Deve essere un tavolo ben robusto quello di Agrievolution 2008. Robusto perché i temi lasciativi cadere sono pesanti come macigni: globalizzazione, fame nel mondo, prezzi, energia, acqua e bioenergie. In poche parole: tendenze e scenari attuali e futuri dell’agricoltura mondiale. E ripetercelo a un summit come Agrievolution 2008 non è proprio come raccontarcelo al Circolo Ricreativo: il cibo è sempre più scarso, le risorse sono decrescenti per quantità e disponibilità, i prezzi corrono al rialzo per energia e fattori di produzione. Al mondo c’è sempre più fame, sia di cibo che d’energia, ma l’ambiente – oggi – non ci dà più l’agio di abusarne come in passato: non c’è relatore che non abbia ripreso ed approfondito questi temi bollenti, analizzandoli dal proprio soggettivo punto d’osservazione. Alla sua prima edizione, il summit pone quindi intorno a un tavolo le voci della ricerca, della produzione, dei servizi, delle istituzioni, dell’associazionismo, al fine di analizzare le tendenze nell’evoluzione dell’agricoltura mondiale.

 

Agrievolution 2008: Guglielmo Gandino guida i lavori congressuali

L'A.D. di Unacoma  Guglielmo Gandino coordina i lavori del summit


Massimo Goldoni, presidente Unacoma, apre i lavori dando un senso alla scelta della Capitale come teatro dell’iniziativa: è stata eletta non solo per la centralità rispetto a tutti i prestigiosi relatori invitati, ma anche per la sua tradizione milleneria in tema di innovazione tecnologica in campo agricolo. Goldoni sprofonda da subito il dito nella piaga, analizzando proprio l’inasprimento a livello globale dei prezzi dei fattori produttivi e dei prodotti agricoli. Inasprimento che impatta soprattutto i Paesi emergenti. “Se globali sono i problemi” – prosegue Goldoni – “globali devono essere anche le governance per gestire questi temi”. L’ecocompatibilità delle iniziative, infine, va ormai tenuta in grande considerazione. “Se poi è vero che l’agricoltura è ritornata davvero così strategica, quale fattore stabilizzante sociale ed economico a livello mondiale” – stimola ancora la platea il presidente Unacoma – “ vi è da chiedersi se non sia venuto il tempo di un unico ‘ministero mondiale’ che se ne occupi”. Goldoni rientra infine nel proprio settore d’appartenenza: la preservazione della fertilità dei suoli e delle risorse idriche sono materia anche della meccanizzazione, ma il parco macchine mondiale vede il 43% delle trattrici in EU, mentre in Africa è solo il 2%. Accelerare gli scambi commerciali, integrare le azioni di sviluppo e di marketing può correggere questa stortura.
Alle parole di Massimo Goldoni dà subito seguito Geoffrey Mrema (FAO): a Roma si terrà un altro summit mondiale la settimana prossima: il summit della FAO. La panoramica attuale della crisi alimentare ha il proprio baricentro sui prezzi crescenti degli alimenti. Essi sarebbero causati, Geoffrey Mrema - FAO secondo Mrema, dai cali degli stocks e dalla energia sempre più cara. Purtroppo, Mrema non si sofferma sull’analisi di quanto l’aumento sia dovuto a ragioni oggettive, e quanto a speculazioni commerciali internazionali. I cambi di dieta nei Paesi emergenti provocano nuove domande, spostando le esigenze produttive: in Cina siamo arrivati ormai ai 50 kg/pro capite di carne all’anno. Fanalino di coda nell’uso delle trattrici è l’Africa sub-sahariana, con 1 solo mezzo ogni 1000 ha arabili (in EU ce ne sono 6). Ciò è il risultato di una lenta contrazione dell’uso di macchine dal 1985 ad oggi, mentre tutte le altre aree del mondo sono continuamente cresciute. Trend opposto in India, che è passata dagli 0,75 kW/ha del 1995 a 1,5 kW/Ha attuali. I bio combustibili liquidi rappresentano solo lo 0,8% dei consumi totali di carburanti. Attualmente il bioetanolo batte di 5 volte la produzione di biodiesel (8 MMM Tons contro circa 40 MM). Si teme ovunque – prosegue Mrema – che l’uso delle superfici agrarie per produrre bioenergie sia la causa dell’incremento dei prezzi dei cereali. Ciò preoccupa la FAO: sono necessarie per Mrema nuove strategie alla guida del mercato, come pure vanno approfonditi i temi della ricerca e dello sviluppo, tali da consentire di aumentare le produzioni agricole, anche attraverso l’ampliamento dell’uso della meccanizzazione.
Mrema conclude quindi con un’esortazione all’investimento a favore dei Paesi emergenti da parte di banche, aziende, catene di grande distribuzione. Come fare ad investirvi senza aggravare al contempo il debito internazionale che proprio quei Paesi strangola, ancora, non viene approfondito dal rappresentante della FAO. Speriamo bene.

Al termine dei lavori, sotto l'egida di Emma Marcegaglia, è stato firmato l'accordo tra Unacoma e la delegazione indiana per la partnership nella fiera della meccanizzazione che si svolgerà nel settembre 2008 a New Dehli.

 

Emma Marcegaglia alla firma dell'accordo

Emma Marcegaglia testimonia l'accordo appena siglato

 

Sugli interventi seguiti, data la loro importanza e specificità, sono stati redatti articoli dedicati. Per ulteriori approfondimenti leggi gli articoli collegati.