Quanto è importante la formazione in campo agricolo? Tanto, perché permette di essere sempre aggiornati sulle sfide e le problematiche dell'agricoltura più attuali. Diventa fondamentale, per esempio, quando si parla di malattie o insetti non autoctoni che possono causare gravi danni quando si insediano in un nuovo ambiente. Con la formazione è possibile essere pronti e preparati.
Questa è la filosofia di Terre dell'Etruria, la Società Cooperativa Agricola tra Produttori che si trova in provincia di Grosseto, che il 13 giugno 2023 ha organizzato un evento, presso la Tenuta di Vaira a Bolgheri in provincia di Livorno, interamente dedicato al problema della flavescenza dorata. Le parole chiave della giornata sono state appunto conoscenza e tempestività e le tematiche hanno riguardato la conoscenza della malattia che parte dal riconoscimento del vettore e dal riconoscimento dei sintomi e la messa in attivo di buone pratiche agricole per prevenire il diffondersi della malattia come il monitoraggio sia dei vettori che delle piante infette.
Nelle province di Livorno e Grosseto, infatti, il problema della flavescenza dorata della vite, che sta creando moltissimi danni nel Nord Italia, non è ancora arrivato. La speranza è chiaramente che non arrivi mai, ma vista la problematica e la dannosità è bene prepararsi al peggio e soprattutto prevenirlo.
Mappa della Regione Toscana nel 2022. I pallini gialli rappresentano le piante infette da flavescenza dorata mentre le zone colorate di blu sono quelle dove è stato ritrovato il vettore Scaphoideus titanus
(Fonte foto: Università degli Studi di Firenze)
La flavescenza dorata è la più grave delle malattie da fitoplasmi della vite, e il fitoplasma che la causa è oggetto di quarantena in tutta l'Unione Europea. Causa gravi epidemie grazie all'efficace diffusione tramite il vettore Scaphoideus titanus che è strettamente ampelofago e quindi vive solo a spese della vite.
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L'evento di Terre dell'Etruria rientra nell'ambito dell'iniziativa Sangue della Terra che ha come obiettivo quello di valorizzare la viticoltura di qualità e di diffondere la cultura delle buone pratiche agricole attraverso iniziative di formazione e divulgazione, come convegni, workshop e prove in campo.
L'importanza del monitoraggio
Monitorare attentamente il vigneto serve sia per individuare le viti infette che la presenza del vettore.
Le piante infette, una volta trovate, dovranno subito essere estirpate e allontanate oppure capitozzate o almeno dovranno essere tolti i tralci sintomatici. Questo servirà ad evitare che la pianta malata funga da inoculo per l'intero vigneto. I controlli devono riguardare anche viti ornamentali o piccole vigne presenti negli orti domestici e soprattutto anche quelle abbandonate.
Per quanto riguarda invece il vettore, bisogna applicare in campo le trappole cromotropiche di colore giallo, utili ad individuare la presenza degli adulti in vigneto. Vanno installate da luglio fino ad ottobre nella chioma e vanno sostituite e controllate ogni 2 settimane.
Il monitoraggio diventa fondamentale anche nelle zone dove sia il vettore che il fitoplasma non ci sono ancora per poter essere tempestivi nel caso arrivassero.
Il corretto riconoscimento dei sintomi
I sintomi della flavescenza dorata sono molto simili a quelli di altre malattie che causano giallumi. Riconoscerli in tempo è fondamentale per la gestione della malattia.
In particolare, i sintomi della flavescenza dorata sono identici a quelli della malattia del legno nero e per poter riconoscere le 2 malattie, oltre ad una diagnosi visiva, c’è bisogno di fare analisi molecolari e osservazioni al microscopio.
Per la diagnosi visiva, nonostante i sintomi siano identici in tutto e per tutto, è bene sapere che la flavescenza è molto più aggressiva e le piante colpite possono dare evidenti ritardi nella ripresa vegetativa o mancata ripresa a primavera, mentre le piante infette da legno nero sono più capaci di recuperare.
I sintomi possono comparire almeno un anno dopo l'infezione e da luglio in poi sono più evidenti (la massima manifestazione è a settembre e ottobre). Inoltre, possono svilupparsi, almeno inizialmente, solo su un tralcio o parte della chioma ma anche contemporaneamente su tutta la chioma.
Invece, per le analisi molecolari serve prelevare dei campioni. Entro la fine di ottobre vanno raccolte solo foglie che non presentano marciumi ma sono sintomatiche, circa 10 per pianta per fare campioni di 5-10 piante sintomatiche per vigneto. Solo le foglie sintomatiche danno la certezza della diagnosi.
Per la diagnosi bisogna verificare sempre che ci siano almeno 3 sintomi caratteristici su almeno 3 organi (fiori o grappolo, tralcio e foglie).
I sintomi sono:
- ripresa vegetativa in ritardo, germogliamento stentato e sviluppo stentato;
- necrosi apicali dei germogli e/o dei margini fogliari;
- disseccamento delle infiorescenze;
- grappoli ricadenti, raggrinziti e poi disseccati;
- mancanza di produzione;
- foglie piegate verso il basso che spesso assumono forma triangolare (soprattutto su Chardonnay);
- foglie "croccanti", cioè che hanno una consistenza cartacea;
- colorazione anomala delle foglie e delle nervature;
- caduta della lamina fogliare mentre il picciolo rimane sul tralcio;
- tralci mal lignificati con portamento ricadente in conseguenza della scarsa lignificazione;
- internodi più corti e vegetazione affastellata;
- "isole verdi" in conseguenza della parziale lignificazione;
- pustole nerastre oleose alla base o lungo il tralcio.
Il Decreto con le nuove misure per la lotta obbligatoria alla flavescenza dorata in Toscana
La flavescenza dorata è un organismo da quarantena quindi per la gestione di questa malattia è prevista la lotta obbligatoria.
Il 30 maggio 2023 è stato pubblicato il Decreto Dirigenziale 11268 contenente la normativa relativa alle misure di lotta obbligatora per il 2023 per la Regione Toscana.
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La Regione Toscana è stata divisa in 4 zone in base alla presenza della malattia o del vettore:
- la zona indenne è quella dove non è stata ufficialmente accertata la presenza di flavescenza dorata;
- la zona infestata è rappresentata da ogni superficie coltivata a vite in cui è stata accertata ufficialmente la presenza di flavescenza dorata;
- la zona cuscinetto è l'area circostante la zona infestata per un raggio di almeno 500 metri;
- la zona di contenimento è un'area in cui è stata comprovata la presenza di flavescenza dorata e dove la malattia ha raggiunto una diffusione tale da far ritenere non più possibile la sua eradicazione. Attualmente in Toscana non sono presenti zone di contenimento.
Ogni qualvolta vengano rilevati sintomi attribuibili a flavescenza dorata, in zone cuscinetto o in zone indenni, deve essere fatta una segnalazione al Servizio Fitoranitario della Regione Toscana della presenza di piante sintomatiche tramite posta elettronica all'indirizzo email flavescenzadorata@regione.toscana.it inviando la scheda di segnalazione compilata in ogni sua parte. A questa segnalazione seguirà, a cura del Servizio Fitosanitario, l'ispezione ed il prelievo di campioni dalle piante sintomatiche al fine di accertare l'eventuale presenza del fitoplasma.
Inoltre, nelle zone indenni senza presenza accertata di S. titanus sono vivamente consigliate attività di monitoraggio del vettore al fine di individuarne tempestivamente l'eventuale introduzione.
Tra le novità del Decreto regionale ci sono il monitoraggio obbligatorio sia della malattia che del vettore e l'obbligo dei trattamenti insetticidi contro il vettore.
Non si può quindi prescindere dalle attività di monitoraggio se si vuole ottenere un risultato nel controllo della diffusione di S. titanus e flavescenza dorata. Nelle zone infestate bisognerà quindi monitorare i sintomi almeno 2/3 volte all'anno tra giugno e settembre, mentre nelle zone cuscinetto e nelle zone indenni il controllo sarà di tipo visivo e fatto a campione.
Per quanto riguarda la lotta obbligatoria al vettore, i monitoraggi degli stadi giovanili di Scaphoideus titanus sono fondamentali per determinare il momento giusto per posizionare i trattamenti insetticidi. Gli stadi giovanili dell'insetto, infatti, sono il bersaglio principale degli interventi di lotta al vettore, ma conta più come e quando si fa il trattamento che con cosa.
I trattamenti insetticidi obbligatori fatti contro le forme giovanili di Scaphoideus titanus possono essere:
- 2 trattamenti nelle zone infestate e nelle zone cuscinetto, di cui uno almeno con piretrine (3 trattamenti in caso di coltivazioni biologiche);
- 1 trattamento nelle zone indenni con presenza di Scaphoideus titanus (2 trattamenti in caso di coltivazioni biologiche).
Nell'allegato 2 del Decreto sono segnalati tutti i principi attivi utilizzabili.
I consigli delle aziende
Durante l'evento organizzato da Terre dell'Etruria, i tecnici dell'Azienda Bayer hanno consigliato alcuni prodotti per il controllo del vettore Scaphoideus titanus: Sivanto, l'insetticida sistemico a base di flupyradifurone che agisce per contatto ed ingestione su neanidi ed adulti; Flipper Bio, l'insetticida acaricida selettivo di origine naturale a base di olio d'oliva extravergine; Decis Evo, l'insetticida piretroide a base di deltametrina.
Flipper Bio va utilizzato contro gli stadi giovanili di S. titanus. In questo modo consente di ridurre la popolazione iniziale ed ottimizzare l'efficacia degli eventuali trattamenti obbligatori. Sivanto, invece, essendo un prodotto sistemico, va applicato in un periodo in cui la pianta è ancora "in tiro" e quando serve una maggiore persistenza d'azione per controllare anche le forme adulte momili a metà e fine giugno.
Nel nuovo Decreto regionale della Toscana è stata riconosciuta l'efficacia del caolino per il controllo del vettore nel rendere l'alimentazione dell'insetto maggiormente difficoltosa e dunque utile ad innalzare il livello di mortalità. Per questo l'Azienda Serbios consiglia Caolino Surround® WP, un formulato a base di polvere di roccia corroborante, potenziatore delle difese delle piante. Non blocca gli stomi e non interferisce con la fotosintesi, ma riduce i danni da stress da calore e delle scottature.
L'Azienda Quimica Massó, invece, è intervenuta su un tema molto comune in vigneto: come ottimizzare l'azione del rame per ridurre i dosaggi a ettaro nel vigneto. Per fare questo ha parlato dei 2 prodotti, Cobre Nordox 75 WG e Nordox Energy. Il primo si caratterizza per le dimensioni delle particelle molto ridotte (da 1 a 5 micron, delle quali l'80% è inferiore a 2 micron) che gli consentono di ricoprire totalmente la superficie fogliare trattata rendendola meno sensibile all'attacco di patogeni. Nordox Energy, invece, è un fungicida di contatto che ha anche un'azione indiretta contro i patogeni inducendo la stimolazione delle difese naturali della pianta.
Quimica Massó, oltre ai prodotti a base di rame, ha proposto Equisetum CHT, una miscela a base di Equisetum arvense e cloridrato di chitosano con attività fungicida ed elicitore, quindi in grado di stimolare il meccanismo di autodifesa delle piante.