L'infinita vicenda delle multe latte si arricchisce di un nuovo capitolo. Anche chi è uscito dai tribunali forte di una sentenza che annullava la sanzione si ritroverà al punto di partenza.
Gli errori commessi dall'Italia nell'applicare le normative europee (si veda quanto già pubblicato da AgroNotizie) sono stati alla base dei numerosi ricorsi degli allevatori alle prese con le cartelle esattoriali.
Tanto che Bruxelles ha imposto all'Italia il ricalcolo delle multe, pena altrimenti l'apertura dell'ennesima procedura di infrazione.
L'emendamento
Proprio per evitare questa e le altre infrazioni ancora in ballo, ecco arrivare in giugno un Decreto legge, il 69/2023, intitolato "Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano".
In fase di conversione in legge il Senato ha approvato l'introduzione di un nuovo articolo, il 10-bis, che si occupa proprio delle quote latte e del loro corredo di multe.
Il ricalcolo
Stando a quanto afferma il comma uno, Agea è incaricata di rideterminare l'importo delle multe di quanti hanno ottenuto una sentenza definitiva di annullamento delle multe.
Calcoli ancora una volta assai complessi, diversificati in base all'anno di riferimento e alle condizioni di allevamento (montagna e zone svantaggiate), che si spera non siano motivo di nuovi errori.
Le variabili
Disarmante il contenuto del comma 3, quando concede all'allevatore che dovesse ritrovarsi una multa superiore a quella già contestata. Il dovuto sarà in ogni caso l'importo minore fra "multa vecchia" e "multa nuova".
Ma poi bisognerà fare i conti anche con gli interessi maturati, secondo i tortuosi meccanismi previsti dalle norme comunitarie ricordate nello stesso comma.
C'è comunque la possibilità di contestare il ricalcolo e proseguire il contenzioso, purché questa volontà sia comunicata ad Agea entro trenta giorni dal ricevimento del ricalcolo stesso.
Diversamente, accettando il pagamento, con o senza rateizzazione, il procedimento giurisdizionale pendente viene dichiarato estinto a spese compensate, ovvero senza altri oneri oltre alla multa.
Le rate
Il bello, si fa per dire, viene al comma 5. La notifica agli allevatori del ricalcolo, si legge, ha valore di intimazione al versamento del dovuto.
Unica concessione quella di poter chiedere la rateizzazione dell'importo, cosa che va fatta entro sessanta giorni dalla ricezione della notifica.
Rateizzazione che potrà essere richiesta non solo da quanti già hanno ottenuto una sentenza di annullamento delle multe, ma anche da chi ha fatto ricorso.
Opportunità, se tale la si vuole considerare, alla quale si potrà accedere presentando ad Agea istanza di ricalcolo entro sessanta giorni dall'entrata in vigore della legge, che sarà precisata al momento della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
E gli "altri"?
Facile immaginare lo stupore di quanti già pensavano di aver messo la parola fine alla loro vicenda personale di multe, cartelle esattoriali e minacce di sequestri.
Si ricomincia da capo e non importa se stalle e vacche magari non ci sono più da tempo.
Ora che c'è la conferma che i calcoli non erano corretti sarebbe interessante conoscere anche il parere di quanti le multe le hanno già pagate, come dovuto.
Forse più d'uno avrà sborsato più del necessario, ma si potrà consolare pensando che tutti, alla fine, dovranno comunque pagare, anche chi le multe le ha contestate sin dal primo giorno.