Cosa sono gli agrumi?
Gli agrumi appartengono alla famiglia delle rutaceae, in essa sono presenti diversi generi, ma quello più importante è il Citrus e.g., arance, mandarini, limoni, ecc. Gli agrumi vengono coltivati soprattutto per scopo produttivo (consumo fresco ed industria alimentare), ma anche per scopo ornamentale (ambiente urbano, giardini privati, all'interno delle abitazioni, ecc.).
Per coltivare in modo ecosostenibile gli agrumi, è indispensabile conoscere le esigenze pedoclimatiche e nutrizionali della specie coltivata. Una corretta gestione di un agrumeto consiste nell'adottare una serie di tecniche agronomiche, che riguardano: controllo delle malerbe, irrigazione, lavorazione del suolo, inerbimento e sovescio, adozione di barriere ecologiche (frangivento, cannicci, stocchi di granoturco, ecc.), pacciamatura, potatura, controllo dei parassiti ed imbiancatura con calce per evitare la scottatura del tronco.
Quali sono le esigenze pedoclimatiche degli agrumi?
Gli agrumi prediligono clima tropicale, nelle nostre aree per ottenere una buona resa e qualità, validi dal punto di vista commerciale, è necessario coltivarli in ambienti caldi ed umidi con inverni miti e con moderate escursioni termiche. Queste ultime permettono lo sviluppo nella polpa di pigmenti responsabili del colore delle arance e dei mandarini.
La temperatura
Le temperature al di sotto di 0°C sono considerate molto dannose, in quanto limitano la crescita vegetativa degli agrumi, anche se non tutte le specie e cultivar hanno la stessa sensibilità alle basse temperature, e.g., tra gli aranci la cultivar Ovale, Tarocco e Moro sono i più sensibili al freddo rispetto alle cultivar Navelina e Washington navel.
Le temperature, invece, al di spora dei 38°C arrestano il processo di fotosintesi ed accrescimento del frutto con conseguente deprezzamento della produzione e il disseccamento della vegetazione (fogli e rami). Se l'innalzamento delle temperature si verifica durante il periodo di fioritura ed allegagione si ha l'aborto fiorale e la perdita della produzione.
Il suolo
Gli agrumi prediligono suoli in cui sabbia, argilla e limo si trovano in proporzione equilibrata, ad eccezione dell'arancio, la cultivar Ovale, la quale predilige suoli argillosi ben drenati. Inoltre, è preferibile coltivare gli agrumi in suoli profondi, uniformi con valori di calcare tra 5-10%, pH tra 6,5-7,5, sostanza organica non inferiore al 2% e presenza di macro e micronutrienti.
Tuttavia, occorre evitare i suoli con valori di argilla superiore al 35%, calcare superiore al 30%, cloruri di sodio e magnesio, carbonati e solfati intorno al 40%. Infine, è da considerare che i suoli pianeggianti presentano dei benefici, in quanto sono facili da lavorare, anticipano l'epoca di maturazione, beneficiano di una maggiore insolazione e danno produzione qualitativamente più elevate rispetto ai suoli collinari. Questi ultimi, invece, sono meno soggetti alle gelate e danno produzioni elevate.
Quali sono le esigenze nutrizionali degli agrumi?
Per una buona crescita vegeto-produttiva delle piante sono essenziali durante il ciclo colturale sia macro che micronutrienti, tra i quali:
- azoto (N): favorisce una buona crescita vegetativa ed incrementa la resa finale;
- fosforo (P): stimola la divisione cellulare e la formazione di strutture energetiche;
- potassio (K): favorisce il trasposto degli zuccheri e regola l'equilibrio di acqua all'interno delle foglie;
- calcio (Ca): aumenta l'ispessimento dei tessuti in corso di formazione (foglie, rami e frutti);
- zolfo (S): sintetizza gli amminoacidi essenziali, e.g., cistina e metionina;
- magnesio (Mg), Ferro (Fe), Manganese (Mn): favoriscono la formazione della clorofilla ed attivano il processo fotosintetico;
- boro (B): favorisce lo sviluppo del tubetto pollinico e il trasporto degli zuccheri;
- zinco (Zn): stimola la sintesi delle auxine e di conseguenza favorisce la crescita delle piante;
- molibdeno (Mo): promuove ed attiva gli enzimi necessari per fissare l'azoto atmosferico e ridurre i nitrati all'interno dei tessuti vegetativi.
Il contenuto necessario di macro e micronutrienti da fornire alla coltura dipende dal tipo di allevamento, dalla specie e cultivar coltivata, dall'analisi del suolo e fogliare e dall'obiettivo agronomico. Perciò, nella concimazione degli agrumi è necessario tenere in considerazione questi aspetti e seguire i disciplinari regionali di produzione.
Quali sono i sintomi causati da una carenza nutrizionale?
Le principali fisiopatie (sintomi) dedotte da una carenza e/o squilibrio nutrizionale si sviluppano in diverse parti della pianta, in funzione della mobilità di ciascun elemento nutritivo, soprattutto sulle foglie, sui frutti e sulle radici. Tali fisiopatie nutrizionali determinano generalmente durante il ciclo colturale:
- un ingiallimento fogliare
- una riduzione della crescita vegetativa;
- una necrosi sui margini delle foglie;
- un disseccamento degli apici vegetativi della pianta.
