La preoccupante siccità con la mancanza di neve che hanno colpito straordinariamente nella stagione della pioggia interi territori, sono gli effetti di un autunno che si classifica al quarto posto tra i più caldi degli ultimi due secoli che è stato accompagnato anche da una ridotta piovosità con in media il 16% di precipitazioni in meno rispetto al periodo di riferimento. 

E' l'allarme lanciato dalla Coldiretti sul mancato accumulo di scorte idriche sulla base delle rilevazioni dell'Isac-Cnr, Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna, dai quali emerge anche che le temperature medie autunnali sono state superiori di 1,33 gradi rispetto alla media di riferimento del periodo 1971-2000. 

Nell'immediato a preoccupare è, oltre alla mancanza di neve in montagna sulle piste da sci che rischia di compromettere la stagione turistica, anche l'assenza di precipitazioni in molti territori dove si fa i conti con una straordinaria siccità autunnale. Gli invasi della diga di Ridracoli in Romagna sono quasi a secco e si parla addirittura di un possibile razionamento dell'acqua se la situazione non cambierà mentre nelle Marche l'autunno più siccitoso da almeno 50 anni ha indurito i terreni e reso costose e difficili le attività di preparazione e semina dei terreni. 

Sulla base dei dati agrometeorologici dell'Assam, nel mese di novembre è caduto appena un quarto della pioggia (23 millimetri) rispetto alla media storica mensile del periodo (97 millimetri). L'estate prolungata fino a tutto novembre con temperature fuori dalla media e la perdurante mancanza di acqua stanno creando seri problemi alle colture in campo e alle semine. 

La Conferenza di Durban è un'opportunità unica per aumentare le sinergie fra l'adattamento al cambiamento climatico, la sua mitigazione e la sicurezza alimentare. Una nuova sfida per l'impresa agricola che deve interpretare il cambiamento e i suoi effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. 

"Servono - conclude la Coldiretti - interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque con le opere infrastrutturali del piano irriguo nazionale previsto dalla finanziaria, campagne di informazione ed educazione sull'uso corretto dell'acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico".