Toscana
Maltempo: stato di calamità e 750 mila euro per il Candia

750 mila euro per far ripartire le aziende agricole danneggiate dagli eventi atmosferici che hanno colpito violentemente il territorio provinciale a cavallo tra la notte del 31 novembre e il 1 dicembre. Dopo le proteste, la paura, lo sgomento, e la minaccia di una class action collettiva da parte della Coldiretti, è il momento di ripartire, ricostruire e mettere in sicurezza le colline del Candia e le zone della costa interessate dagli allagamenti.

Decolla la fase uno del progetto di rilancio della Coldiretti di Massa Carrara attraverso lo strumento di CreditAgri - l'Associazione che raggruppa CreditAgri Italia, ente di garanzia fidi, e le società di mediazione creditizia operanti a livello regionale e interregionale nell'ambito del Sistema Coldiretti - e la Banca del Credito Cooperativo Apuano che consentirà ad una cinquantina di aziende agricole, tra il Candia e la zona della costa, che hanno subito danni importanti di ottenere prestiti chirografari fino a 15 mila euro a tassi estremamente agevolati fino a 60 mesi. Finanziamenti che serviranno per effettuare i primi interventi di messa in sicurezza in attesa di altre forme di sostegno promesse da Provincia e Camera di Commercio; lo stato di calamità è stato riconosciuto ieri 16 febbraio 2011.

La convenzione oltre ad individuare soluzioni e prodotti finanziari specifici per il settore agricolo, prevede la fornitura di prodotti che vanno dal finanziamento per l'anticipo dei contributi pubblici, al finanziamento senza cambiale agraria per l'acquisto bestiame, al finanziamento per l'acquisto di macchinari ed attrezzature agricole, al consolidamento delle passività pregresse, oltre all'acquisto e la ristrutturazione di immobili destinati all'attività agricola o agrituristica e all'agricoltura multifunzionale in genere. Credito che Coldiretti, attraverso il braccio operativo di CrediAgri, auspica "sarà utilizzato in parte anche per realizzare studi per la messa in sicurezza prima di approntare qualsiasi intervento. E' fondamentale – spiega Vincenzo Tongiani, presidente provinciale di Coldiretti – ripristinare le regole agronomiche di base che hanno caratterizzato la zona del Candia in particolare. La dove la presenza dell'uomo ha modificato la struttura idrogeologica si sono verificati i danni maggiori. Bisogna prima ristabilire gli equilibri". Altrimenti, dice Tongiani, "rischiamo di rendere vani gli sforzi che abbiamo fatto sino a qui".

Fonte: Coldiretti Massa Carrara

 

 

Toscana
Latte ovino: guerra sul pecorino toscano

"Basta alle speculazioni sulla pelle degli allevatori toscani. In queste condizioni, e con le prospettive di una nuova guerra del prezzo del latte con i caseifici industriali, gli allevamenti ovini in Toscana sono destinati a chiudere". Torna ad infiammarsi la protesta degli allevatori ovini toscani che "non intendono più essere ostaggio dei caseifici industriali, né tanto meno di fratricidi giochi al ribasso" davanti al tentativo dei caseifici industriali di ridurre il prezzo pagato per il latte, nonostante il prezzo del formaggio sia rimasto lo stesso.

A tornare sulle criticità di uno dei comparti della zootecnia più importanti della Regione Toscana (oltre 1000 aziende per 470 capi ovini secondo il censimento dell'Asl) la Coldiretti regionale preoccupata per l'escalation delle proteste, che dalla Maremma dove addirittura si sta lavorando alla realizzazione di una cooperativa di trasformazione indipendente, si sta propagando in tutti i territori della regione. Abbassare ulteriormente il prezzo del latte, dagli attuali 90 centesimi il litro agli 80 proposti dall'industria può "solo portare – spiega Tulio Marcelli, presidente regionale Coldiretti – all'inevitabile chiusura delle stalle con ripercussioni su occupazione, Pil, territorio e immagine della Toscana".

