Siamo prossimi al taglio del nastro che darà il via ai lavori del G7 Agricoltura organizzato dalla Presidenza Italiana nell'isola di Ortigia, a Siracusa, dal 26 al 28 settembre 2024.

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Sarà un momento in cui confrontarsi su temi chiave per il futuro del settore e, tra questi, non si può prescindere dal parlare di macchine agricole.

A mettere a fuoco l'obiettivo tecnologia e meccanizzazione agricola è FederUnacoma che, all'interno dell'Expo DiviNazione allestita a Ortigia dal 21 al 29 settembre, porterà circa 80 modelli di macchine e tecnologie di nuova generazione esposti in tre aree.

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Macchine agricole, sono importanti?

Le macchine agricole sono belle, grandi e oggi anche moderne e accattivanti nel look. Ma il loro valore principale risiede nella tecnologia che racchiudono, derivante dal lavoro in ricerca e sviluppo su cui molte aziende italiane investono, per arrivare a produrre e proporre sul mercato prodotti innovativi, capaci di andare nella direzione richiesta dall'ambiente ma anche dal legislatore europeo.

 

A volte erroneamente slegato dalle tematiche più propriamente agronomiche, agricole e produttive, il tema della meccanizzazione e delle tecnologie agricole ha una valenza strategica di grande rilievo, soprattutto per l'Italia dove - inutile dirlo -, è conservato un know how unico al mondo.

 

G7, parliamo di tecnologie ma anche di incentivi e revisione

È stato in occasione della conferenza stampa tenutasi a Roma nella sede di Palazzo Grazioli lo scorso 17 settembre che AgroNotizie® ha avuto l'occasione di porre l'accento, con il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida, sul tema della meccanica agricola accanto a quelli più dibattuti della sovranità alimentare, delle eccellenze nazionali, della pesca, della sicurezza alimentare, dell'ambiente, della qualità del cibo e molti altri se ne potrebbero aggiungere.

 

Al G7 di Ortigia, la meccanizzazione agricola italiana e le tecnologie di ultima generazione avranno un ruolo di primo piano. "Si entrerà nell'isola di Ortigia attraverso un campo di grano di oltre 3 mila metri quadrati. Se lo vedete oggi è ancora asfalto ma ci sarà - ha affermato il ministro - e sarà importante mostrare il ruolo degli oltre 70 mezzi e degli strumenti tecnologici, funzionali a raggiungere gli obiettivi di sostenibilità ambientale che verranno portati da FederUnacoma sull'isola di Ortigia". 

 

Chiediamo quindi al ministro se, tra i temi centrali, ci sarà anche un piano di incentivi strutturati e strutturali che vadano a sostituire quelli erogati a spot che, abbiamo visto, non fanno bene al mercato.

 

"Bisogna senza dubbio lavorare per il ricambio - risponde il ministro - e c'è il problema dei mezzi agricoli molto vetusti. Oggi non sappiamo quanti mezzi esattamente ci siano in Italia perché dall'immatricolazione non c'è un momento nel quale deve essere dismesso ufficialmente il mezzo agricolo. Su questo - prosegue il ministro - bisognerà intervenire a mio avviso per un ricambio e una modernizzazione dei mezzi sui, quali ovviamente vanno dati incentivi".

 

Inevitabilmente il pensiero va a quel decreto mai nato che blocca da quasi 10 anni il processo di revisione delle macchine agricole.

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"Non si può immaginare - prosegue Lollobrigida - di gravare sugli agricoltori per il ricambio dei loro mezzi che hanno conservato con grande cura per anni e vorrebbero continuare ad utilizzare. Se si chiede - tra virgolette - di arrivare alla rottamazione di un mezzo perché non più idoneo o troppo inquinante, bisogna scegliere di contribuire. Lo abbiamo fatto utilizzando al meglio i fondi del Pnrr che però riguardavano solo i mezzi elettrici e, chi conosce l'agricoltura sa che i mezzi elettrici possono essere utilizzati in allevamento, in stalla e in alcune aree. Altrove però, per la durata delle batterie - in mezzo a un campo di grano le colonnine ancora non le hanno montate -, diventa difficile. Quindi abbiamo aggiunto 150 milioni di euro che servono a cambiare le macchine agricole dando la possibilità di avere macchine più moderne. Tenderemo sempre di più a rendere strutturale questo intervento chiedendo una visione strategica e anche il sostegno reciproco con l'Europa, è un lavoro che va fatto con una strategia più ampia". 

 

Tornando alla revisione, suggeriamo potrebbe essere uno strumento a cui associare incentivi per raggiungere l'obiettivo di svecchiamento del parco macchine, innalzare il livello di sicurezza, abbassare quello di emissioni e sostenere quella tecnologia di cui tanto parliamo.

 

"La revisione - sottolinea Lollobrigida - spetta a un altro ministero. È il Mit che fa le politiche - precisa il ministro che aggiunge - ne parleremo. Non abbiamo approfondito la questione in maniera dettagliata - ricordiamo che la revisione è Legge dal 2015 ndr - però c'è anche un tempo per fare le cose. Diciamo che se dovessimo oggi aggiungere alla crisi strutturale del mondo agricolo che stiamo cercando di risollevare a livello europeo e soprattutto italiano, anche ulteriore burocrazia, in questo momento potrebbe essere un carico eccessivo. Si deve ragionare su questo, lo stiamo facendo con un confronto quotidiano e serrato. Chiederemo di parlarne in maniera approfondita anche al ministero competente per darci una strategia e una tempistica".

 

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