Il Dipartimento per le Politiche Agricole della Regione Campania ha pubblicato il Decreto Dirigenziale Regionale n. 754 del 13 novembre 2024 che sulla base della Legge Regionale 3/2005 e della Delibera di Giunta Regionale n.104 del 2022 "Indennizzi per il mancato reddito alle aziende bufaline colpite da brucellosi (BRC) e tubercolosi (TBC)" approva l'avviso pubblico per l'accesso al "Sostegno temporaneo ed eccezionale per il ristoro della perdita di reddito connessa alla mancata vendita del latte a seguito dell'abbattimento di capi infetti nell'ambito di provvedimenti straordinari per il controllo delle malattie infettive della bufala Mediterranea Italiana in Regione Campania". Sul piatto ci sono 7 milioni di euro di ristori a disposizione degli allevatori bufalini.
"Una filiera strategica dell'agricoltura campana" ha ricordato Nicola Caputo, assessore all'Agricoltura della Regione Campania, dopo la pubblicazione dell'avviso e l'aggiornamento del report regionale sulla situazione della brucellosi in Campania, che sembra indicare un miglioramento della curva epidemica.
L'avviso per i ristori, rivolto alle piccole e medie imprese bufaline, ha fissato come termine di presentazione delle istanze la data del 3 dicembre 2024 e non vi sarà alcun tetto agli aiuti erogabili per singola azienda. Grazie alla semplificazione, saranno assicurati tempi rapidi di istruttoria delle istanze e di erogazione dei contributi.
"Un provvedimento fortemente voluto anche dal presidente Vincenzo De Luca e condiviso, in ogni passo, con le associazioni di categoria presenti nel Tavolo Verde. Si tratta di risorse interamente a carico della finanza regionale - spiega l'assessore Caputo - con le quali si è mantenuto fede ad un impegno assunto con allevatori e relative organizzazioni professionali in sede di avvio del Piano Regionale per l'Eradicazione. Non solo abbiamo indennizzato gli allevatori colpiti dagli abbattimenti dei propri capi, ma abbiamo anche riconosciuto un ristoro, pari a 365 euro per capo abbattuto, per la perdita di reddito dovuta alla mancata produzione e commercializzazione del latte, per tutti i capi a partire dai 18 mesi di età".
L'avviso è stato emanato in base alle regole sugli aiuti di Stato in regime di esenzione, pertanto, riguarda esclusivamente gli abbattimenti registrati nell'anno in corso (2024) e nei due anni precedenti (2022 e 2023), in ottemperanza a quanto previsto dai regolamenti europei vigenti.
Per quanto riguarda gli abbattimenti registrati negli anni precedenti al 2022, sarà pubblicato un nuovo avviso nei primi mesi del 2025 che riguarderà tutte le annualità a partire dalla data di avvio del Piano di Eradicazione nel 2017 e fino al 2021, e sarà attuato secondo le regole del de minimis che, peraltro, a breve potrebbe vedere aumentato il tetto annuale a 38mila euro.
Brucellosi, diminuiscono i focolai
"Grazie all'azione incisiva della Regione, del commissario straordinario prima e del coordinatore del Piano poi, dei servizi veterinari, dei dipartimenti di Veterinaria delle Università coinvolte e dell'Istituto Zooprofilattico della Campania - precisa l'assessore regionale all'Agricoltura - l'emergenza brucellosi è finalmente sotto controllo, essendo negli ultimi mesi drasticamente diminuite sia l'incidenza dei nuovi casi che la prevalenza di tali malattie nella popolazione zootecnica presente negli allevamenti".
L'ultimo report regionale è particolarmente incoraggiante: in calo la malattia e gli abbattimenti, bene i dati delle vaccinazioni. "Il numero di focolai nel casertano è diminuito - continua l'assessore Nicola Caputo - considerando che a giugno erano ancora 54 e ora sono 28. Dati che confermano anche la maggiore presenza del batterio della brucella nel casertano, dove ci sono le uniche 4 aree cluster individuate dalla Regione. Diminuiscono anche le macellazioni dei capi bufalini, una riduzione tanto invocata dai nostri allevatori che ci fa ben sperare anche per la tutela del nostro straordinario patrimonio bufalino".
Avviate e completate anche le opere di bonifica dei canali agricoli, fondamentali per garantire la salubrità del territorio dove vengono allevate le bufale e rendere meno agevole la diffusione del batterio.