Con l'introduzione della Politica Agricola Comune 2023-2027, gli agricoltori dell'Unione Europea sono chiamati a rispettare una serie di requisiti che mirano a migliorare la sostenibilità ambientale e la gestione del territorio agricolo. Tra questi requisiti spicca la condizionalità rafforzata, un insieme di norme obbligatorie che gli agricoltori devono seguire per accedere ai pagamenti diretti e alle misure di sviluppo rurale.
Un elemento centrale di questa condizionalità è la Bcaa 7, dove Bcaa sta per Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali, che introduce il concetto di rotazione delle colture. Tuttavia, la complessità della Bcaa 7 e le difficoltà applicative hanno sollevato dubbi tra gli agricoltori e gli operatori del settore, portando il Ministero e la Commissione Ue a modificarla.
Di seguito esploreremo i dettagli di questa misura, analizzando la differenza tra rotazione e diversificazione delle colture e riportando alcuni esempi pratici emersi da recenti discussioni durante un webinar organizzato da ConsulenzaAgricola.it lo scorso 17 ottobre e intitolato "Le novità della Pac per la campagna agraria 2024-2025".
Leggi anche Dietrofront sull'obbligo di rotazione: valgono le cover crop
La condizionalità rafforzata: che cos'è e a cosa serve
Facciamo un passo indietro. La condizionalità rafforzata rappresenta un insieme di norme che gli agricoltori devono rispettare per ricevere i pagamenti Pac. In sostanza, si tratta di condizioni obbligatorie per preservare l'ambiente, migliorare la qualità del suolo, proteggere la biodiversità e contribuire agli obiettivi climatici dell'Ue.
La condizionalità rafforzata include una serie di Bcaa e Caa, Condizioni Ambientali e Agronomiche, tra cui spiccano la gestione delle risorse idriche, la riduzione dell'erosione del suolo, la tutela della biodiversità, e altre misure volte a migliorare la sostenibilità agricola.
Le norme che riguardano la condizionalità rafforzata hanno sollevato molti malumori tra gli agricoltori, portando anche a proteste di piazza, come quelle dell'inverno 2024. Per questo motivo alcuni provvedimenti, come quello del 4% dei terreni a riposo, sono stati eliminati e altri, come la rotazione obbligatoria, sono stati modificati.
Bcaa 7: cosa prevede e quali sono gli obiettivi
La Bcaa 7 è uno dei provvedimenti più discussi della condizionalità rafforzata. Essa impone agli agricoltori l'obbligo di adottare una rotazione delle colture sui propri appezzamenti. L'obiettivo principale della Bcaa 7 è ridurre l'impoverimento del suolo, contrastare il diffondersi di malattie e di parassiti specifici delle colture in monosuccessione e incrementare la biodiversità all'interno delle aree agricole. Attraverso una rotazione delle colture si spera di ridurre l'impatto ambientale dell'agricoltura intensiva e di rendere il suolo più resiliente agli stress climatici.
Se un tempo l'unica opzione dell'agricoltore era ruotare le colture, la normativa, recentemente modificata, lascia oggi l'azienda libera di scegliere tra rotazione e diversificazione colturale. Due approcci ben distinti che andiamo ad analizzare.
Rotazione e diversificazione delle colture: la differenza
La rotazione delle colture implica il cambio di tipo di coltura, inteso come cambio di genere botanico, almeno una volta all'anno sullo stesso appezzamento. Ad esempio, in un dato anno potrebbe essere coltivato grano, mentre l'anno successivo sarà coltivato mais, soia o un'altra coltura ancora.
Facciamo qualche esempio. Coltivare due anni consecutivi grano non è possibile, come anche fare grano e poi orzo (stesso genere botanico). È invece possibile fare grano e mais, grano e soia, mais e girasole, eccetera. Al fine del rispetto della Bcaa 7 sono ammesse le colture secondarie, purché adeguatamente gestite, cioè portate a completamento del ciclo produttivo e che coprano una parte significativa del periodo tra due coltivazioni principali. Le colture secondarie devono essere tenute in campo almeno novanta giorni, possono essere sovesciate e non è necessaria la raccolta.
Un agricoltore può dunque fare mais-loietto invernale-mais, ma anche mais-coltura secondaria (erroneamente definita cover crop)-mais.
Bcaa 7: alcuni esempi di rotazioni colturali su seminativi
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
La diversificazione delle colture, invece, prevede che all'interno della stessa azienda agricola vengano coltivate diverse specie nel corso dello stesso anno, senza necessariamente cambiare la coltura principale ogni anno. È un approccio più flessibile, che consente di variare le colture in maniera simultanea su diversi appezzamenti, piuttosto che attuare una rotazione vera e propria su più anni. La diversificazione è particolarmente utile per gli agricoltori che coltivano aree con appezzamenti più piccoli o che producono colture specializzate.
Bisogna tuttavia distinguere diversi casi, che dipendono dalla superficie aziendale a seminativo:
- Fino a 10 ettari: l'azienda è esonerata dalla Bcaa 7.
- Da 10 a 30 ettari: l'agricoltore deve seminare minimo due colture differenti e la principale non deve coprire più del 75% delle parcelle.
- Sopra i 30 ettari: la coltura principale deve coprire al massimo il 75% della superficie a seminativo, la secondaria massimo un 20% e la terza minimo il 5%. Se ad esempio ho 100 ettari e ne faccio 75 a grano, posso farne fino a 20 di soia e minimo 5 di mais.
Bcaa 7 tramite la diversificazione delle colture
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
Nota bene: il periodo di osservazione delle colture diversificanti è compreso tra il 9 aprile e il 30 giugno. Al fine dell'assolvimento della diversificazione, colture che sono prevalentemente invernali, come il cavolfiore, non vanno bene.
Attenzione a chiudere la rotazione
Uno dei temi emersi dal confronto con gli agricoltori riguarda il passaggio tra la rotazione e la diversificazione. Se infatti un agricoltore nella domanda unica 2024 ha inserito una certa rotazione colturale, l'anno successivo dovrà fare ancora la rotazione e seguirne le regole. Solo nel 2026 potrà passare alla diversificazione, con la nuova domanda unica.
Se ad esempio un agricoltore ha 100 ettari e nel 2024 ha fatto mais sul 100% della superficie, nel 2025 dovrà cambiare genere botanico, a meno di non inserire una coltura secondaria durante l'inverno, come un loietto, che termina la rotazione. Non potrà invece ricorrere alla diversificazione nel 2025, facendo ad esempio ancora mais, ma solo su 75 ettari, perché la rotazione non è stata chiusa. Se dunque non ha inserito una coltura secondaria invernale, dovrà cambiare genere botanico.
Esenzioni da Bcaa 7
(Fonte foto: Angelo Frascarelli dell'Università degli Studi di Perugia)
L'assoluzione della condizionalità rafforzata, con particolare attenzione alla Bcaa 7, rappresenta una sfida per il settore agricolo. La distinzione tra rotazione e diversificazione delle colture offre una certa flessibilità, ma richiede una comprensione approfondita e una pianificazione attenta da parte degli agricoltori. Alla presentazione del Piano colturale grafico 2025 occorre dunque prestare molta attenzione alle scelte fatte nel 2024.