Il prossimo assessore all’Agricoltura in Campania – chiunque esso sia - avrà sulla scrivania due belle gatte da pelare. Intanto c’è il Psr 2014/2020, rispedito al mittente da Bruxelles con 600 osservazioni. Da Napoli fanno cenno che sarebbero “facilmente riparabili” almeno a detta di alti funzionari dell’assessorato all’Agricoltura. E continua a preoccupare l’andamento lento della spesa del Psr Campania 2007/2013, che si conferma ancora a fine aprile con un'ingente cifra a rischio disimpegno automatico.
Sul Psr 2014/2020 pesano alcuni ritardi: la definitiva notifica del documento ad ottobre invece che a luglio 2014, e le lentezze introdotte nella macchina burocratica regionale dalla riforma dell’ordinamento regionale del 2013. In ballo c’è uno strumento da un miliardo e 836 milioni di euro, sul quale la Ue chiede scelte strategiche più chiare sulle singole priorità.
Altra storia quella del Psr 2007 /2013: qui pesa il rischio disimpegno automatico dei fondi: secondo Rete rurale nazionale, al 30 aprile ci sono ben 393,7 milioni di euro di spesa pubblica da effettuare entro il 31 dicembre, pari a 241,6 milioni di fondi Feasr che rischiano di tornare a Bruxelles, pari al 21,7% del totale. Mentre su molti di questi soldi pesa su pesa l’incognita tempo: quello necessario ad impegnarli, vista la data prossima di rendicontazione.
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Autore: Mimmo Pelagalli