Presso l'hotel Baia Samuele di Punta Sampieri (Ragusa) e presso l'hotel Villa Giulia di Noto (Siracusa), si sono svolti nei giorni scorsi due incontri sulla protezione degli operatori agricoli, con particolare riferimento alle problematiche di serra, organizzati da Rotary Club Milano Sud Est, Ausl 7 di Ragusa e DuPont Crop Protection.
All'incontro
hanno partecipato globalmente oltre 100 persone, essenzialmente medici specializzati in sicurezza del lavoro, responsabili di Pronto Soccorso, rivenditori di agrofarmaci e tecnici di aziende agricole.

I lavori si sono articolati su tre presentazioni che hanno evidenziato come buona parte dei problemi siano dovuti fondamentalmente alla carenza di informazione e formazione del personale che utilizza agrofarmaci.
Sono stati
ricordati i problemi che interessano l'operatore e come deve essere gestito il rischio da agrofarmaci nelle aziende agricole. Inoltre, è stato sottolineato che anche in agricoltura non esistono attività a rischio zero,  si tratta invece di affrontarlo correttamente e coerentemente.

L'Ausl 7 di Ragusa, che si occupa di un progetto pilota sul monitoraggio delle intossicazioni da agrofarmaci, ha esposto i risultati relativi al 2003.
Il lavoro svolto mostra che circa 60 lavoratori sono coinvolti
annualmente in casi di intossicazione acuta accidentale, che fortunatamente si risolvono in modo positivo dopo un breve ricovero in ospedale.

Il problema di fondo è spesso il mancato o lo scarso impiego dei dispositivi di protezione individuale (DPI) elementari (tute, guanti, maschere) da parte del lavoratore, anche quando le aziende effettuano corsi di formazione interna.
La responsabile della sicurezza dell'Associazione
Piombo di Ragusa (associazione di produttori agricoli) ha evidenziato come sia difficile fare utilizzare i dispositivi di protezione individuale agli operai e come questi, essendo spesso stranieri, abbiano spesso problemi linguistici da superare.

Nell'ambiente serricolo, risulta di particolare importanza gestire le specifiche situazioni climatiche che l'operatore incontra e le miscele di agrofarmaci.
La contemporanea presenza di diverse molecole e solventi può
aumentare il rischio acuto e risulta difficile risalire al principale
responsabile dell'evento.
Per fronteggiare le esasperate condizioni di
temperatura e umidità, DuPont sta sperimentando nuovi sistemi (che necessitano della dovuta omologazione).

Il rischio da agrofarmaci deve essere gestito correttamente dal legislatore ed evitare che l'utilizzatore venga a manipolare dei formulati che possano indurre ad una sottostima del rischio. Un esempio di questo approccio è la preparazione di formulati diluiti (a bassa concentrazione) atta a evitare etichettature penalizzanti, cioè quelle con i simboli di tossico o nocivo.
Questa pratica porta l'operatore a considerare il formulato sicuro,
cioè senza rischi potenziali dovuti ad esposizioni acute o croniche. Nella realtà, invece, l'operatore si trova a manipolare una miscela con caratteristiche diverse.

DuPont Crop Protection ha presentato le proprie proposte per la sicurezza dell'operatore basate su:

- etichettatura corretta e trasparente;

- utilizzo di indumenti protettivi di categoria III di rischio   chimico

realizzati con il non-tessuto in DuPont Tyvek;

- sistemi di distribuzione di agrofarmaci a basso impatto sull'operatore e l'ambiente

- formazione ed educazione del personale.

 

Per  informazioni tecniche e commerciali sugli agrofarmaci di DuPont:

DuPont Crop Protection, web www.ita.ag.dupont.com  -  email dp.agro@ita.dupont.com