Coldiretti aveva proposto all'assessore all'Agricoltura, Giovanni Salvatori, un progetto formulato su tre pilastri e su base pluriennale per rilanciare il settore e valorizzarlo: qualità, prezzo e promozione. Un progetto che il consiglio direttivo dell'organizzazione agricola rilancia ma "senza condizionamenti. I costi di produzione per produrre un litro di latte sono aumentati del 20% nell'ultimo anno – analizza Roberto Madde, direttore regionale Coldiretti – e gli allevatori non si possono permettere di ritoccare in difetto il prezzo del latte. Non ci sono realmente i margini per avviare una trattativa in difetto. Non siamo disposti a trattare se non c'è un progetto serio che tutela e salvaguarda chi contribuisce all'eccellenza del prodotto finale".

Fonte: Coldiretti Toscana

 

 

Sicilia
Il formaggio 'Piacentinu Ennese' è Dop

"Sono orgoglioso di questo riconoscimento che rappresenta un traguardo importante sia per l'Italia, che consolida così il suo primato con 221 specialità tra Dop e Igp, sia per l'Europa che raggiunge quota 1000 prodotti di qualità riconosciuta". Con queste parole di ministro delle Politiche agricole, Giancarlo Galan, ha commentato l'entrata del formaggio Piacentinu Ennese nel registro dei prodotti di origine protetta.

"Che proprio un prodotto siciliano tagli questo traguardo dei 'Mille', come le camicie rosse che sbarcarono a Marsala, nell'anno dei 150 anni dell'unità d'Italia mi appare una fortunata coincidenza - ha commentato Galan - Un omaggio anche dei nostri prodotti alla storia d'Italia". 

"Per questo - conclude Galan – mi piacerebbe consegnare simbolicamente il numero della Gazzetta Ufficiale con il regolamento di iscrizione del Piacentino ennese al presidente del Consorzio per celebrare insieme questo importante traguardo".

La tradizione, tramandata oralmente produttori, vuole che il nome 'piacentinu' sarebbe riferito alla piacevolezza del prodotto: piacevolezza del gusto non del tutto piccante, dovuta anche alla presenza dello zafferano.

Il Piacentinu Ennese è un formaggio a pasta compatta pressata ottenuto con latte ovino intero, crudo ad acidità naturale di fermentazione, prodotto dalle razze ovine autoctone siciliane Comisana, Pinzirita, Valle del Belice e loro meticci. Si presenta con forma cilindrica, con scalzo leggermente convesso o quasi dritto, piatto piano o leggermente concavo. La crosta, il cui spessore non deve superare i 5 mm, è di colore giallo più o meno intenso per la presenza dello zafferano e reca impressi i segni del canestro. La pasta si caratterizza per il colore giallo più o meno intenso. L'odore è delicato con lieve aroma di zafferano; salato appena percepibile; piccante lieve nei primi mesi di stagionatura tendente ad intensificarsi. 

Fonte: Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali

 

Emilia-Romagna
Coppa di Parma, avvio dell'Igp

"Con l'avvio del riconoscimento della denominazione Igp alla Coppa di Parma, l'Emilia-Romagna si conferma una delle regioni europee più ricche di prodotti tipici. Prodotti che nascono da materie prime di assoluta eccellenza e da tecniche di produzione che hanno saputo mantenersi inalterate negli anni.

E' un risultato che premia un territorio e i suoi produttori e ci riempie di soddisfazione".

Così l'assessore regionale all'agricoltura dell'Emilia-Romagna Tiberio Rabboni commenta la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale europea della domanda di riconoscimento della denominazione di Indicazione geografica protetta. Trascorsi sei mesi, durante i quali gli Stati membri della Ue possono presentare le loro osservazioni, la Coppa di Parma verrà iscritta definitivamente nel registro europeo delle Dop e delle Igp. "L'attribuzione della Igp consentirà di valorizzare ulteriormente non solo il prodotto ma anche tutto l'area di produzione – ha detto Rabboni - Un territorio compreso, per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, tra le province di Parma, Reggio e Modena, tra i più vocati per la produzione di salumi, famosi in tutto il mondo e per il quale è in corso un'altra procedura di riconoscimento Igp importante: quella per il Salame Felino, la cui domanda è stata pubblicata sulla Gazzetta europea lo scorso 20 gennaio."

Con questi due prodotti il 'paniere' dell'Emilia-Romagna arriverà a ben 35 prodotti Dop e Igp.

Fonte: Ermes Agricoltura