Così il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese ha aperto la conferenza di presentazione oggi, 22 gennaio 2020 a Roma, della 114esima rassegna di Fieragricola, la rassegna internazionale dedicata all'agricoltura in programma a Verona da mercoledì 29 gennaio al primo febbraio.
I numeri attesi per l'edizione di quest'anno raccontano della manifestazione come una delle più importanti nel panorama europeo: dieci padiglioni occupati, 900 espositori (l'8,2% in più rispetto all'edizione del 2018), una superficie di 67.600 metri quadrati (in aumento del 18,7%), due aree dimostrative esterne di 9.500 metri quadrati allestite per gli special show, 800 capi di bestiame in esposizione (il 14,3% in più), oltre 130 convegni, approfondimenti e corsi di formazione. Alla giornata di inaugurazione sarà presente la ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova; ci sarà spazio per approfondire il sistema agricolo nazionale nel contesto europeo, il settore primario africano e le opportunità di agribusiness tra Italia e Africa.
Con 30 delegazioni ufficiali, delle quali 17 provenienti dall'Africa, dall'Europa Orientale e Sud Orientale e dall'area Asean, Fieragricola si apre così all'internazionalizzazione per sostenere le aziende. Nel 2018 l'Italia, secondo le elaborazioni di Ice-agenzia, ha esportato complessivamente in 49 paesi dell'Africa subsahariana 5,46 miliardi di euro rispetto ai 5,08 dell'anno precedente. La Croazia sarà il 'paese ospite' di Fieragricola e avrà un'area dedicata per promuovere il proprio sistema; è anche prevista la visita ufficiale del ministro dell'Agricoltura della Croazia Marija Vuckovic che da gennaio a giugno di quest'anno sarà a capo del Consiglio dei ministri agricoli Ue, nel semestre di presidenza croato in Europa.
L'evento punta su innovazione, sostenibilità ed economia circolare. Ed è in questo quadro che si inserisce lo studio messo a punto dall'Osservatorio Fieragricola-Nomisma, da cui emerge che l'agricoltura italiana parte in vantaggio sul Green deal europeo, e scopre il suo stretto legame con la rivoluzione sostenibile a emissioni zero voluta dalla Commissione Ue. Infatti, non solo l'Italia è per una volta in anticipo rispetto ad altri partner europei sul fronte degli obiettivi ma è il paese con i cibi più sani e sicuri, il più attento agli sprechi e alle emissioni di gas serra; senza contare che negli ultimi dieci anni il nostro paese ha ridotto l'utilizzo della chimica nei propri campi con punte del 50% in favore di un'agricoltura biologica.
"La valenza ambientale delle nostre campagne e le potenzialità dell'agricoltura italiana in termini di sostenibilità sono ancora poco conosciute - dice Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere - la nuova agricoltura rappresenta uno degli assi portanti in grado di contribuire in modo decisivo alla transizione verso le emissioni zero della rivoluzione economica che ci apprestiamo ad affrontare. L'agricoltura europea dovrà puntare a costruire un'economia circolare basata su un sistema alimentare sano, equo e rispettoso dell'ambiente".
In base ai risultati dello studio la salubrità e la sicurezza dei nostri alimenti presentano le percentuali più alte di prodotti che secondo i controlli dell'Autorità per la sicurezza alimentare (l'Efsa) sono privi di residui; meglio di Francia, Spagna e Germania. Andiamo bene anche sul versante degli sprechi, con i rifiuti alimentari pro-capite (126 chilogrammi all'anno) del 16% inferiori alla media europea e in forte calo nell'ultimo decennio. Non solo, abbiamo anche il record europeo di superficie e incidenza bio per seminativi e colture permanenti con 1,5 milioni di ettari, e ci poniamo prima di Francia, Spagna e Germania. Inoltre calano anche le emissioni di gas serra del 12,3% negli ultimi vent'anni, ed incidono per il 7% sul totale delle emissioni rispetto al 10% della media europea.
