“Nitrati, l'Italia rischia la supermulta Ue” (Avvenire, 19 gennaio), “Bruxelles bacchetta l'Italia per la moratoria sui nitrati” (Il Sole 24 Ore, 19 gennaio) e ancora “Salvare gli allevamenti, il Nord si mobilita” (Avvenire, 23 gennaio). Questi alcuni dei titoli apparsi sui quotidiani negli ultimi giorni a proposito del rinvio di un anno nell'applicazione della Direttiva nitrati, che attende dal 1991 di essere applicata in Italia. Ma siamo solo alle prime battute di un problema destinato ad acuirsi per le sue implicazioni negative, specie in campo zootecnico. Sentiremo anche parlare della decisione presa a Bruxelles con il “congelamento” delle licenze al mais Ogm, notizia commentata al momento solo da alcuni giornali e fra questi “Il Sole 24 Ore” del 23 gennaio. Ma già il giorno seguente “Italia Oggi” smentisce che Bruxelles abbia deciso una sospensione a tempo determinato delle autorizzazioni agli Ogm. Vedremo quali saranno gli sviluppi, intanto rientra, perché privo di riscontri, il coinvolgimento della Lega Nord in presunti illeciti connessi alle attività della cooperativa La Lombarda. Ne dà notizia “Il Giornale” del 18 gennaio.

 

I mercati

Debutto positivo per Agrex, che segna l'ingresso in Borsa dei future sul grano duro, argomento del quale si occupa “Il Sole 24 Ore” del 22 gennaio. Restiamo in tema di mercati con l'analisi sull'andamento dei prezzi dei terreni, ora in un momento di stagnazione stando alle rilevazioni pubblicate su “Italia Oggi” del 18 gennaio. In forte flessione le immatricolazioni di trattori, crollate ai minimi storici, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 19 gennaio. Sul mercato del mais pesa il problema, ancora irrisolto, dei limiti nel contenuto in aflatossine. Ne scrive “Libero” del 22 gennaio ricordando le proteste degli agricoltori che chiedono maggiore chiarezza da parte delle istituzioni. L'argomento rimbalza il giorno seguente sulle pagine de “L'Arena” che riporta la cronaca di un affollato incontro durante il quale sono state spiegate le ragioni per un possibile aumento dei limiti ammessi.

 

Il vino in Cina

Il mercato del vino si interroga sugli scenari venturi e su “Italia Oggi” del 19 gennaio si può leggere un interessante analisi sullo sviluppo della viticoltura in Cina. Stando alle ipotesi di questo quotidiano, entro il 2016 la Cina potrebbe collocarsi al terzo posto nel mondo come importatore e al sesto posto come produttore di vini. Meglio tenerne conto sin d'ora. In Italia c'è fermento per la produzione di vino seguendo i criteri della coltivazione biologica. Ne scrive “Repubblica” del 22 gennaio ed è ancora “Repubblica” nello stesso giorno che racconta l'attenzione del mercato verso i vini “naturali” dove non sono ammessi additivi e che provengono da uve prive di qualunque residuo. Non riguarda il vino la battaglia che si sta aprendo nelle vigne pugliesi, ma le energie rinnovabili. Il progetto di installare generatori eolici nei terreni della Manduria, si legge il 20 gennaio sulla “Gazzetta Del Mezzogiorno”, sta incontrando la ferma opposizione dei viticoltori, preoccupati che queste istallazioni possano sottrarre spazio ai vigneti oltre che per le conseguenze sul paesaggio. Intanto consoliamoci con il premio che Parigi ha attribuito a Lorenzo Falomi, “inventore” del vino al bicchiere. E' sua l'idea della teca dove le bottiglie una volta stappate possono continuare a servire vino per 20 giorni senza perdere nulla delle sue caratteristiche originali. I dettagli si possono leggere sul “Corriere della Sera” del 22 gennaio.