A fine ciclo colturale, invece, si ha una riduzione della produttività e della qualità finale.
Le principali fisiopatie nutrizionali causate dalla carenza di ciascun elemento nutritivo:
- azoto (N): normalmente si ha la comparsa di ingiallimenti fogliari che interessano l'intera foglia. La carenza in N determina sia una riduzione della crescita vegetativa sia una diminuzione della resa finale. Invece, elevate applicazioni di N causano un eccesso di vigoria vegetativa a scapito di quella produttiva, riducendo la qualità dei frutti e aumentando il rischio di inquinamento della falda acquifera;
- fosforo (P): i primi sintomi si osservano sulle vecchie foglie che perdono il loro caratteristico colore verde intenso, acquisendone un colore purpureo o bronzeo. Le giovane foglie sono piccole e strette. I frutti presentano una buccia spessa e con un basso contenuto di succo, che risulta molto acido;
- potassio (K): i primi sintomi sono sotto forma di crescita stentata, fogliame rado con foglie dall'aspetto opaco. Inoltre, le foglie si accartocciano e si attorcigliano, e spuntano nuovi germogli laterali deboli per mancanza di resistenza meccanica. In aggiunta si ha una riduzione della qualità dei frutti in termine di pezzatura, peso, colore, consistenza, contenuto in vitamina C e spesso i frutti hanno una buccia molto sottile e liscia. Nel caso di una carenza più accentuata si ha la cascola dei frutti, la scottatura delle foglie, la comparsa di macchie gialle resinose e germogli che assumono una forma ad S;
- calcio (Ca): principalmente si ha una riduzione del contenuto di clorofilla lungo i margini fogliari e tra le nervature principali, soprattutto durante i mesi invernali, con conseguente sviluppo di piccole foglie ingiallite e con ridotto vigore (cascola rapida delle foglie). A livello radicale si ha un ridotto sviluppo delle radici e sui frutti, invece, si ha lo sviluppo del fenomeno del cracking, in quanto i tessuti della buccia sono poco ispessiti e deboli;
- magnesio (Mg): i sintomi di carenza si manifestano sulle foglie mature in seguito alla rimozione del Mg per soddisfare il fabbisogno dei frutti. Sulle foglie compaiono macchie di colore giallo-bronzeo irregolari sulla base lungo la nervatura mediana, che successivamente si diffondono in tutta la superficie fogliare. I rami molto fruttiferi sviluppano sintomi estremi di carenza di Mg e possono persino diventare completamente defogliati, mentre i rami con assenza di frutti potrebbero non mostrare sintomi di carenza in Mg;
- ferro (Fe): l'ingiallimento internervale appare prima sulle foglie giovani localizzate sui germogli apicali della pianta. Con il progredire della sintomatologia si ha una riduzione della crescita delle foglie ed il loro disseccamento fino alla loro morte e caduta;
- manganese (Mn): comparsa di macchie di colore verde scuro lungo la nervatura centrale e le nervature principali circondate da macchie internervali di colore verde chiaro, che conferiscono un aspetto screziato. La clorosi appare prima sulle giovani foglie, poi si estende gradualmente sulle foglie più vecchie. Gli steli rimangono di colore verde giallastro, spesso dure e legnose. Le foglie giovani mostrano di solito una sottile rete di venature verdi su uno sfondo verde più chiaro, ma il motivo della carenza non è così distinguibile come nelle carenze di Zn e Fe, in quanto le foglie rimangono verdi;
- zinco (Zn): la carenza è caratterizzata dalla comparsa di macchie di colore giallo chiaro tendente al bronzeo alla base della nervatura centrale. I nuovi germogli si sviluppano a rosetta e le foglie diventano piccole, strette ed appuntite. Man mano che la carenza progredisce, le foglie sono colpite su tutta la periferia dell'albero ed i ramoscelli diventano molto sottili e successivamente muoiono rapidamente;
- zolfo (S): il sintomo classico della carenza in S è un ingiallimento delle foglie più giovani, mentre, le foglie vecchie rimangono verdi. I frutti delle piante carenti in S spesso maturano tardi, sono piccoli e deformi;
- boro (B): la carenza causa macchie nere scure nell'albedo (parte bianca sottostante la buccia) e nella colonna centrale del frutto (parte centrale di colore bianco). I frutti appaiono piccoli e con una buccia grumosa. Le foglie giovani sono di colore marrone opaco/verde, e sulla superficie fogliare possono svilupparsi aree impregnate d'acqua. Invece, le foglie mature sono spesse, arricciate con nervature pronunciate sulla pagina superiore. La corteccia dei rametti è esile e può rompersi facilmente. A differenza di altre carenze in micronutrienti, il boro può influire sulla qualità dei frutti, perciò è consigliabile evitare che questa carenza avvenga ed al contempo tempo, evitare eccessi di boro, in quanto causano fitotossicità sull'apparato fogliare;
- molibdeno (Mo): negli agrumi la carenza in Mo è rara. Tuttavia, essa può verificarsi in condizioni di suolo acido. I sintomi più caratteristici sono la comparsa di grandi macchie gialle sulle foglie che in primavera appaiono come macchie chiare meno definite, sviluppandosi successivamente in macchie gialle più grandi e distinguibili.
