Latte, quote e multe. Ancora una volta sono questi gli argomenti più “gettonati” dai quotidiani pubblicati negli ultimi giorni. “Il Sole 24 ore” dell’8 luglio ospita un’intervista al ministro dell’Agricoltura nella quale si motiva la contrarietà ad uno slittamento delle multe, che invece un emendamento alla Finanziaria vorrebbe introdurre. Gli fa eco il “Corriere della Sera” dalle cui colonne Giancarlo Galan si dice persino disposto alle dimissioni. La vicenda anima anche il dibattito politico, tanto che su “Libero” del 9 luglio si parla di un aperto dissenso fra il ministro e la Lega Nord, che dello slittamento delle multe si è fatta paladina. Articolo al quale sembra voler fare il controcanto nello stesso giorno “La Padania” secondo la quale la posizione di Galan altro non sarebbe che una “vendetta” nei confronti del suo predecessore, Luca Zaia. Il dibattito continua il 10 luglio con l’intervento del “Secolo XIX” secondo il quale la decisione di rimandare il pagamento delle multe si traduce in un danno nei confronti degli allevatori onesti. Posizione condivisa dal quotidiano cremonese “La Provincia” che paragona il congelamento delle multe ad uno “schiaffo”. Parla di “latte bollente” e di tensione fra Galan e LegaIl Sole 24 Ore” del 13 luglio. Lo slittamento delle multe potrebbe però comportare una condanna della Ue nei confronti dell’Italia per infrazione alle norme comunitarie, un rischio sul quale si sofferma “Il Sole 24 Ore” dell’11 luglio. Un rischio non remoto visto la Ue, come scrive “Il Gazzettino” dell'11 luglio, dà ragione a Galan, e una conferma a questa tesi viene anche dal “Giornale di Brescia” del giorno seguente. Da Bruxelles, a conclusione del Consiglio dei ministri Agricoli, arrivano anche buone notizie. Le riporta “Italia Oggi” del 13 luglio sottolineando il proposito di creare strumenti normativi che diano maggior forza contrattuale agli allevatori.

 

Attenti all'import selvaggio

Non è solo il latte a tenere alta l’attenzione sugli allevamenti italiani. Si parla anche delle esorbitanti importazioni dall’estero di prosciutti (“Il Resto del Carlino” del 7 luglio), con il timore che molti di questi possano fraudolentemente trasformarsi in prosciutti Dop, come scrive “Alto Adige” del 7 luglio. Il mancato controllo dei prodotti di importazione è al centro di una vivace forma di protesta al Brennero dove gli agricoltori bloccano i tir che entrano in Itali. Se ne parla su “Il Piccolo” del 7 luglio, e sullo stesso argomento interviene anche “Brescia Oggi”. La protesta non si ferma al Brennero, ma si sposta anche sui porti, come a Bari, dove sono state bloccate alcune navi con il loro carico di  grano. Se ne parla sul “Corriere della Sera” dell’8 luglio e “Il Tempo” del giorno seguente ospita un “corsivo” sulla scarsa attenzione che la politica dedica al “made in Italy” della nostra agricoltura.

 

Parola d'ordine: etichettatura

A proposito di made in Italy “Il Sole 24 Ore” del 7 luglio anticipa che si sta lavorando al disegno di legge per l’etichettatura dei prodotti. Anche per le patate è il momento di difendere il made in Italy, si legge su “Il Resto del Carlino” del 12 luglio. Conoscere la provenienza dei prodotti potrebbe ridare un po’ di tono ai mercati dei prodotti agricoli, un tema sul quale si sofferma “La Repubblica” del 7 luglio con un articolo a firma di Carlo Petrini, il fondatore di Slow Food. “Affari e Finanza” del 12 luglio dedica ampio spazio ad un rapporto alimentare nel quale si parla degli sbocchi che le nostre produzioni biologiche potrebbero avere nei paesi che si affacciano sul Mediterraneo. In tema di mercati è da segnalare l’articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” del 7 luglio che fa un resoconto sulla ripresa delle quotazioni del grano sulla piazza di Chicago.