Lo scorso 6 marzo si è tenuto il seminario "Energia in agricoltura" (video integrale) organizzato dall'Accademia dei Georgofili. Ricercatori ed esperti di primo livello hanno trattato svariati argomenti, dall'agrovoltaico al biogas. In questo articolo presentiamo ai nostri lettori un riassunto della relazione di Annalisa Paniz, direttrice dell'Associazione Italiana Energie Agroforestali (Aiel), in particolare sugli incentivi per l'utilizzo di biomasse legnose nelle aziende agricole.
Come già discusso in altri articoli, le biomasse legnose rappresentano la principale fonte energetica rinnovabile in Europa, e l'Italia non è un'eccezione. La filiera italiana delle biomasse energetiche conta oltre 14mila imprese e oltre 72mila occupati, per un fatturato complessivo di 4 miliardi.
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Contrariamente alle paure sbandierate da certi gruppi politici e Ong ambientaliste, le foreste italiane sono ben lontane da una condizione di sovrasfruttamento. Al contrario: esse soffrono di un cronico abbandono che causa fenomeni di instabilità idrogeologica, perdita di valore ambientale e povertà economica. Oggi, solo il 18% della superficie forestale italiana è soggetto a piani di gestione forestale, e quindi un'ampia parte di territorio boscato è abbandonato e privo di valorizzazione economica. Il prelievo ridotto - solo il 18% dell'accrescimento annuale - comporta l'avanzamento del bosco a discapito di tutte le attività agropastorali montane, la perdita di opportunità di lavoro e il conseguente spopolamento del territorio (fenomeno costante dalla seconda metà del Novecento ad oggi), nonché la perdita del patrimonio culturale legato al bosco.
Malgrado i boschi italiani abbiano ancora potenziale da sfruttare, il basso tasso di prelievo comporta una forte dipendenza dall'estero per l'approvvigionamento di legna da ardere e legname per l'industria. L'Italia rimane, infatti, un importatore netto di legname da opera e di combustibili legnosi, legna da ardere, pellet e cippato.
Va sottolineato che, secondo uno studio dell'Università Politecnica di Vienna, 1 ettaro di bosco ben gestito, grazie al suo uso come materiale da opera e gli scarti come combustibile, in trecento anni genera un risparmio di anidride carbonica dieci volte maggiore di quello conseguibile da una foresta abbandonata.
Il protrarsi della guerra in Ucraina ha messo a dura prova l'economia con rincari generalizzati di tutte le commodity, ma i combustibili legnosi rimangono comunque i più economici (Foto 1).
Foto 1: Comparazione dei prezzi 2022 dei diversi vettori energetici
(Fonte foto: Associazione Italiana Energie Agroforestali)
Le aziende agricole dipendono ancora in buona misura dai combustibili fossili, fatto che ha due importanti implicazioni: costi di produzione in costante aumento ed emissioni inquinanti.
Le nuove tecnologie di combustione del legno consentono una riduzione di entrambi i fattori negativi nelle seguenti attività agricole:
- Riscaldamento di serre, vivai e fungaie.
- Climatizzazione di agriturismi e fattorie didattiche.
- Calore di processo per caseifici, essiccatoi e azionamento di celle frigorifere a ciclo di assorbimento.
Per far fronte agli investimenti necessari per la conversione degli impianti esistenti, oppure per le nuove installazioni, esistono diverse linee di incentivi statali (Foto 2).
Foto 2: Quadro riassuntivo degli incentivi statali all'utilizzo di biomasse legnose
(Fonte foto: Associazione Italiana Energie Agroforestali)
Il Conto Termico è normato nel Decreto 16 febbraio 2016 "Aggiornamento della disciplina per l'incentivazione di interventi di piccole dimensioni per l'incremento dell'efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili". Si tratta di un incentivo diretto, cioè una somma corrisposta dallo Stato mediante uno o più bonifici al beneficiario. Possono beneficiarne privati, aziende e pubbliche amministrazioni, e la durata dell'incentivo varia a seconda dall'importo. Per interventi dalla potenza inferiore a 35 kW la rata è unica per importi minori di 5mila euro, o due rate annuali per importi maggiori. Per interventi di potenza maggiore di 35 kW e importo maggiore di 5mila euro, l'incentivo viene erogato in cinque rate annuali.
Gli interventi incentivabili che interessano direttamente le aziende agricole o agroforestali sono:
- la sostituzione di generatori di calore a combustibili fossili con equivalenti a biomassa;
- la sostituzione di generatori di calore a biomassa obsoleti;
- l'installazione di nuovi generatori a biomassa.
I livelli di efficienza minimi per accedere agli incentivi sono definiti nell'allegato I, comma 2.2 "Generatori di calore alimentati da biomassa" del suddetto Decreto. È richiesta, per tutti gli impianti a biomassa che accedono agli incentivi, almeno una manutenzione biennale obbligatoria per tutta la durata dell'incentivo, da realizzare sul generatore di calore e sulla canna fumaria.
A titolo d'esempio, si riporta il caso dell'impianto di riscaldamento delle serre di un'azienda florovivaistica: la sostituzione di una caldaia a gasolio da 1 MW con due caldaie a cippato da 400 kW ha ottenuto 255mila euro d'incentivo Conto Termico, di fronte ad un investimento complessivo di 400mila euro, con un risparmio annuo di combustibile pari a 65mila euro.
I Certificati Bianchi sono un meccanismo d'incentivo al risparmio energetico definito dal Decreto 11 gennaio 2017 "Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che devono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell'energia elettrica e il gas per gli anni dal 2017 al 2020 e per l'approvazione delle nuove Linee Guida per la preparazione, l'esecuzione e la valutazione dei progetti di efficienza energetica", modificato dal Decreto 21 maggio 2021 "Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico che possono essere perseguiti dalle imprese di distribuzione dell'energia elettrica e del gas per gli anni 2021-2024 (cd. certificati bianchi)".
Si tratta di Titoli di Efficienza Energetica (Tee) erogati a ragione di un Tee/Tep (Tonnellata Equivalente di Petrolio) risparmiata. La procedura di accesso agli incentivi è più complessa rispetto al Conto Termico, ma sono ammessi progetti più complessi e articolati rispetto alla mera sostituzione di generatori di calore. A titolo d'esempio: un progetto per sostituire il sistema di refrigerazione a compressione (75 kW elettrici) delle celle di stagionatura di un caseificio con un refrigeratore ad assorbimento (310 kW termici) alimentato a cippato, consente di risparmiare 53.563 euro/anno. L'investimento di 122mila euro è finanziabile con i Certificati Bianchi, riducendo il tempo di rientro dell'investimento a solo due anni.
Poiché la spiegazione delle procedure di calcolo e dei vincoli normativi esula dallo scopo meramente informativo di questo articolo, si rimandano i lettori interessati alle due guide pubblicate da Aiel: