Fra gli strumenti innovativi per rispondere alla necessità di copertura dai danni catastrofali (gelo, brina, alluvione, siccità) stanno suscitando interesse le polizze parametriche, anche chiamate index based.

 

Secondo un'indagine condotta dall'Università degli Studi di Padova nell'ambito del progetto di ricerca nazionale Agritech fra novembre e dicembre 2024, le parametriche sono una "soluzione promettente" che prova a dare risposta alla complessità e al costo che ostacolano la sottoscrizione di polizze assicurative classiche da parte di molte aziende agricole.

 

L'indagine ha coinvolto quaranta attori chiave del settore della gestione del rischio in agricoltura, contemporaneamente sono state condotte tredici interviste di profondità. Il valore del mercato globale delle polizze parametriche, che in Italia sono anche agevolabili secondo il Piano di Gestione dei Rischi (Pgra) 2025 (documento fondamentale che governa ogni anno l'utilizzo dei fondi pubblici europei e nazionali), era stimato nel 2021 in 1 miliardo di dollari di premi. La cifra riguarda tutti i comparti, non solo quello agricolo. Le parametriche possono anche integrarsi con le polizze agricole classiche e secondo Swiss Re sono in forte crescita.

 

Cosa sono esattamente e perché potrebbero fare al caso anche degli agricoltori? Ce lo ha spiegato Franco Franzoso, al vertice di Generali GC&C Italia.

 

Franco Franzoso, al vertice di Generali GC&C Italia

Franco Franzoso, al vertice di Generali GC&C Italia

(Fonte foto: Generali)

 

Come funzionano le polizze parametriche e in cosa si differenziano da quelle classiche?

"Le assicurazioni parametriche rappresentano un'evoluzione rispetto alle assicurazioni classiche, soprattutto per la loro semplicità e rapidità operativa. Le polizze tradizionali, infatti, funzionano valutando il danno effettivo subìto dall'assicurato. Un esempio: se un agricoltore subisce una perdita al raccolto a causa di una grandinata, un perito deve visitare l'azienda, stimare il danno e determinare l'indennizzo. Si tratta di un processo che può richiedere settimane o mesi, con importanti costi di gestione e la possibilità di divergenze sulla quantificazione dell'indennizzo.

 

Le assicurazioni parametriche, invece, si basano su un parametro oggettivo: c'è un indicatore misurabile (come la quantità di pioggia, la temperatura o la velocità del vento), che funge da 'trigger event', cioè l'evento che attiva il pagamento. Se il parametro si supera o se scende sotto una soglia prestabilita, l'indennizzo viene erogato automaticamente.

 

In sintesi: con le parametriche abbiamo maggiore rapidità e certezza sull'importo dell'indennizzo, perché prestabilito, al verificarsi delle condizioni contrattualizzate".

 

Come si stabilisce il "trigger event", in particolare in agricoltura?

"Il 'trigger event' è il cuore di una polizza parametrica. La definizione del trigger richiede un'analisi approfondita, perché deve essere rappresentativo del rischio che si vuole coprire, affidabile e facilmente verificabile tramite dati oggettivi.

 

In agricoltura, il processo per stabilire un 'trigger event' parte dall'analisi dei rischi specifici della coltura e della zona geografica. Un agricoltore che coltiva vigneti in Piemonte potrebbe essere particolarmente vulnerabile alle gelate primaverili, mentre un produttore di pomodori in Puglia potrebbe temere la siccità estiva.

 

Il primo passo è quindi identificare il rischio principale, basandosi su dati storici e scientifici: temperature medie, precipitazioni, frequenza di eventi estremi, e così via. Una volta identificato il rischio, si sceglie un parametro misurabile che lo rappresenti. Alcuni parametri usati in agricoltura sono le precipitazioni, la temperatura e gli indici satellitari. Fra gli indici c'è l'NDVI, Normalized Difference Vegetation Index, che misura la salute della vegetazione e può indicare stress idrico o danni da eventi climatici. Questi parametri vengono monitorati tramite fonti affidabili, come stazioni meteo ufficiali, dati satellitari o sensori Iot, Internet delle Cose, installati. La scelta del parametro e della soglia deve essere il più possibile oggettiva, nonché condivisa tra assicuratore e agricoltore".

 

Facciamo degli esempi pratici del funzionamento delle assicurazioni parametriche in agricoltura.

"Farò alcuni esempi concreti, immaginando scenari realistici. Un agricoltore in Emilia Romagna coltiva mais e teme la siccità estiva. Stipula una polizza parametrica con un trigger basato sulle precipitazioni: se in luglio le piogge scendono sotto i 40 millimetri (misurati da una stazione meteo locale), riceverà un indennizzo di 15mila euro. A fine mese, i dati ufficiali mostrano solo 25 millimetri di pioggia: il trigger scatta e l'agricoltore riceve il pagamento entro pochi giorni, senza bisogno di perizie. Può usare questi fondi per acquistare acqua per l'irrigazione o per coprire le perdite di produzione.

 

Oppure, prendiamo un indice satellitare. Un coltivatore di grano in Puglia stipula una polizza parametrica basata sull'indice NDVI, che misura la salute della vegetazione tramite immagini satellitari. Se l'NDVI scende sotto una certa soglia (indicando stress idrico o danni da calore), riceve un indennizzo di 10mila euro. Durante l'estate il satellite rileva un calo significativo dell'NDVI: il trigger scatta e l'agricoltore ottiene i fondi per affrontare la perdita di produzione.

 

In sintesi, i casi possono essere molto diversi, ma la logica e la velocità di gestione sono le stesse".

 

Quindi che cosa posso assicurare in agricoltura, con polizze parametriche con Generali?

"GC&C, anche grazie alla partnership con Descartes UW, offre soluzioni parametriche innovative per il settore agricolo, pensate per coprire rischi legati al cambiamento climatico.

 

Con una polizza parametrica di Generali, un agricoltore può proteggere la propria attività da una serie di eventi climatici che possono compromettere le colture o l'azienda, quali siccità, gelate, piogge intense, inondazioni, ondate di calore. Poi ci sono da considerare gli eventi estremi come grandine o vento forte, per i quali si possono usare parametri come la velocità. Ad esempio: raffiche sopra i 100 chilometri all'ora. Inoltre, possono essere anche protette le catene di approvvigionamento, ad esempio il mangime per il bestiame per un allevatore, andando ad assicurare terreni non direttamente gestiti o di proprietà del contraente".

 

Quali sono i vantaggi per l'agricoltore di scegliere una polizza parametrica?

"Agli agricoltori le polizze parametriche offrono una serie di vantaggi concreti, soprattutto in un contesto di crescente instabilità climatica. Un primo vantaggio sta nella rapidità nei pagamenti: a differenza delle polizze tradizionali che richiedono perizie e valutazioni dei danni, le polizze parametriche pagano l'indennizzo non appena il trigger scatta. Questo significa che un agricoltore può ricevere i fondi in pochi giorni.

 

A ciò si aggiungono trasparenza e semplicità, perché i parametri e gli indennizzi sono definiti in anticipo. L'agricoltore quindi sa in anticipo a quali condizioni riceverà il pagamento.

Altro vantaggio è la copertura di rischi specifici. Va sottolineato che le polizze parametriche sono particolarmente adatte a coprire eventi climatici estremi, come siccità, gelate o piogge intense. Questo le rende uno strumento complementare rispetto alle polizze tradizionali, utile per proteggersi da rischi difficili da assicurare con i metodi classici.

 

Poi c'è il vantaggio della concreta flessibilità. Ogni agricoltore può personalizzare la polizza in base alle sue specifiche esigenze, scegliendo il parametro e la soglia più rilevanti proprio per la sua attività. Ad esempio, un produttore di olio d'oliva in Puglia potrebbe concentrarsi sulla siccità, mentre un altro in Veneto potrebbe puntare sulle gelate. Si può anche scegliere il periodo di copertura più adatto alla particolare esigenza, anziché il classico periodo di copertura annuale".

 

E per il sistema assicurativo, data anche la situazione per quanto riguarda i rischi catastrofali in agricoltura e la loro bassa sostenibilità per il sistema, quali sono i vantaggi?

"Le polizze parametriche non sono solo un vantaggio per gli agricoltori, ma anche per il sistema assicurativo nel suo complesso, soprattutto in un contesto in cui i rischi catastrofali (alluvioni, siccità, grandinate) stanno mettendo sotto pressione la sostenibilità economica del settore agricolo.

 

I vantaggi sono molteplici. Il primo è una riduzione dei costi di gestione, mentre un altro aspetto gestionale importante riguarda il portafoglio assicurativo: poiché i pagamenti sono legati a parametri predefiniti, le compagnie possono calcolare con maggiore precisione i rischi e le potenziali uscite.

 

Ci sono poi altre due aree di vantaggio: la prima è quella della sostenibilità a lungo termine, per noi valore concreto. In campo agricolo significa anche la consapevolezza che il cambiamento climatico sta rendendo i rischi agricoli sempre più difficili da assicurare con i metodi tradizionali, con loss ratio (il rapporto tra indennizzi pagati e premi incassati) spesso insostenibili. Le polizze parametriche, con la loro semplicità e prevedibilità, possono aiutare a rendere il sistema più resiliente. C'è poi l'aspetto dell'innovazione e dell'attrattività, perché offrendo soluzioni come le polizze parametriche, le compagnie possono parlare a nuovi clienti, soprattutto in aree meno assicurate".

 

Quali sono i concetti base da fissare in mente rispetto alla parametrica?

"Per comprendere le assicurazioni parametriche ci sono alcuni concetti fondamentali da tenere a mente, che ne definiscono il funzionamento e le peculiarità.

 

Il primo è il 'trigger event', cioè l'evento misurabile che attiva il pagamento dell'indennizzo. Deve essere oggettivo e verificabile. Poi viene il parametro, che è l'indicatore specifico scelto per misurare il trigger. Può essere un dato meteo (precipitazioni, temperatura, velocità del vento), un indice scientifico (NDVI ad esempio per la salute della vegetazione), o un altro valore rilevabile tramite tecnologie come satelliti o sensori. La qualità e l'affidabilità dei dati sono infatti essenziali per evitare controversie. Ecco, i dati: devono essere oggettivi, perciò le polizze parametriche si basano su fonti indipendenti e affidabili, come stazioni meteo ufficiali, satelliti o sensori Iot. Questo elimina la necessità di perizie e garantisce trasparenza. Va da sé che richiede un accesso a dati di alta qualità, un aspetto critico in alcune zone rurali dove le infrastrutture di monitoraggio possono essere limitate.

 

Elemento caratterizzante delle parametriche è anche l'indennizzo predefinito, che a differenza delle polizze tradizionali non dipende dalla quantificazione della perizia tecnica post evento, ma è una somma fissa concordata in anticipo. Questo approccio si basa su un modello matematico costruito ex ante, che stabilisce la correlazione tra il parametro e la perdita economica attesa. In altre parole, il valore dell'indennizzo viene predeterminato in base a scenari probabilistici e storici, evitando il rischio di discrezionalità nella quantificazione del danno. Per questo motivo, le assicurazioni parametriche vengono sviluppate con analisi attuariali approfondite e test di sensitività, per garantire che il legame tra parametro e perdita sia il più accurato possibile".