Ci sono però anche alcuni elementi di fragilità come, per esempio, la gestione dell'acqua (siamo ultimi nel rapporto tra prelievi e risorse idriche) e i consumi di energia rinnovabile che rappresentano soltanto il 2% dei consumi totali, e il consumo di suolo (aumentato del 50% negli ultimi trenta anni). "I grandi sforzi compiuti dagli agricoltori italiani per rendere la propria attività rispettosa dell'ambiente sono evidenti - rileva il responsabile agroalimentare di Nomisma, Denis Pantini - la sostenibilità ambientale però non va scollegata da quella economica, senza la quale l'attività agricola stessa non può esistere. E da questo lato, purtroppo, negli ultimi cinque anni i redditi delle imprese agricole italiane non si sono mossi, a fronte invece di quelli degli agricoltori spagnoli e francesi".
L'offerta espositiva di Fieragricola asseconda - fa presente il direttore generale Giovanni Mantovani - "l'evoluzione dell'impresa agricola, sempre più multifunzionale e orientata all'innovazione. Grande attenzione sarà data alla meccanizzazione agricola, alla zootecnia (con il rilancio di suinicoltura e avicoltura), vigneto, frutteto e colture specializzate, energie da fonti rinnovabili, attività forestale, agrofarmaci, fertilizzanti e sementi, multifunzionalità dell'impresa agricola, gestione del verde, servizi per l'agricoltura, aree dinamiche per le prove dal vivo di macchine, mezzi agricoli, mezzi telescopici".
"Fieragricola con la sua dote di innovazione e l'attenzione alla sostenibilità e alle nuove tecnologie - osserva il sottosegretario alle Politiche agricole, Giuseppe L'Abbate - dimostra l'importanza di questa manifestazione per il primo settore, anche dal punto di vista della crescita culturale. L'agricoltura è strategica per contrastare i cambiamenti climatici ma dobbiamo fare in modo che le risorse annunciate per il Green deal della Commissione europea verso la neutralità climatica non vengano distolte dai fondi della Politica agricola comune, anche perché gli agricoltori, se nella prossima programmazione comunitaria entrerà in vigore l'eco-schema obbligatorio, dovranno già rispettare misure ambientali".
"Fieragricola dovrà affrontare la sfida di una popolazione mondiale in crescita, mentre la superficie coltivabile rimarrà costante a 1,5 miliardi di ettari - rileva Flavio Innocenzi, direttore commerciale di Veronafiere - sarà determinante produrre di più e farlo in maniera sostenibile. Fieragricola ospiterà la meccanica in cinque padiglioni con tutti i top player del settore. Saranno raddoppiate le aree dinamiche esterne per gli special show di trattori, mezzi specializzati e telescopici. Nei padiglioni 4 e 5 saranno previste le aree per il vigneto e il frutteto. Uno spazio significativo lo occuperà la zootecnia, consolidato pilastro della manifestazione con tre padiglioni (9, 10, 11)".
"Fra gli eventi di respiro internazionale - continua - sono in calendario il 19esimo Dairy open holstein show per la razza frisona, la 52esima mostra nazionale del Libro genealogico della razza bruna, il premio speciale Coppa delle nazioni e il concorso bruna originaria. Una nuova area, fortemente potenziata, sarà dedicata alla rassegna nazionale di avicoltura, con la consegna del premio avicoltore dell'anno. Complessivamente saranno rafforzati tutti i settori: bovini da latte e da carne, suini, equidi, avicoli, cunicoli, ovini e caprini, persino chiocciole. Sarà replicato l'evento Milk day, che affronterà il tema della formazione degli allevatori per sviluppare l'attività del caseificio aziendale, all'interno del Nutrition forum (padiglione 9), dedicato alla mangimistica, si inserisce il premio Assalzoo, rivolto agli studenti universitari".