E' terminata lo scorso venerdì 14 febbraio, la seconda edizione di WiGreen, Forum sulla sostenibilità, evento promosso dall’area green di Sprim Italia, società di consulenza impegnata nella tutela della salute dell’uomo e dell’ambiente. Le due giornate sono state dedicate al tema dello spreco alimentare, ambientale ed economico. Giovedì 13 febbraio si è parlato del ruolo attivo del consumatore nel processo che mira a ridurre lo spreco alimentare, mentre venerdì sono state approfondite alcune tematiche legate allo spreco ambientale ed economico. "Fare corretta informazione su questi temi è un’esigenza ormai improcrastinabile - sostiene Cristina Stancari, assessore all’Ambiente della Provincia di Milano. Ben vengano eventi mirati a illustrare in maniera chiara alcuni accorgimenti che devono ormai far parte della vita quotidiana".

L’importanza del suolo
Il professor Paolo Pileri, docente di Pianificazione territoriale ambientale al Politecnico di Milano, nel corso del suo  intervento “Non c’è abbastanza suolo per tutto” ha dichiarato: "Un terreno cementificato è ormai irrecuperabile - afferma Pileri -. Occorre limitarne il consumo per tutelare l’ambiente e apportare una serie di benefici anche all’uomo". Un ettaro di suolo libero produce cibo per sei persone nel corso di un anno, se coltivato. Nello stesso periodo assorbe fino a 3,7 milioni di litri di acqua e trattiene una consistente quantità di carbonio, contribuendo così a ridurre la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera. "Lo spreco di suolo prosegue Pileri richiede riforme urgenti e un aggiornamento culturale profondo".

New Deal per l'economia verde
"La green economy rappresenta un nuovo paradigma di sviluppo economico che può assicurare occupazione, investimenti e ritorni a medio e lungo termine", spiega Alessandra Bailo Modesti, project manager degli Stati Generali della green economy. L’idea di Global Green New Deal è stata lanciata dall’Unep nel 2009, anno successivo all’esplosione della crisi economica. Il rischio che la contingenza economica potesse far abbassare la guardia riposta a tutela del capitale naturale ha convinto gli addetti ai lavori a proporre delle misure per promuovere una green economy come chiave di un Green New Deal. "In un Paese investito da molteplici crisi - sintetizza Bailo Modesti - un Green New Deal offre una visione integrata efficace per ristrutturare il nostro sistema economico e sociale".

L’impegno delle aziende
Impegnate in prima fila nel miglioramento della sostenibilità delle produzioni sono soprattutto le aziende. Per questo motivo è stato dedicato un ampio spazio a quattro imprese attive in questo senso: Sc Johnson, Syngenta, Consorzio tutela vini Soave, Curtiriso. I loro rappresentanti hanno descritto i percorsi finora compiuti. "Produrre secondo un modello di agricoltura sostenibile, caratterizzato da un attento equilibrio tra le componenti economica, sociale e ambientale, è da sempre la priorità per Syngenta - afferma Paolo di Lernia, responsabile Comunicazione Syngenta Italia -. L’attenzione rivolta allo spreco ambientale è una tematica su cui siamo particolarmente impegnati. Lo scorso anno abbiamo lanciato The Good Growth Plan, l’ambizioso piano mondiale da realizzare entro il 2020, in cui è indicato il contributo che Syngenta intende assumere per vincere la sfida della sicurezza alimentare in modo sostenibile, senza spreco di risorse. Tra le tematiche incluse nel piano c’è l’acqua, e la sua corretta gestione in agricoltura, su cui ci siamo focalizzati concretamente attraverso sia l’innovazione e tecnologia sia progetti formativi". Rilevante anche il contributo offerto dal Consorzio Tutela Vini Soave, rappresentato da Nazareno Vicenzi, responsabile dei Progetti scientifici e di ricerca. "Il nostro impegno in materia di sostenibilità è iniziato da qualche anno e raggiungerà l’apice nel corso del 2014, con lo sviluppo di un’etichetta ambientale che illustrerà al consumatore il basso impatto di un vino generico Soave Doc. Il sistema Soave è da tempo una realtà sostenibile, ma adesso stiamo portando a termine un progetto che ci permetterà di misurare la sostenibilità con dati concreti".

I premi
Al termine della seconda giornata di WiGreen, il premio Practice +Sostenibile - assegnato giovedì 13 febbraio a Sc Johnson -, è stato vinto da Curtiriso. "Il nostro impegno in materia di sostenibilità prosegue - Valentina Lugano, responsabile ambientale dell’azienda -. Tra pochi mesi sarà inserito sul pack un codice che permetterà al consumatore, attraverso il nostro sito, di verificare la carbon footprint, cioè l'ammontare dell'emissione di anidride carbonica attribuibile a ogni singolo pacchetto di riso, dal campo a casa di chi lo acquista, e potrà ricevere dei consigli utili che gli permetteranno di ridurre l'apporto di Co2". Assegnati anche i premi “Rendi l’informazione +Sostenibile” e “Innovazione + Sostenibile”. Ad aggiudicarsi il primo è stato il giornalista de La Stampa Andrea Bertaglio, autore dell’articolo “La produzione di cibo in Europa potrebbe presto raggiungere il limite”. Il secondo riconoscimento, rivolto ai prodotti, se l’è invece aggiudicato l’azienda Silvia Massacesi, da anni impegnata nella realizzazione di accessori di moda eco-sostenibili. A essere premiata è stata la borsa Farfalla, un prodotto 100% ecosostenibile e made in Italy.