Come prevenire e curare le carenze nutrizionali?
Per prevenire e curare le piante dalle carenze nutrizionali la tecnica della concimazione risulta una pratica indispensabile e va fatta con concimi bilanciati nei macronutrienti (N, P, e K) e ricchi in meso (Mg e S) e micronutrienti (Fe, Zn, Mn) al fine di stimolare il processo di fotosintesi, migliorare la colorazione verde intensa delle foglie, favorire una crescita vegetativa equilibrata ed ottenere frutti di elevato livello qualitativo (calibro, colore, consistenza, contenuto di succo e vitamina C e zuccheri).
Ilsa ha messo a punto una metodologia specifica per tutte le fasi fenologiche della pianta (dalla ripresa vegetativa alla maturazione dei frutti), basato sull'impiego:
- specialità nutrizionali solide adatte per la concimazione in copertura della linea "BioIlsa", ricche in macronutrienti (N, P, K) complessati da peptidi presenti nella matrice proteica Agrogel®, e.g., Biofrutteto KS, BioIlsa Eco, Progress Micro, 777 Export, ecc. Agrogel® è una gelatina solida per uso agricolo idrolizzata e stabilizzata, a base di azoto proteico e peptidi, ottenuta mediante l'innovativo processo tecnologico di idrolisi termobarica Ilsa FCH®. Il beneficio principale di queste Specialità nutrizionali è il rilascio graduale degli elementi nutritivi nel suolo in linea con la crescita delle piante, inoltre, non sono soggetti a lisciviazione e/o volatilizzazione nell'atmosfera rispetto ai concimi di sintesi. Perciò, zero sprechi di concimi e di denaro;
- specialità nutrizionali liquide adatte per la concimazione fogliare e/o in fertirrigazione della linea "IlsaTop", ricchi in macronutrienti (N, P, K), meso (S, Mg) e microelementi complessati da amminoacidi liberi presenti nella nostra matrice proteica Gelamin®, e.g., Etixamin Bio-K, Etixamin DF, Ilsamin Multi, Ilsamin Boro, Ilsamin Calcio, Ilsadrip Forte, ecc.
Gelamin® è una gelatina fluida per uso agricolo idrolizzata a base di azoto proteico e amminoacidi liberi, ottenuta mediante l'innovativo processo tecnologico di idrolisi enzimatica Ilsa FCEH®.
I principali benefici dedotti dall'impiego di queste Specialità nutrizionali sono:
- il rapido effetto, grazie alla presenza degli amminoacidi liberi che fungono da trasportatori degli elementi nutritivi all'interno della pianta e stimolano il meccanismo di tolleranza della pianta a superare situazione di stress ambientale (elevate temperature, siccità, vento, salinità, ecc.);
- la bassissima salinità ed alta compatibilità con altri prodotti in commercio, perciò, in unico intervento possono essere miscelati con altri prodotti fitosanitari e concimi minerali, risparmiando tempo e denaro.
- biostimolanti: adatti sia per la concimazione fogliare sia per la fertirrigazione della linea "IlsaTec", ricchi in Triacontanolo naturale solubile in acqua, amminoacidi liberi, betaine, polisaccaridi, saponine, microrganismi utili, polifenoli, mannitolo, alginati, vitamine, ecc. presenti in IlsaC-on, Ilsamin N90, Ilsaorgamit-R, Macrils@, Soybils@, ecc.
I biostimolanti Ilsa sono ottenuti da processi tecnologici smart ed ecofriendly, altamente sostenibili, e.g., Idrolisi enzimatica FCEH®, Estrazione supercritica SFE®, Cold state cell disruption method (CSCD®).
I principali benefici derivanti dall'uso dei biostimolanti Ilsa sono:
- stimolare il metabolismo vegetale della pianta, e.g., fotosintesi, fioritura ed allegagione, accrescimento dei frutti, meccanismi di tolleranza delle piante a superare lo stress ambientale, sviluppo delle radici in suoli stanchi e depauperati, ecc.;
- migliorare la qualità dei frutti (colore, consistenza, sapore, aroma e °Brix);
- avere un'altissima compatibilità con i prodotti in commercio, perciò, anche in questo caso in unico intervento si possono miscelare con altri prodotti fitosanitari e concimi di sintesi risparmiando tempo e denaro.
Per consultare la metodologia specifica Ilsa per la concimazione degli agrumi, dove sono posizionati i nostri prodotti, in funzione delle varie fasi fenologiche della pianta, visita il sito web, nella sezione coltura, agrumi, dove potrai scaricare il piano di concimazione sia per il biologico sia per il convenzionale per la coltura di tuo interesse.
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Fonte: Ilsa