Far conoscere i prodotti d'eccellenza e rendere consapevoli i consumatori sulla loro importanza strategica per l'economia del nostro Paese: è stato questo l'obiettivo dell'incontro "Oltre il terremoto" organizzato da Karpòs in collaborazione con il gruppo QN (Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) e tenutosi il 13 luglio a Mirandola (Mo), nel cuore dell'area colpita dal disastroso sisma di maggio. 

All'evento, patrocinato dalla Regione Lombardia e dalla Regione Emilia-Romagna, sono state presentati 22 prodotto Dop e Igp delle zone terremotate.

All'apertura del convegno, l'assessore emiliano-romagnolo all'Agricoltura Tiberio Rabboni ha sottolineato l'importanza di una "legislazione di vantaggio dal punto di vista fiscale per la ripartenza di questo territorio". 

Intanto però è già stato fatto un primo passo con due fondi, uno generale per la ricostruzione (con una dote di 2 miliardi e mezzo di euro) e uno tutto agricolo, presente nel Psr, con 140 milioni di euro. Con quest'ultimo fondo - ha spiegato Rabboni - si intende risarcire in particolare gli impianti danneggiati, le macchine, le attrezzature, le scorte "vive e morte" e le stalle nella loro complessità; per il risarcimento dei muri si farà, invece riferimento ai 2 miliardi e mezzo del fondo generale. Attraverso il Credito Bancario c'è inoltre un fondo destinato a chi vuole ripartire immediatamente. Sarà inoltre possibile mettere a carico del fondo generale per la ricostruzione l'indennizzo ai produttori di formaggio (Parmigiano Reggiano e Grana Padano) e le opere previsionali di ripristino delle strutture di bonifica danneggiate, fondamentali perché, con l'avvicinarsi delle piogge autunnali, si rischia di far finire sott'acqua un vasto comprensorio territoriale. Sarà risarcito fino all'80% del costo di ricostruzione della struttura danneggiata, comprensivo dei miglioramenti antisismici.

 

"Il 50% delle aziende agricole della provincia di Modena sono state danneggiate dal sisma - ha detto l'assessore all'Agricoltura della provincia di Modena Gian Domenico Tomei - Dalle prime segnalazioni sono almeno 3 o 4000 le aziende con importi ancora da quantificare. Ad oggi abbiamo ricevuto più di 1100 segnalazioni da aziende che hanno subito i danni. Il danno maggiore si è avuto col Parmigiano Reggiano". L'assessore si è detto contento del decreto che vede la possibilità di intervenire sul danneggiamento ai Dop e Igp che consentirà di "provare a salvare o meglio a far ripartire le produzioni".

Anche nella provincia di Mantova ci sono stati gravissimi danni: si stimano a 270 milioni di euro solo nel settore agroalimentare. L'assessore allo Sviluppo economico e politiche agroalimentari della provincia di Mantova, Maurizio Castelli, ha spiegato che, oltre a mezzo milione di forme di Parmigiano Reggiano e Grana Padano andate distrutte, si contemplano danni alle strutture delle imprese agricole e allevamenti (circa 106/107 milioni) e ai caseifici (20 milioni circa). Bisogna tener conto anche delle operazioni di ripristino come l'asportazione delle macerie, la riattivazione dei magazzini (altri 10 milioni) e di bonifica (40 milioni). 

 

Cristian Golinelli, direttore Confcooperative di Modena, stima che le 30 cooperative hanno subito danni per circa 70 milioni di euro, di cui la metà nel comparto agroalimentare. Golinelli ha spiegato che l'organizzazione sta lavorando in due direzioni principali: solidarietà tra le cooperative da una parte e credito e liquidità dall'altra.

 

Proprio in questi giorni le istituzione si stanno muovendo per rendere immediata la liquidità per le aziende agricole e rendere operativo il protocollo già firmato. A questo proposito l'assessore Rabboni ricorda che quella mattina stessa "la Cassa Deposito dei prestiti ha confermato una liquidità alle banche di 800/900 milioni di euro che, a loro volta, devono rendere disponibili alle imprese quel costo (euribor 6 mesi), che abbiamo scritto nel protocollo di intesa".

Il direttore generale del Consorzio per la tutela del Grana Padano Stefano Berni rimarca che sono state atterrate 300.000 forme, più della metà delle quali sono già andate in discarica o in fusione. "Rispetto al Parmigiano Reggiano abbiamo avuto comunque meno danni - aggiunge - Siamo riusciti ad attivare una catena di solidarietà interna: i 120 caseifici non danneggiati aiuteranno i 30 caseifici danneggiati ad attenuare i danni. Al consumatore richiediamo di comprare un po' più Grana Padano e Parmigiano Reggiano invitandoli a non farsi ingannare da coloro che "scimmiottano" i formaggi italiani fingendosi tali".

