Nemmeno durante le festività natalizie si è allentata l'attenzione sulle conseguenze della “manovra Monti” sull'agricoltura. E così “La Padania” del 23 dicembre titola “la manovra salva-Italia ucciderà l'agricoltura” al quale fa eco il giorno seguente il quotidiano cremonese “La Provincia” che sotto il titolo “no alla manovra per non morire”, ospita i commenti di alcuni “big” dell'agricoltura. Si continua così nei giorni seguenti e fra i molti quotidiani che si occupano dell'argomento, c'è anche il “Corriere della Sera” che il 30 dicembre bolla come esagerata l'Imu applicata ai campi, tanto da trasformarsi in un fattore capace di deprimere il settore agricolo. Il nuovo anno si apre con “Repubblica” del 4 gennaio che fa un elenco dei danni che la manovra potrà comportare per le aziende agricole. Fra i molti altri articoli dedicati a questo argomento, merita una lettura l'intervista al presidente della commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, pubblicata il 5 gennaio sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”.

 

Pac, la riforma può attendere

Le preoccupazioni del mondo agricolo continuano sul versante della riforma Pac della quale si occupa “Italia Oggi” del 24 dicembre, anticipando la possibilità che i tempi per la sua approvazione si dilatino a dopo il 2013. Intanto arriva la conferma dalle pagine de “Il Sole 24 Ore” del 28 dicembre, che in extremis (come al solito...) sono stati spesi i soldi dei Psr, scongiurando il pericolo che gli stessi rientrassero nelle casse della Ue.

 

Eppur si cresce

A mettere un po' di ottimismo sulle sorti dell'agricoltura arriva “Italia Oggi” del 24 dicembre che illustra i dati Eurostat, che confermano una crescita del settore, seppure lenta come precisa nello stesso giorno “Avvenire”. Ma bisogna stare attenti ad una possibile carenza di materie prime nella Ue, avverte Paolo De Castro dalle colonne di “Avvenire” del 29 dicembre. Ci si mette anche la siccità a mettere in forse i raccolti di mais in Sudamerica, come si apprende il 10 gennaio dalle pagine de “Il Sole 24 Ore”. Una conferma della carenza di materie prime arriva dal “Manifesto” del 12 gennaio. E per chi voglia approfondire come “funzionano” i movimenti finanziari legati alle materie prime, può leggere l'articolo intitolato “il grande affare delle commodity” pubblicato su “Banca e Finanza” del 5 gennaio.

 

Il riso in Sicilia

A gonfie vele l'export dei nostri prodotti agricoli, scrive “Avvenire” del 7 gennaio, un dato confermato il giorno seguente da “La Stampa” che parla di record storico per le nostre esportazioni. Esportiamo molto, ma importiamo anche molto. Ne sanno qualcosa i produttori siciliani di carciofi, che devono fare i conti con il prodotto egiziano che invade il mercato a prezzi dimezzati, come scrive il “Giornale di Sicilia” del 7 gennaio. Restando in Sicilia, incuriosisce la notizia riportata da “Libero” che anticipa il ritorno nell'isola delle coltivazioni di riso. Ancora la Sicilia protagonista sulle pagine del “Giornale” del 30 dicembre con un interessante dossier sulla storia dello zolfo e del suo impiego nella difesa delle colture.

 

Il latte alle “grandi manovre”

Nel mondo delle industrie alimentari i media registrano le “grandi manovre” che stanno avvenendo nel settore del latte. Ne scrive il “Cittadino di Lodi” del 30 dicembre parlando della centrale del latte di Milano che potrebbe entrare nell'orbita della cremonese Soresina. Per l'acquisizione della Centrale del latte di Brescia avanza una proposta di acquisto da parte della Coldiretti, scrive il “Giornale di Brescia” del 4 gennaio. Mentre per la Centrale del latte di Firenze, si legge su “Italia Oggi” del 29 dicembre, si alza qualche critica all'indirizzo del sindaco Renzi per la mancata privatizzazione. Il gruppo Granarolo non sta a guardare e il presidente Calzolari commenta sul settimanale “Panorama” in edicola il 5 gennaio, le vicende legate a Parmalat, passata come noto nelle mani della francese Lactalis. La settimana successiva, il 12 gennaio, è ancora su “Panorama” che si possono leggere alcuni approfondimenti sul passaggio di Gancia in mani russe. Per chi volesse sfogliare una “mappa” aggiornata degli assetti internazionali delle principali industrie del settore, può sfogliare le pagine di “Italia Oggi” del 7 gennaio.

 

Cin cin

Le feste di fine anno con il loro contorno di brindisi hanno concentrato l'attenzione dei media sull'andamento del settore enologico, a iniziare da “Avvenire” del 28 dicembre che conferma la supremazia delle “bollicine” italiane su quelle francesi. Ma la produzione di vino nel 2011, scrive il “Giornale di Brescia” del 27 dicembre, è a i minimi storici. Un dato che viene confermato il 7 gennaio da “Italia Oggi”. Colpa dell'andamento climatico, certo. Ma anche dell'eccesso di burocrazia che pesa sui vigneti non meno che sulle altre produzioni agricole, come denuncia dalle pagine di “Repubblica” del 9 gennaio il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini.

 

Galline sul balcone

Il nuovo anno si apre per gli allevamenti con l'entrata in vigore dei regolamenti comunitari che impongono l'allevamento a terra della galline o l'impiego di gabbie rispettose del benessere animale. Se ne parla sul “Giornale” del 9 gennaio e a proposito di galline è curiosa la notizia riportata da “Repubblica” del 30 dicembre, che osserva il nascere a Parigi di una nuova moda, la gallina da balcone al posto della classica gabbietta con i canarini. Con il vantaggio dell'uovo quotidiano.