Nel vigneto sono importanti due tipi di concimazione: quella autunnale e quella primaverile. La prima è detta anche concimazione post vendemmia mentre quella primaverile si fa generalmente tra febbraio e marzo.

 

Sempre più spesso la concimazione primaverile tende ad essere problematica soprattutto per via delle condizioni atmosferiche che alternano periodi di siccità ad eventi di pioggia estremi. Se non piove, non è utile concimare perché il fertilizzante non si scioglie e la pianta non è in grado di assorbirlo; se piove troppo, invece, non si riesce nemmeno ad entrare in campo.

 

Durante l'autunno le condizioni meteorologiche sono al momento più favorevoli e diventa così il momento ideale per nutrire le piante e porre le basi giuste per la ripartenza nell'annata successiva.

 

A tal proposito abbiamo intervistato Carlo Alberto Antoniazzi, agronomo e direttore commerciale dell'Azienda Agribios. Ci spiegherà quali sono i principali vantaggi nel concimare il vigneto in autunno e ci presenterà i prodotti Agribios suggeriti per questa tecnica colturale. Si tratta di concimi sia organici che organo-minerali particolarmente attenti alla cura della fertilità del suolo e quindi all'aumento della componente organica e microbica.

 

Perché è importante concimare il vigneto in autunno?

"Negli ultimi 15 anni ho visto cambiare il ruolo e l'importanza della concimazione autunnale: da una concimazione accessoria o praticata dai più attenti agricoltori, è diventata la concimazione più importante. 15 anni fa circa il 30-35% della concimazione veniva fatta in autunno, la restante parte, il 70-75%, era fatta in primavera. Oggi i numeri dicono che nelle aree particolarmente vocate alla viticoltura, cito ad esempio il Friuli Venezia Giulia, è la concimazione autunnale ad occupare circa il 60% dei volumi", ci racconta Antoniazzi.

 

Oltre a concimare in un momento dell'anno caratterizzato da condizioni climatiche più favorevoli, ci sono altri vantaggi relativi alla concimazione autunnale del vigneto. In primis, concimando in autunno si aumenta la concentrazione di sali nella linfa in un momento della stagione strategico che permette alla pianta di essere più resistente ad un eventuale rigore invernale. Inoltre, c'è anche il vantaggio di rendere la crescita della pianta in primavera più uniforme, ce lo spiega Carlo Alberto Antoniazzi.

 

"Quando si coltiva la vite il terreno non è sempre perfettamente uniforme, ci possono essere dei punti in cui il terreno è leggermente meno dotato, e questo ovviamente rientra nella natura dei suoli. Con una concimazione autunnale si possono pareggiare questi squilibri e permettere in primavera una ripartenza omogenea delle piante.

 

Questo diventa fondamentale per applicare poi i principi di difesa, ad esempio il controllo della peronospora si basa sulla lunghezza dei germogli, ma se a fine inverno ci sono dei germogli con lunghezze diversi si possono creare delle difficoltà nell'individuare il momento più giusto per la difesa. Quindi, la concimazione autunnale è propedeutica per avere una buona ripartenza primaverile che comporta una uniformità di crescita della pianta e quindi una uniformità di fioritura".

 

C'è però chi ha ancora dubbi e quando arriva l'autunno si chiede: "concimo o non concimo?".

 

"Può succedere che la pianta produca poco per mille motivi e allora si tende a concimare poco. Questo è un grave errore. La concimazione non deve essere basata solo sulla produzione perché la pianta in un anno non solo produce ma cresce: produce legno, fa foglie, fa tralci nuovi e tutto questo è fatto di azoto, fosforo, potassio, meso e microelementi. Quindi non bisogna considerare la concimazione quasi come fosse un premio per la pianta che produce tanto, anche perché se al contrario concimo meno alimento un fenomeno negativo. Per questo è importante concimare in autunno".

 

In sintesi, una corretta concimazione autunnale si fa dopo la vendemmia interrando il prodotto, o distribuendolo nell'imminenza di una pioggia o facendo uno sfalcio e coprendo il prodotto con i residui vegetali.

 

I prodotti Agribios per la concimazione autunnale del vigneto

Di cosa ha bisogno il vigneto in autunno? Se il terreno, oltre all'apporto di elementi nutritivi, ha bisogno di recuperare la fertilità, la concimazione autunnale deve essere fortemente orientata su concimi a base organica; se il terreno è in buone condizioni di fertilità e quindi buona dotazione organica e buona attività microbica del suolo, si possono usare concimi organo-minerali che si concentrano di più sui macroelementi.

 

"Aumentare la fertilità del suolo è molto importante - spiega Antoniazzi - In particolare, il carbonio organico è l'elemento base per la vita dei microrganismi. Quindi, dove c'è carbonio organico il terreno è fertile non solo perché contiene tanti elementi nutritivi ma anche perché c'è attività microbica. Inoltre, il carbonio organico è fondamentale per il mantenimento di una buona struttura del suolo che permette al terreno di assorbire meglio la pioggia e le irrigazioni affinché non siano vane"

 

Poi ci sono altri elementi che determinano l'importanza del carbonio nel suolo come il fatto che migliora la resistenza agli stress abiotici delle piante e migliora la capacità di fissazione degli elementi nutritivi in particolare dell'azoto nel suolo. A tal proposito suggeriamo l'ascolto dei podcast di Agribios sull'importanza della sostanza organica nel suolo, delle varie caratteristiche, tipologie e funzioni.

