Il caldo fuori stagione degli ultimi giorni, e quello che sta per arrivare, ha messo solo in maggiore evidenza che il fenomeno della siccità - soprattutto a partire dal gennaio scorso - ha colpito in profondità anche il Sud. Il rischio di razionamenti, come già avviene in alcune zone della Sardegna, è dietro l'angolo, soprattutto dove i bacini sono ad uso promiscuo: potabile e agricolo.

 

Sardegna, acqua razionata nella Valle dei Giunchi

Anche in Sardegna, dove pure qualche settimana fa erano stati assegnati i volumi d'acqua a fini irrigui a tutti i consorzi di bonifica dell'Isola, era rimasta scoperta la posizione dei produttori di carciofi della Valle dei Giunchi, vicino a Ittiri, dove il Lago Bidighinzu - a causa anche delle scarse precipitazioni - si è tenuto su un livello troppo basso: secondo una nota di Regione Sardegna si vedranno ora assegnare "la quota minima disponibile" con l'ulteriore impegno, preso sempre dalla Regione, di un intervento di riparazione immediato su una condotta danneggiata da concludersi entro fine giugno, grazie ad un finanziamento del Pnrr di 15 milioni di euro.

 

Nel frattempo, secondo quanto dichiarato dall'assessora all'Agricoltura della Regione Sardegna Gabriella Murgia e dall'assessore ai Lavori Pubblici Aldo Salaris, saranno comunque garantiti oltre un milione di metri cubi d'acqua alle carciofaie della Valle dei Giunchi.

"Anche le ultime precipitazioni, troppo deboli rispetto all'acqua piovana caduta in altre zone, non hanno permesso di alleviare la situazione né di aumentare in alcuna maniera la capienza del Lago che è rimasto a livelli bassi rispetto agli scorsi anni" è scritto in una nota di Regione Sardegna.

 

Puglia, 57 milioni di metri cubi d'acqua in meno nei bacini

In Puglia crescere l'allarme siccità con 57 milioni di metri cubi d'acqua in meno rispetto alla capacità degli invasi artificiali, un risultato legato alla scarsa piovosità di aprile, quando sono caduti 160 millimetri di pioggia in meno rispetto a due anni fa. Lo sottolinea Coldiretti Puglia, sulla base dei dati dell'Osservatorio Anbi per le risorse idriche e del Consorzio di Bonifica della Capitanata.


La mancanza di piogge, dopo un inverno 2022 con un terzo di rovesci in meno ha già fatto scattare l'allarme siccità e incendi favoriti dall'aumento delle temperature. La siccità - precisa la Coldiretti Puglia - minaccia oltre il 30% della produzione agricola, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, ma a preoccupare è anche lo sviluppo delle colture destinate all'alimentazione degli animali, l'irrigazione degli oliveti e dei frutteti, perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile.


"Con l'innalzamento dei livelli del mare l'acqua salata - aggiunge Coldiretti Puglia - sta già penetrando nell'entroterra bruciando le coltivazioni nei campi e spingendo all'abbandono l'attività agricola secondo l'allarme lanciato dal rapporto sul clima del Gruppo Intergovernativo sul Cambiamento Climatico (Ipcc) dell'Onu".


I pozzi freatici non hanno più acqua, mentre dai pozzi artesiani c'è il rischio di emungimento di acqua salmastra, uno scenario che impone - insiste Coldiretti Puglia - di sfruttare al meglio tutte le risorse messe a disposizione della programmazione degli interventi idrici e di riassetto del territorio nei prossimi anni, perché è andata persa finora l'opportunità di ridisegnare una lungimirante politica irrigua e di bonifica integrale in Puglia.

 

Campania, Volturno ai minimi

In Campania a preoccupare sono i livelli idrometrici dei fiumi Garigliano e Volturno, da settimane ormai sotto la media degli ultimi 4 anni. Secondo il Bollettino delle Acque dell'Anbi Campania nell'ultima settimana il Garigliano ha recuperato posizioni, mentre si è aggravata repentinamente la situazione del Volturno, specie nel medio corso, per via dei ridotti apporti dell'Alta valle in Molise.

 

Al momento gli invasi gestiti dai consorzi di bonifica e irrigazione del Sannio Alifano e del bacino inferiore del Volturno sono colmi e l'irrigazione viene distribuita con regolarità, ma l'attenzione è mantenuta alta per comprendere meglio la portata del fenomeno e le sue eventuali possibili ripercussioni sulle aziende agricole.