Quote latte. Sono loro le protagoniste dell’informazione agroalimentare di questa settimana. Tutto merito (o colpa…) del decreto varato dal Consiglio dei ministri il 30 gennaio, con il quale si è deciso come distribuire l’aumento produttivo che Bruxelles ha concesso all’Italia. Già il 28 gennaio si potevano leggere su “La Provincia” di Cremona i primi pareri su quanto si andava a decidere. Ma il “grosso” è arrivato il 31 gennaio, all’indomani della promulgazione del decreto. Abbiamo contato (limitandoci alla stampa a diffusione nazionale) oltre 20 articoli pubblicati su altrettanti quotidiani. A iniziare da “Il Sole 24 Ore” che come suo costume  ha concentrato l'attenzione sugli elementi di maggior spicco e di carattere applicativo, lasciando agli altri giornali il compito di esprimere giudizi di merito su quanto deciso. Pieno sostegno al ministro Zaia è arrivato da “la Padania” secondo la quale l'approvazione del decreto sancisce la fine di una lotta (quella delle quote latte) durata 24 anni. “L’Unità” sposta invece l’attenzione dalle quote alle divisioni del Governo, puntando l’indice sulle discussioni (le cronache dicono anche accese) che hanno preceduto l’approvazione del decreto. Ne fa cenno anche la “Gazzetta del Mezzogiorno” sottolineando che le difficoltà hanno riguardato l’equilibrio fra zootecnia del Nord e quella del Sud, quest'ultima a rischio di penalizzazioni. Argomento ripreso anche dalle colonne de “IL Resto del Carlino”. E’ poi il turno delle più diversificate (e divise, al solito…) opinioni da parte delle varie rappresentanze del mondo agricolo. Ne dà un primo resoconto sintetico “Italia Oggi” mentre “Il Gazzettino” riporta il pensiero critico del precedente ministro dell’Agricoltura, Paolo De Castro, che annuncia battaglia. Si continua anche nei giorni seguenti, con “Il Giorno” che ospita un commento a firma del presidente di Confagricoltura, Federico Vecchioni, che mette in evidenza i punti positivi e quelli negativi della decisione ministeriale. Dal “Giornale di Brescia” si apprende della minaccia di “mettere in moto i trattori” questa volta non dei cobas del latte, ma degli allevatori “regolari”. Nello stesso giorno anche “La Stampa” si occupa dell’argomento senza però aggiungere molto a quanto già altri giornali avevano fatto in precedenza. Si continua anche il 2 febbraio con la “Gazzetta di Parma” che ospita le critiche dell'assessore all'Agricoltura dell'Emilia Romagna, Tiberio Rabboni. Gli fa eco “Il Brescia” che già nel titolo si esprime sul decreto, che non piace agli allevatori. E il 3 febbraio dalle colonne de “La Provincia” di Cremona il dissenso degli allevatori prende corpo con la minaccia di manifestazioni di protesta, che potrebbero materializzarsi con una marcia dei trattori verso Arcore.

 

Psr avanti tutta

Nonostante “l’invadenza” del latte, i giornali hanno dedicato spazio anche ad altri argomenti, non meno interessanti. E’ il caso dei Psr (piani di sviluppo rurale) i cui finanziamenti sono stati al centro di un vero e proprio boom di richieste come riporta “Il Sole 24 Ore” del 28 gennaio. Dei Psr si occupa anche “Il Resto del Carlino” del 2 febbraio, dalle cui colonne si fa il punto sui finanziamenti destinati all'Emilia Romagna per la quale sono in arrivo 142 milioni di euro che andranno per la maggior parte al settore ortofrutticolo e a quello zootecnico. Su “Italia Oggi” del 31 gennaio ci si interroga invece di cosa avverrà nel 2013 quando sarà rivisto il bilancio della Pac (politica agricola comunitaria). Di temi di ampio respiro si occupa anche “Il Sole 24 Ore” del 29 gennaio con un'intervista al direttore generale del Wto (organizzazione mondiale dei commerci), Pascal Lamy, secondo il quale è necessario evitare il “neoprotezionismo”.

Parlando i mercati, è da segnalare l’articolo pubblicato su “La Padania” del 28 gennaio dove si commentano i dati Istat relativi all’andamento dell’export che vede i prodotti agroalimentari collocarsi ai primi posti. Pesante invece la situazione del grano duro con prezzi in flessione come sottolinea il “Giornale di Sicilia” del 29 gennaio. E in tema di cereali c’è da segnalare l'avanzamento dei lavori per la messa a punto del piano cerealicolo nazionale, che dovrebbe trovare compimento, come si può leggere su “Italia Oggi” del 30 gennaio, entro il prossimo mese di marzo.

 

Novità per gli agrofarmaci

Sulle pagine dei giornali di questa settimana troviamo anche alcune notizie che riguardano il mondo degli agrofarmaci. Ne parla “Italia Oggi” del 31 gennaio soffermandosi sui nuovi prodotti messi a punto nei laboratori di Bayer che promettono significativi miglioramenti della produttività. “Repubblica Salute” torna invece sulla recente riforma decisa dalla Ue e che di fatto ha ristretto il numero di molecole utilizzabili. Una decisione che un po' a sorpresa ha suscitato le critiche degli scienziati che si occupano di talune malattie che affliggono il “Sud del Mondo”, secondo i quali le decisioni prese a Bruxelles finiranno con il favorire la diffusione di malaria, dongue e chikungunya.

 

Olio e vino alla riscossa

Notizie positive giungono dal mondo dell'olio dove dalle pagine de “Il Mondo” in edicola il 30 gennaio,giunge notizia che un importante produttore del Molise si sta espandendo sul mercato statunitense. Buone performance sui mercati d'Oltreoceano si segnalano anche per una nota azienda ligure, come si può leggere su “Il Secolo XIX” del 31 gennaio. Sul fronte dell'olio c'è anche da segnalare l'ingresso in questo settore dell'azienda Bonomelli, il cui nome è noto per la produzione di camomilla. Ne parla “Italia Oggi” del 31 gennaio. Ma a fronte di questi successi si devono anche registrare le forti preoccupazioni per l'andamento del settore olivicolo che inducono la Cia a chiedere dalle pagine di “Finanza e Mercati” interventi immediati a sostegno del settore.

Interessanti novità giungono poi dal mondo enologico con il sorpasso dell'Amarone nei confronti dei “rivali” Barolo e Brunello. Come si può leggere su “Il Sole 24 Ore” dell'1 febbraio, la produzione di questo vino veronese ha raddoppiato negli ultimi anni la propria produzione. Ne parla anche “Finanza e Mercati” del 3 febbraio. Buoni risultati si registrano per il Sangiovese di Romagna, partito alla sfida dei più blasonati Doc Toscani, come scrive il “Resto del Carlino” del 2 febbraio. Che più in generale il settore del vino goda di buona salute lo si può desumere anche da un'indagine pubblicata sul “Corriere della Sera” del 29 gennaio che prende in esame l'età media degli imprenditori ai vertici delle aziende di maggiore successo. E si ha la conferma che in vetta alla classifica ci sono le aziende guidate dai giovani fra i 30 e i 40 anni di età.