Dazi e incertezze geopolitiche potrebbero scaldare le tensioni commerciali internazionali nei prossimi mesi anche sui mercati delle commodity. È ciò che si evince dal nuovo report di aprile di Amis, l'Agricultural Market Information System della Fao.
Il report punta molto sul tema della sicurezza alimentare in caso di tempi incerti e crescenti tensioni commerciali, che potrebbero influenzare i mercati e minacciare così la food security. Anche le commodity agricole rientrano infatti fra i prodotti che potranno essere toccati dai dazi e da contromisure di ritorsione.
Per il momento, facendo una panoramica su marzo, i mercati dei prodotti agricoli non presentano problemi di approvvigionamento, ma lo scenario potrebbe cambiare se le negoziazioni fra Usa e il resto del mondo dovessero non portare a soluzioni scontate in maniera positiva dai mercati. I dazi potrebbero spingere i prezzi su livelli più elevati, incidendo così in maniera negativa sui consumatori.
Amis ricorda come la globalizzazione abbia aiutato lo sviluppo della domanda alimentare, infatti secondo i dati del report dal 2000 al 2022 la crescita dei redditi medi, la riduzione graduale delle tariffe (da circa il 13% del 2005 al 5,8% del 2022) e mercati sempre più globali hanno portato a una crescita del commercio di prodotti alimentari del 500%.
Questi i dettagli delle principali commodity.
Frumento
Continua a scendere l'indice dei prezzi a 201.1, in calo dell'1,8% nonostante un +1% su base annua. A livello produttivo le produzioni invernali in Europa sono state influenze da siccità a Est, in Bulgaria e Romania, mentre in Turchia le condizioni permangono favorevoli. Situazione più favorevole in Ucraina. A livello globale il totale della produzione 2024 ha superato lievemente quella del 2023, grazie alle maggiori produzioni di Australia e Kazakistan. La revisione verso l'alto delle scorte potrebbe raffreddare le quotazioni.
Mais
Continuano a raffreddarsi le quotazioni del mais (-4,1% su base mensile) nonostante una crescita del 17,9% su base annua. Sul fronte produttivo, dal Sud America ci sono buone notizie sia in Brasile per la raccolta della semina primaverile, con l'ormai conclusione della semina per l'estate. Ottimo slancio anche per la produzione argentina. Anche in Sudafrica, grazie a buone precipitazioni che hanno evitato stress idrici, vi è un raccolto migliore. Crescono le semine negli Stati Uniti. Tutte queste condizioni dovrebbero portare a un continuo calo del prezzo.
Riso
Anche l'indice del riso è in calo su base mensile (-3,3%), dato che aggregato ai cali precedenti porta il dato annuo addirittura a un -28,9%. Il prezzo in picchiata è dovuto in particolare all'ampia disponibilità di prodotto sui mercati e alla riduzione degli acquisti. Continuano le condizioni favorevoli di produzione in Cina e Bangladesh, così come in Indonesia che, al termine della semina durante la stagione umida, vede progredire la raccolta delle precedenti semine, con ottimi livelli di raccolto. Scendono le quotazioni in India e Pakistan, così come in Vietnam dove comunque rimane molto solida la domanda locale.
Soia
Anche lo scenario sulle quotazioni della soia presenta un quadro negativo, dove il lieve calo mensile (-0,5%) nulla ha a che vedere con oltre il -7% su base annua. Il raffreddamento è dovuto in particolare alle prospettive produttive in Sud America, con un raccolto già in fase avanzata in Brasile. Prospettive record di produzione anche in India.