Le difficoltà del panorama italiano non sono poche: il prezzo delle materie prime è ancora elevato seppur inferiore ai picchi innescati dal conflitto russo ucraino. A questo si aggiungono i problemi relativi all’approvvigionamento, che ancora incidono negativamente sulle produzioni. 

 

È in questo complesso contesto che si inserisce il Gruppo BCS che scommette e rilancia sulla ripresa, investendo e continuando a sviluppare prodotti in Italia.

 

“L'attuale crisi non ci spaventa. L’azienda è integrata verticalmente e per questa ragione abbiamo risentito meno delle difficoltà che hanno investito la catena degli approvvigionamenti” commenta Fabrizio Castoldi, presidente del Gruppo BCS.

 

Tre assi di investimento

I risultati del 2021 hanno premiato l’azienda che ha registrato un fatturato di oltre 130 milioni di euro, consolidando la propria posizione nel settore.

 

Il Gruppo con investimenti pari al 10% del fatturato, si è concentrata su tre assi: ricerca e sviluppo dei prodotti, tecnologia e ammodernamento degli stabilimenti produttivi già tecnologicamente all’avanguardia, per garantire la massima sicurezza e la migliore qualità del lavoro ai dipendenti.

 

Linea di montaggio tecnologicamente all’avanguardia dello stabilimento di Luzzara (Re)

Linea di montaggio tecnologicamente all’avanguardia dello stabilimento di Luzzara (Re)
(Fonte foto: BCS Group)

 

"Il Gruppo è forte e gli investimenti hanno coinvolto tutti e tre i nostri centri produttivi: Abbiategrasso, Cusago e Luzzara. Abbiamo dimostrato come anche in questa situazione incerta sia possibile crescere e migliorare" aggiunge Castoldi.

 

E per il Futuro?

Il futuro di BCS è tutto proiettato allo sviluppo dell’agricoltura 4.0 attraverso la realizzazione di nuove tecnologie per migliorare le condizioni di lavoro, creare nuovi modelli di business, aumentare la produttività e migliorare la qualità dei prodotti.

 

"Come Gruppo prevediamo ulteriori investimenti per sostenere e favorire questo processo" conclude Castoldi.