 

Oltre alla distinzione tra concimi organici e concimi organo-minerali, i fertilizzanti Agribios si dividono in prodotti per l'agricoltura biologica e convenzionale: Agri Bio Aktiv è un concime organico a base di letame e inoculi batterici e fungini, Agricomplex 7.5.14 è un concime organo-minerale con azione chelante e acidificante, Biocomplex 6.8.12 è un concime organo-minerale adatto per l'agricoltura biologica, Biophos è un concime organico che apporta uno specifico pool di batteri della rizosfera che rendono nuovamente disponibile le forme insolubili del fosforo presenti nel suolo.


Agri Bio Aktiv

Nel caso in cui è la bassa fertilità del terreno a ostacolare la produzione del vigneto, e quindi la scarsa attività microbica del suolo e la scarsità quantità di sostanza organica, è possibile utilizzare Agri Bio Aktiv.

 

"Noi in questi casi consigliamo di andare alla ricerca di una sostanza organica di prima qualità, che non contenga metalli pesanti, salinità, parti di plastiche e di vetro e residui di agrofarmaci. Si tratta quindi del letame e noi di Agribios a questo letame preferiamo aggiungere delle componenti microbiche particolarmente utili", chiarisce Antoniazzi.

 

Agri Bio Aktiv infatti è un ammendante a base di letame composto da due componenti microbiche: ci sono le micorrize e i batteri della rizosfera, in particolare il Trichoderma.

 

"Questo prodotto ha due grandi attività: la prima è apportare sostanza organica modificata, la seconda è arricchire il terreno di microrganismi utili che vanno ad incrementare la fertilità microbica del suolo ma anche vanno a contenere alcune malattie importanti come il Pythium, il Fusarium, l'Armillaria, la Sclerotinia, la Phytophtora e la Rizotonia. Questa è un'azione tipica del Trichoderma".

 

Agricomplex 7.5.14

Per l'agricoltura convenzionale Agribios propone il concime organo-minerale Agricomplex 7.5.14 che comprende sia macro che meso e micronutrienti. Agricomplex 7.5.14  infatti, apporta sia la frazione minerale contenente azoto, fosforo e fotassio, che un'importante quantità di matrice organica, costituita da una miscela di letami altamente umificati, fermentati naturalmente per un periodo complessivo di circa 180 giorni in un luogo coperto e ventilato. Questo lungo periodo di maturazione riduce il tenore di umidità, arricchisce la sostanza organica di acidi umici, neutralizza il pH e sanifica la massa rendendola esente da nematodi, salmonelle, patogeni, antibiotici e semi di erbe infestanti.

 

L'uso di Agricomplex 7.5.14 garantisce la protezione degli elementi nutritivi grazie all'azione chelante degli acidi umici. Consente, inoltre, di apportare nutrienti secondari e microelementi contenuti nella matrice organica come magnesio, zolfo e zinco, e di migliorare la struttura del terreno.

 

Biocomplex 6.8.12

Si tratta di un concime organo-minerale prodotto a partire da una miscela di concimi organici ad alto contenuto di azoto e di fosforo, con l'aggiunta di solfato di potassio. Esso permette una pronta e al tempo stesso prolungata azione fertilizzante: combina infatti il rilascio graduale dell'azoto organico con la disponibilità di azoto di pronta efficacia, grazie alla presenza di aminoacidi liberi che svolgono un'azione biostimolante in sinergia con gli acidi umici.

 

Biocomplex 6.8.12 favorisce inoltre un'intensa attività microbica nel suolo, consentendo una rapida ripresa dell'attività radicale delle piante anche in condizioni sfavorevoli, e aumenta la capacità di ritenzione idrica del suolo e la capacità di scambio cationico, diminuendo il pericolo di dilavamento dei nutrienti.

 

Biophos

Si tratta di un concime organico consentito in agricoltura biologica che oltre ad apportare sostanza organica umificata ad azione rigenerante del suolo, contiene uno specifico pool di batteri della rizosfera che, per mezzo di enzimi come la fosfatasi alcalina e le fitasi, agiscono sulle forme insolubili del fosforo presente nel suolo, rendendolo nuovamente disponibile per le colture.

 

Ce ne parla Antoniazzi: "Noi con Agribios vogliamo guardare avanti per questo ci siamo dotati di un altro concime organico con una importante componente microbica. Per Biophos, oltre alle micorrize e ai batteri della rizosfera presenti anche in Agri Bio Aktiv, abbiamo selezionato degli specifici ceppi microbici che non puntano solo alla sanità del suolo ma migliorano la capacità di solubilizzare il fosforo retrogradato presente nei suoli.

 

Il fosforo, infatti, una volta immesso nel terreno ha una efficienza nutrizionale che viaggia tra il 5 e il 35-40%, il che significa che ogni 100 chili di concime la pianta ne assorbe da 5 a 40. Ma dove finisce tutto il resto che la pianta non assorbe? Rimane nel suolo e resta bloccato dagli ioni calcio presenti nel terreno.


Ci sono dei microrganismi, come il Bacillus megaterium, che sono in grado di produrre delle fosfatasi, cioè degli enzimi che rompono il legame tra calcio e fosforo, liberando il fosforo naturalmente presente nel suolo.

 

Inoltre, in Biophos c'è una componente aggiuntiva veramente interessante che è Eco Booster. Si tratta di una matrice organica vegetale costituita da diverse sostanze come sottoprodotti della lavorazione della birra, sottoprodotti della lavorazione del mais, e quindi sono tutti prodotti di origine vegetale consentiti in agricoltura bio.

 

Eco Booster potenzia l'attività dei microrganismi presenti nel prodotto e aiuta Biophos ad incrementare l'attività microbica dei microrganismi già naturalmente presenti nel suolo, cioè quelli autoctoni.

 

Quindi, la scelta di Biophos è orientata fondamentalmente al ripristino della fertilità microbica e miglioramento delle capacità di assorbimento del fosforo".