di Roberto Volpi
L'impresa non è un'unità autonoma ma è parte di un sistema che comprende anche i clienti che acquistano i beni o servizi prodotti, i fornitori di materie prime, di materiali e di energia, i concorrenti, il mercato ove si incontrano la domanda e l'offerta, la tecnologia e lo stato. Al suo interno essa crea ricchezza instaurando con tutti i soggetti una fittissima rete di interconnessioni e di rapporti.
L'impresa periodicamente è chiamata a decidere cosa, quanto, quanto, e come produrre, a chi, quando e come vendere e cosa, da e come acquistare materie prime, materiali ed energia. Per fare tutte queste scelte con il solo obiettivo di ottimizzare il rendimento delle risorse di cui dispone ha bisogno di informazioni sia di carattere endogeno che esogeno.
La contabilità dei costi è lo strumento con il quale l'imprenditore conosce in ogni istante lo stato di salute dell'azienda, dove, quali beni e/o servizi creano valore aggiunto. Completano le notizie sul funzionamento della azienda le informazioni extra-contabili sul lavoro, sul rendimento tecnico delle macchine, sulla organizzazione della mano d'opera e sulla logistica. Queste informazioni sono sotto il suo diretto dominio e responsabilità e gli consentono di stabilire gli obiettivi strategici della azienda.
Le informazioni relative al sistema esterno vanno raccolte, poi selezionate, catalogate, elaborate, interpretate, ordinate ed infine combinate ed integrate con quelle aziendali per costruire un quadro di sintesi propedeutico alle decisioni finali. Le informazioni esterne pongono l'imprenditore di fronte ad alcune scelte.
La prima riguarda i contenuti ed il volume di informazione che ritiene indispensabili che si è in grado di acquisire, elaborare e di utilizzare. I contenuti vertono sull'offerta di innovazioni di prodotto e di processo, sullo stato delle conoscenze tecniche, sull'andamento dei mercati dei beni prodotti, dei servizi, delle materie prime, della energia, del lavoro e del denaro, sulle leggi che regolano l'attività economica, sulla economia in generale, sui consumi, sui concorrenti, sulla filiera, sui clienti e sui fornitori. Sono moltissime, le fonti sono assai numerose e costituite da istituzioni pubbliche specializzate che le producono e che le diffondono gratuitamente e da società che le commercializzano e che lavorano o su commessa oppure mediante abbonamenti. La quantità di informazione utile ai processi decisionali in una economia globale e concorrenziale è come ovvio sterminato e la scelta del volume da acquisire è legata a moltissimi elementi sia di carattere oggettivo che soggettivo e dipende dalle risorse finanziarie per preparare. E' ovvio che quanto maggiori sono le informazioni a disposizione minori sono le probabilità di commettere errori nel governo della impresa ma soprattutto di cogliere le opportunità che il mercato e la tecnologia in quel momento offrono.
Anche la qualità dell'informazione, il suo grado di attendibilità hanno rilevante importanza per evitare errori di interpretazione. La credibilità dipende sia dalla fonte, sia dalla possibilità di effettuare controlli, raffronti se è prodotta da più soggetti. Il costo è ovviamente direttamente proporzionale alla sua affidabilità. La tempestività è un altra condizione dell'informazione che deve essere disponibile quando l'impresa prende le decisioni: in generale, nel disporre il piano di produzione ed il bilancio preventivo e quando ha di fronte situazioni impreviste come crisi settoriali o locali, cambiamenti politici che influiscono sulla condotta del consumatore, e moltissimi altri ancora. Frequentemente la rapidità di acquisizione ed elaborazione implica ovviamente maggiori oneri.
Il trattamento delle informazioni nel fare impresa per tutti questi motivi ed altri ancora è oggi affidato ad equipe specializzate che si avvalgono di proprie banche dati e di sistemi informativi che vengono periodicamente aggiornati e che fungono da osservatori permanenti della economia. Marx, come è noto, affermò che informazione è potere. Le grandi imprese, per l'importanza che essa riveste, hanno questa funzione al loro interno affidata a personale addestrato che tiene sotto sistematica osservazione l'ambiente esterno, la tecnologia per tutte le esigenze del management. Commissionano a società esterne studi specifici di approfondimento, studi di mercato e si avvalgono di consulenti specialisti.
Quelle di medie o piccole dimensioni non hanno le risorse finanziarie necessarie per svolgere questa funzione in forma autonoma e possono solo realizzarla in forma associativa per abbassare drasticamente i costi e renderli economicamente accettabili.
In alternativa si rivolgono ai consulenti ed a studi professionali ed anche ad istituzioni pubbliche specializzate come avviene in agricoltura.
In tutti i paesi avanzati sono operanti servizi pubblici o privati di carattere consortile o cooperativo che svolgono questo compito e forniscono agli agricoltori professionali tutte le notizie utili alla gestione sia ordinaria che straordinaria. In Italia questo servizio o non esiste od è assai carente sul piano qualitativo e questo pone i nostri produttori in una posizione di inferiorità rispetto a tutti i concorrenti.
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