“I residui dei pesticidi? Sconfitti dai batteri” A parte la discutibile definizione di pesticidi, l'articolo pubblicato su “Italia Oggi” del 12 luglio apre un interessante capitolo sullo studio condotto dal Cnr secondo il quale gli eventuali residui di agrofarmaci possono essere eliminati con l'introduzione di alcuni microrganismi la cui attività è quella di “digerire” le sostanze indesiderate.

Sempre su “Italia Oggi” dello stesso giorno troviamo anche un commento sui dati emersi dall'assemblea di Italmopa (l'associazione che riunisce le industrie molitorie) sui raccolti di cereali e di grano in particolare. In aumento le produzioni di “duro”, ma i prezzi restano alti a causa delle tensioni che ancora agitano il mercato. Il caro grano si porta dietro, secondo “Milano e Finanza” un'inversione di tendenza per il settore degli agrofarmaci, che dopo anni di continua riduzione dei consumi vede ora aumentare le vendite. Un recupero, stando ai dati dichiarati da Agrofarma, pari al 5-6%. Un dato in controtendenza rispetto a quanto avviene per il mais, ove a fronte dell'estensione dei trattamenti (il 75% delle colture), si ha una riduzione del numero complessivo di interventi, come riporta “La Stampa”.

 

Bene l’ortofrutta

E in tema di prezzi e mercati è da segnalare il buon andamento delle mini angurie, (l'anguria “da single”) che vanno letteralmente a ruba come testimonia la “Gazzetta di Bari”.  Vanno bene non solo le miniangurie, ma anche tutto il settore dell'ortofrutta, tanto che secondo i dati di Ismea riportati da “Il Sole 24 Ore” il settore ha fatto registrare nel mese di maggio sensibili aumenti non solo al dettaglio, ma anche all'origine.

Buone notizie anche sul fronte della salute, dove studi condotti negli Usa, come scrive “Il Tempo” del 14 luglio, mettono l'accento sulle proprietà salutistiche di zucchine e basilico, per non parlare del pomodoro (ricco di licopeni) e dell'olio di oliva con il suo contenuto in antiossidanti. Un invito al consumo che non può che giovare anche al mercato di questi prodotti.

 

Male i suini

Ancora difficoltà invece per il settore suinicolo, come riferisce “Il Giorno” del 13 luglio che analizza la difficoltà del settore a partire dalla forte presenza di prodotto d’importazione (tre prosciutti su quattro sono stranieri), principale responsabile delle basse quotazioni di mercato. Per uscire dalla crisi si chiede al ministro dell’Agricoltura un tavolo di confronto per l’intera filiera. Ma intanto a Parma c’è chi pensa a realizzare un “distretto del suino”, con l’obiettivo di utilizzare al meglio le risorse finanziarie a disposizione. Ne riferisce “La Gazzetta di Parma” del 16 luglio.

 

Wto, terreno di battaglia

Dalle difficoltà del mercato suino ai problemi dei commerci mondiali il passo è breve, specie alla vigilia degli incontri del Wto (organizzazione dei commerci mondiali) e della minaccia di “tropicalizzare” alcuni prodotti mediterranei come il riso o le arance. Con il risultato di mettere a dazio zero le importazioni di questi prodotti dai paesi extra Ue. A rischio, come riporta “Italia Oggi” del 15 luglio, ci sono 500mila posti di lavoro e 30 miliardi di euro come sottolinea “Libero Mercato” dello stesso giorno. Un problema che ha sollevato la decisa posizione del ministro Zaia che sul “Corriere della sera” del 16 luglio bolla come “inaccettabile” il documento della Wto. “Se dovesse passare – dichiara Zaia – significherebbe celebrare il funerale dell’agricoltura italiana.” Una battaglia, questa intrapresa da Zaia, per la quale può contare sull’appoggio di Confagricoltura, come ha dichiarato in un’intervista rilasciata a “Il Resto del Carlino” il presidente Federico Vecchioni. E che riso, arance e zucchero non debbano rientrare fra i prodotti tropicali (dunque a dazio zero) è convinta anche il commissario all’Agricoltura Mariann Fischer Boel, come si può leggere su “Libero Mercato” del 18 luglio.

 

L’agroalimentare motore dell’export

In tema di mercati internazionali e di scambi commerciali vanno segnalati anche gli articoli pubblicati su “Italia Oggi” del 18 luglio e su “Il Sole 24 Ore” dello stesso giorno, dove si mette in evidenza come il settore agroalimentare abbia avuto il merito nel mese di maggio di consentire un saldo positivo della bilancia commerciale.

 

Bisticci “in casa”

A fine settimana è arrivata a conclusione anche la “tormentata” vicenda che ha visto contrapposte le organizzazioni degli agricoltori per la gestione del Consorzio agrario di Bologna e Modena. Di “vera guerra” si parla dalle colonne della “Gazzetta di Modena” del 15 luglio, mentre si legge del clima infuocato descritto da “Il Resto del Carlino” nel commentare l’assemblea dei soci chiamata a eleggere il nuovo consiglio direttivo. Una vicenda intricata della quale si occupa anche “Il Corriere della Sera” nelle pagine dedicate alla cronaca bolognese, descrivendo le tensioni fra le parti in causa.

Un’altra dimostrazione, ma non se ne sentiva la necessità, delle divisioni che agitano da sempre il mondo agricolo.