Verso il
rinvio dell'entrata in vigore del nuovo
regolamento Ue sui prodotti biologici a
gennaio 2022 a causa della crisi causata dalla pandemia
Covid-19. Le nuove regole prevedono processi più rigorosi di produzione e condizioni più strette per l'etichettamento, con l'obiettivo di commercializzare soltanto prodotti finiti di qualità. La Commissione europea:
"Inutile avanzare adesso viste le difficoltà degli agricoltori europei".
Covid-19, slitta il nuovo regolamento bio
Secondo la
Commissione europea non c'è motivo di andare avanti con la procedura legislativa sulla nuova
normativa sul biologico se gli agricoltori stanno ancora cercando di affrontare le conseguenze economiche della pandemia. Il
rinvio è dunque una
soluzione che darà agli Stati membri e agli operatori del settore abbastanza tempo per prepararsi a una transizione verso un sistema di produzione più efficiente.
Gli obiettivi del nuovo regolamento
La nuova normativa sul biologico e l'organico, approvata in prima battuta dal Parlamento europeo nel 2018, vuole rafforzare il
sistema di controllo della produzione per aumentare la
fiducia dei consumatori, istituire
nuove regole che permettano una transizione facilitata al biologico per gli agricoltori, nuove regole più stringenti sulle
importazioni da paesi terzi e infine un
ampliamento dei prodotti che possono essere etichettati come 'biologici'.
Prodotti di qualità e protezione per l'ambiente
Per raggiungere gli scopi prefissati, secondo l'Unione europea occorre aumentare la qualità della produzione e proteggere in modo più efficace l'ambiente. Ecco quindi che più controlli su tutta la catena di produzione, standard europei di alta qualità anche per i cibi importati, certificazioni più semplici per gli agricoltori sono la cornice su cui intervenire.
Attenzione all'utilizzo di prodotti non autorizzati
Al fine di garantire la qualità dei prodotti, i
controlli sul rischio di contaminazione verranno effettuati
annualmente per tutti gli operatori. Questi ultimi non potranno etichettare i prodotti come biologici se la presenza di un agrofarmaco è sospettata. A tal proposito continueranno ad essere autorizzate le aziende agricole miste che producono, seppure con sistemi differenziati, sia prodotti convenzionali che biologici. Tuttavia, la
distinzione tra le due categorie di prodotto dev'essere
ben chiara e verificabile.
I prossimi passi
L'idea del rinvio è partita dalla Commissione parlamentare Agricoltura, che lo scorso maggio ha richiesto alla Commissione europea di posticipare di un anno l'entrata in vigore dei nuovi regolamenti. A seguito dell'effettiva proposta di rinvio da parte dell'esecutivo comunitario, ora si attende l'approvazione sia dal Parlamento europeo che dal Consiglio dell'Unione europea.
In collaborazione con Danilo De Rosa