 

Fortunatamente la produzione del Parmigiano Reggiano, informa il direttore del Consorzio Riccardo Deserti, è tornata ad essere quella pre-terremoto. "L'attenzione è stata rivolta sin dai primi giorni a consentire la ripresa delle aziende o a non interrompere quelle che non hanno subito grossi danni. C'erano addirittura allevatori che hanno perso la casa ma erano ben contenti di non aver perso la stalla". Non aver bloccato la produzione è senza dubbio positivo, nonostante siano caduti un milione di "posti forma" con il crollo delle scalere. Il Parmigiano Reggiano, come il Grana Padano, sono prodotti che non vengono consumati immediatamente e quindi "la criticità nei prossimi mesi, nonostante la ripresa immediata della produzione, sarà la costruzione delle scalere, che dovrà avvenire in modo rapido ma facendolo in sicurezza". Il Consorzio ha perciò avviato un'iniziativa con la facoltà di ingegneria di Parma perché, spiega Deserti, "non si può andare allo sbaraglio".

 

Per quanto riguarda il Consorzio Zampone Modena e Cotechino Modena, il presidente Paolo Ferrari spiega che "ci sono realtà che non hanno subito danni, ma sono in difficoltà nel lavorare con clienti che invece hanno subito blocchi o hanno chiuso".

 

La platea dell'evento

 

Dal cibo al vino, attraverso la testimonianza di Ermi Bagni, direttore del Consorzio Marchio storico dei Lambruschi modenesi: "Ci sono stati dei rallentamenti ma a livello di produzione si sta procedendo molto bene".

Enrico Corsini, presidente Consorzio Tutela aceto balsamico tradizionale di Modena Dop, spiega che i maggiori danni si sono avuti a causa dei ribaltamenti delle batterie che sono posizionate nel sottotetto: sono andati persi molti litri di prodotto, con ingenti danni economici. Le tre aziende di Carpi, Cavezzo e Solara di Bonporto che hanno avuto problemi strutturali sono riuscite a ripartire nel giro di 40 giorni, un record.

 

Continua Alessandra Ravaioli del Consorzio della Pera dell'Emilia-Romagna Igp: "Le pere non hanno subito danni in termine di prodotto ma hanno subito danni gli stabilimenti e le case degli agricoltori: vi saranno ricadute importanti a livello di vendite e disponibilità sul mercato".

 

Mauro Aguzzi, presidente del Consorzio del Melone Mantovano Igp evidenzia come le aziende sono in difficoltà, oltre che per i danni, per la chiusura di mercati o negozi delle aree colpite che "non permette ai consorziati di mantenere la solita clientela". Obiettivo del Consorzio Melone Igp è, quindi, quello di aiutare queste aziende a trovare nuovi clienti invitando i negozi a comprando i loro prodotti.

 

La campagna dell'aglio inizia alla fine di giugno con la raccolta e prosegue per 3-4 mesi attraverso l'essicazione e la lavorazione. Neda Barbieri, presidente del Consorzio Produttori Aglio di Voghiera: "Lo sforzo che siamo stati chiamati a fare riguarda la messa in sicurezza degli essiccatoi".

 

La parola passa ad Alberto Zambon, presidente del Consorzio Patata di Bologna Dop: "Il danno è stato sulle strutture, sugli attrezzi e sulle macchine per la raccolta".

 

Avviandosi verso le conclusioni si è parlato anche di temi che riguardano l'alimentazione. Nel "guardare oltre", Michele Carruba dell'Università di Milano ricorda l'allarmante crescita della popolazione mondiale, che sta dando luogo al paradosso per cui un miliardo di persone muore per mancanza di cibo e un altro miliardo, invece, muore per eccesso. Essenziale, dunque, capire la sostenibilità dell'alimentazione.

Carruba ha anche sottolineato l'importanza della buona alimentazione per la nostra salute: "Possiamo prevenire il 40% dei tumori solo mangiando bene e il 50% delle malattie vascolari cercando di non diventare obesi" ha spiegato Carruba, ricordando i pregi della dieta mediterranea.

 

Le conclusioni dell'incontro sono state affidate a Renzo Angelini, direttore editoriale di Karpòs: "Abbiamo colto l'occasione per dare un segnale, una mano indiretta, a coloro che hanno subito questo grave disagio. E' diventata un'occasione per accendere un faro sulle tipicità di queste province che fanno del made in Italy un riconoscimento riconosciuto nel mondo. L'agricoltura non è solo produzione ed economia ma è cultura, trasferimento di conoscenze, l'elisir di lunga vita, del benessere".

All'interno dell'ultimo numero di Karpòs si troveranno articoli sulla frutta estiva: melone, anguria, pesche e uva da tavola. Inoltre, per ricollegarsi sempre alla cultura trasmessa attraverso l'agricoltura, "abbiamo voluto parlare di agriturismi che diventano un momento sociale-formativo e non solo un momento di svago. Tutte le novità e gli approfondimenti di Karpòs saranno disponibili anche in abbonamento, un ulteriore passo per veicolare passione e cultura".