La Doc Rosso di Montalcino si amplia e non di poco.

 

Dopo la richiesta del Consorzio e il via libera della Regione che a giugno aveva approvato l'aumento della superficie vitata, sono arrivate le assegnazioni ufficiali dei vigneti.

 

Così 352 ettari in più, appartenenti a 271 aziende, potranno essere destinati alla produzione del Rosso di Montalcino, portando la superficie vitata rivendicabile per la produzione di questo vino da 526 a 878 ettari.

 

Una assegnazione tempestiva, arrivata appena in tempo per la vendemmia, come ha sottolineato l'assessore all'Agricoltura Stefania Saccardi, che si è complimentata con gli uffici regionali e provinciali.

 

Un aumento di circa il 60% della superficie che però non comporterà la realizzazione di nuovi vigneti.

 

I 352 ettari in più sono vigneti già coltivati a Sangiovese, o di cui era già stato approvato l'impianto, ma che non erano iscritti tra quelli atti alla produzione della Doc.

 

Soddisfazione è stata espressa anche dal governatore dalla Regione Eugenio Giani, che ha parlato di "una vera e propria pianificazione della produzione territoriale di qualità, di concerto con la Regione, sempre con l'obiettivo di mantenere un equilibrio di mercato”.

 

La superficie dedicata al Rosso di Montalcino viene assegnata su aliquote percentuali della superficie rivendicabile a Brunello ed è cresciuta negli anni, prima con 150 ettari nel 1999, poi con altri 250 ettari nel 2007 ed ora con i nuovi 352 ettari di quest'anno.

 

Il Rosso di Montalcino, come ha sottolineato il presidente del Consorzio del Vino Brunello Fabrizio Bindocci, “è un prodotto versatile, di pronta beva che però si presta bene anche all'invecchiamento. Un vino in cui i vignaioli hanno sempre creduto e che ora sta ottenendo il giusto riconoscimento anche da buyer e consumatori”.

 

Si tratta quindi di un importante passo avanti per l'economia di uno dei territori vinicoli più importanti della Regione e del mondo.