Annata complicata e difficile per i produttori di mele europei. I primi dati 2024, anche se ancora soggetti ad aggiustamenti, sono stati forniti la scorsa settimana durante Interpoma 2024, il salone internazionale dedicato appunto alla mela che si è tenuto dal 21 al 23 novembre scorsi a Bolzano.
A dipingere il quadro della situazione, dal palco dell'inaugurazione della fiera, c'era Philippe Binard, segretario generale della World Apple and Pear Association (Wapa).
Quello 2024 per l'Unione Europea è stato il secondo peggior raccolto degli ultimi dieci anni, con 10.207.000 tonnellate raccolte, -11% rispetto allo scorso anno. Le motivazioni per tutti i Paesi che hanno visto notevoli cali sono da attribuirsi al clima avverso, quindi ritorni di freddo, grandinate e cattiva fioritura. A diminuire nettamente sono state due varietà classiche come Golden Delicious e Gala (-10% e -11%), in crescita invece la produzione di Red Delicious (+20%). Anche gli stock diminuiscono in moltissimi Paesi dell'Ue, in Italia invece crescono e al primo novembre scorso erano a +5% rispetto allo scorso anno.
Guardando al comparto mela a livello globale, Philippe Binard ha fornito dati utili per comprendere che campagna commerciale potrebbe essere quella 2024-2025. La Cina è il primo produttore mondiale di mele con 40.124.000 tonnellate prodotte e un raccolto 2024 in lieve crescita sul 2023. L'Ue si piazza al secondo posto al mondo. Anche gli Usa, quarti produttori mondiali, hanno avuto una pessima annata dal punto di vista produttivo, -8% sul 2023 con 6.646.000 tonnellate, la Turchia è oggi al terzo posto nella classifica mondiale di produttori di mele con 4.810.000 tonnellate prodotte, +5% sul 2023.
Contrariamente ad altri importanti produttori europei, l'Italia, secondo i primi dati, ancora suscettibili di qualche modifica, ha avuto una produzione di 2.248.000 tonnellate, in leggera crescita sul 2023. L'annata è andata bene in Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, mentre in Alto Adige il raccolto è comparabile a quello degli scorsi anni.
Giovanni Missanelli, direttore di Assomela, ha presentato i dati fornendo anche una panoramica dei dossier in trattativa per quanto riguarda le esportazioni. "Le esportazioni sono fondamentali ovviamente - ci ha detto Missanelli - stiamo seguendo da vicino e in maniera costante i negoziati con i Paesi terzi. Stiamo naturalmente dialogando in accordo anche con le istituzioni nazionali italiane. Abbiamo il negoziato con il Vietnam, dove c'è già un protocollo che è stato attuato, ma lo stiamo migliorando. Stiamo partendo in queste settimane con la Cina per aprire un nuovo negoziato. Siamo in contatto con il Perù, altro importante mercato, così come invece il Brasile è già un mercato aperto che sta dando molte soddisfazioni. Inoltre abbiamo altre situazioni dove stiamo negoziando tramite l'Unione Europea. Questo è il caso, ad esempio del Giappone".
Giovanni Missanelli, durante la relazione, ha fatto notare come la complessa situazione geopolitica stia rendendo la logistica particolarmente complicata. Sempre sul tema esportazioni, guardando ai dati forniti da Wapa, a livello Ue, nel 2023-2024 sono state esportate 894.593.000 tonnellate, mentre nel 2024-2025 si prevedono esportazioni in calo a 800.000.000 tonnellate.
I dati della produzione di mele
Fra le difficoltà da affrontare per i produttori melicoli europei c'è la questione acetamiprid (utilizzato contro la cimice asiatica), insetticida che di recente ha visto una pronuncia di Efsa che ha evidenziato criticità. Di conseguenza la Commissione a settembre 2024 ha proposto l'abbassamento dei limiti massimi di residuo su diverse derrate alimentari. "Il problema - ha detto ancora Missanelli di Assomela durante l'evento di Interpoma - è che la Gdo sta già chiedendo di adeguarsi ai nuovi possibili livelli. Ciò è incoerente e crea un problema ai produttori che hanno lavorato durante la campagna 2024 rispettando i livelli conosciuti fino a quel momento. Non si possono cambiare le regole in corso di campagna. Stiamo però già attivando un dialogo con la distribuzione e confidiamo che capiscano".
Per dettagliare situazioni specifiche, sempre a livello produttivo, erano presenti a Interpoma anche Daniel Sauvaitre, direttore dell'Association Nationale Pommes Poires (Anpp) dalla Francia e dalla Polonia invece Dominik Wozniak, rappresentante dei produttori melicoli. La Polonia è il primo produttore dell'Ue, ma il 2024 è un'annata da dimenticare: hanno infatti avuto il terzo peggior raccolto in dieci anni con 3.190.000 tonnellate. A pesare particolarmente sul risultato sono state le gelate primaverili che hanno influito sulla fioritura. In calo anche la produzione francese con -5% sul 2023 a 1.426.000 tonnellate e stock in picchiata del 15% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Un momento dell'incontro nel corso di Interpoma 2024
(Fonte foto: Barbara Righini - AgroNotizie®)