Gli agricoltori che possiedono un impianto di valorizzazione energetica - che sia biogas o biometano - entrano nell'era della certificazione di sostenibilità dei propri impianti. È tutto nero su bianco, sulla Gazzetta Ufficiale n.199 del 26 agosto 2024, dove è stato pubblicato il Decreto del ministro dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica del 7 agosto 2024 recante norme sulla "Istituzione del sistema nazionale di certificazione della sostenibilità dei biocombustibili, della certificazione dei carburanti rinnovabili di origine non biologica e di quella dei carburanti da carbonio riciclato".

 

Il provvedimento aggiorna il Decreto del 2019 estendendone l'ambito di applicazione, prima riferito solo ai biocarburanti e bioliquidi. Il Decreto rappresenta uno strumento indispensabile per accedere alle misure di sviluppo della produzione di biogas e biometano previste dai recenti provvedimenti governativi e si aggiunge al nuovo quadro normativo di riferimento volto a favorire la transizione agroecologica come previsto dalle direttive Ue.

 

Il sistema nazionale di certificazione della sostenibilità opererà mediante l'applicazione di uno schema di certificazione. Ne faranno parte gli organismi di accreditamento, che accreditano gli organismi di certificazione e ne verificano il corretto operato. Parte del sistema gli organismi di certificazione e ovviamente gli operatori economici, tra questi gli agricoltori con interessi nel business energia, e che sono in possesso di un certificato di conformità dell'azienda. Gli operatori economici dovranno sottoporsi alle verifiche periodiche da parte di un organismo di certificazione e assicureranno la corretta attuazione e il mantenimento della catena di consegna.

 

Il sistema di certificazione di sostenibilità dei biocombustibili, biogas e biometano inclusi, farà capo al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e ad un apposito comitato, che effettueranno il controllo sul rispetto della sostenibilità dei biocombustibili ai sensi del Decreto Legislativo n. 199/2021, anche avvalendosi del Gse.

 

Infine toccherà all'Ispra svolgere attività di controllo a campione sui piani di monitoraggio trasmessi da parte degli organismi di certificazione e in particolare sul mantenimento del contenuto di carbonio nei suoli; annualmente Ispra informerà il comitato dell'esito di questo monitoraggio.

 

Cib, il Decreto sarà comunque un nuovo onere per le piccole imprese

"L'emanazione del Decreto Sostenibilità permette al settore di avere un quadro più chiaro del percorso che le aziende agricole dovranno intraprendere per produrre biogas e biometano e per poter accedere ai relativi meccanismi di supporto previsti dal Governo" ha dichiarato Piero Gattoni, presidente del Consorzio italiano biogas.

 

Il Cib ricorda che il Decreto, oltre ad aggiornare le regole per la certificazione della sostenibilità del biometano secondo le indicazioni del Decreto Legislativo 199/2021, introduce per la prima volta il percorso che dovranno seguire anche gli impianti esistenti che producono energia elettrica da biogas.

 

"Come consorzio abbiamo seguito da vicino l'iter di definizione di questo importante provvedimento e siamo soddisfatti che siano state accolte le nostre richieste di semplificazioni per quel che riguarda l'uso degli effluenti zootecnici e il prolungamento del periodo transitorio per gli impianti di biogas esistenti. Per questi ultimi la certificazione, seppur importante per dimostrare e garantire il rispetto dei requisiti ambientali dell'energia prodotta, rappresenta un ulteriore onere con aggravio di tempi e di costi per il sistema, ingiustificato soprattutto per impianti di piccole dimensioni" ha sottolineato ancora il presidente del Cib.

 

"Auspichiamo - ha concluso Gattoni - che il percorso di adeguamento avvenga tenendo conto delle peculiarità di una filiera ben radicata sul territorio e grazie al continuo dialogo tra tutti i soggetti coinvolti".