondi o bonus alla "bisogna", ma di un intervento strutturale, segnale di programmazione e basi solide.
Per fare il punto su queste novità Upa Siena lo scorso 14 febbraio ha organizzato il webinar "Fondo AgriCat, sviluppo e opportunità" con importanti relatori, eccone alcuni stralci.
Un Fondo innovativo
"Siamo consapevoli del fatto che l'emergenza catastrofale a causa del cambiamento climatico è sempre meno emergenza e sempre più regola, quindi la messa a punto di uno strumento che sostenga il settore nel fronteggiare la calamità è indispensabile - ha detto Annamaria Barrile, direttrice generale di Confagricoltura -. Si tratta di uno strumento importantissimo, necessario agli imprenditori visto anche il superamento, nei fatti, della previgente normativa sulla copertura sui danni alle colture. Oggi si deve quindi ragionare su come mettere a terra lo strumento nel modo più efficace ed efficiente possibile".
Dopo alcune video testimonianze relative alle aspettative delle aziende agricole sul Fondo, il microfono è passato a Vincenzo Lenucci, direttore delle Politiche di Sviluppo Economico delle Filiere Agroalimentari di Confagricoltura che, considerando l'effetto delle avversità climatiche e delle malattie sul reddito delle imprese agricole, ha sottolineato l'importanza di questo "strumento interessante e da monitorare" sottolineando che "dovrà convincere gli agricoltori".
Uno strumento innovativo che consentirà un riassetto di tutti gli strumenti della copertura dei rischi. La copertura sarà su tre livelli: il Fondo coprirà i danni derivanti dalle tre principali catastrofi naturali, cioè siccità, gelo e alluvioni, a questo si sommeranno gli strumenti tradizionali della gestione del rischio agevolata e la difesa attiva, le azioni che possono svolgere gli imprenditori.
Leggi anche Ecco tutto quello che vorresti sapere sul Fondo AgriCat
Di gestione del rischio nella Pac ha parlato Mauro Serra Bellini del Ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, che ha evidenziato l'importanza della sinergia tra gli strumenti e ha commentato "Il rischio nella Pac viene utilizzato e messo a regime dal nostro Paese, siamo gli unici in Europa. Primi e anche bravi".
Oltre a illustrare il quadro normativo del Fondo AgriCat, sono state presentate poi le principali novità del Piano di Gestione dei Rischi.
"Uno strumento nuovo e attualissimo, che integra e completa tutte le coperture previste per il comparto agricolo, necessario per un'agricoltura sicura e dalle basi solide" ha detto Angelo Frascarelli del Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali dell'Università degli Studi Perugia e presidente di Ismea che ha aggiunto dettagli sul funzionamento del Fondo, spiegando inoltre le ragioni della realizzazione del Fondo mutualistico, e a quali fabbisogni e obiettivi risponde.
La sperimentazione
Svolta nel 2022 su tredici prodotti, la sperimentazione del Fondo ha coinvolto 16.500 appezzamenti agricoli ricadenti in tredici province ed è stata illustrata da Camillo Zaccarini Bonelli, responsabile della Direzione Strumenti per la Gestione del Rischio di Ismea: "La sperimentazione che abbiamo effettuato ci ha dato ampie garanzie e conoscenze. Certamente è tutto in divenire e ogni aggiornamento di dati ed esperienze sarà determinante".
Leggi anche Gestione del rischio, il 2023 è l'anno della rivoluzione
"Sempre al servizio delle aziende agricole senza se e senza ma. C'è molta attenzione da parte degli agricoltori e non li dobbiamo deludere" ha detto Oscar Scalmana, vicepresidente di Confagricoltura Brescia e presidente del Consorzio Agridifesa Italia, illustrando l'esperienza dei Coordifesa e sottolineando l'importanza della collaborazione e della lungimiranza.
Per dare le risposte che gli agricoltori si attendono "Tutte le parti in causa devono essere armoniche - come ha evidenziato Lucio Fedrigo, direttore di Coordifesa -: non ci devono essere zone grigie ma un'assonanza d'intenti in favore e a tutela delle aziende. Il percorso intrapreso è impegnativo e decisivo".
Ci sono ancora cose da perfezionare e per la prima annualità lo strumento del Fondo agirà in parallelo con le modalità tradizionali già conosciute. Parlando di aspettative "Uno degli auspici è anche quello di potere arrivare a determinare, anche con l'aumento della platea degli assicurati e la presenza del Fondo, un contenimento dei costi assicurativi complessivamente per le aziende agricole" ha detto Gabriella Proietti, componente della Commissione Ministeriale Pgra e responsabile tecnico Caa di Confagricoltura, che ha inoltre sottolineato che da quest'anno di attività del Fondo avremo molto da imparare anche per tarare sul futuro Piano di Gestione dei Rischi 2024.
Le conclusioni del convegno online sono state affidate a Matteo Lasagna, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, che ha fatto il punto della situazione su cosa stia facendo oggi l'Organizzazione agricola per quanto riguarda il fondamentale progetto sul comparto assicurativo e ha inoltre ribadito la "Massima attenzione alle aziende, da sempre. Questo è un tema dirimente per un'agricoltura che produce eccellenze e in tutto questo si deve garantire un minimo di sicurezza agli agricoltori".
Scarica la locandina del webinar sul Fondo AgriCat
Guarda la prima sessione del webinar
Guarda la seconda sessione del webinar
Non perdere i prossimi appuntamenti con i webinar di Upa Siena:
- giovedì 2 marzo 2023 "La gestione del risparmio: consapevolezza e tutela"
L'Unione Provinciale Agricoltori di Siena è un'Organizzazione professionale associata a Confagricoltura e a Confagricoltura Toscana composta da tanti agricoltori desiderosi di migliorare la propria attività, di preservare il territorio e l'ambiente. Upa Siena punta sull'innovazione, si rivolge al futuro con idee e confronti tangibili e produttivi, grazie a determinazione, immaginazione, conoscenza e condivisione. Upa Siena è così da tempo immemore, e così vorrebbe continuare ad essere
siena@confagricoltura.it - Tel 0577 533040 - Visita il sito web
Facebook - Instagram - Youtube
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Upa Siena