"Con la realizzazione della comunità energetica, da un lato abbiamo abbattuto i costi di produzione e dall'altro siamo rimasti fedeli all'idea di sostenibilità che ci ha sempre guidato. Sostenibilità ambientale, con 326mila chilogrammi di anidride carbonica e di emissioni evitati, e sociale perché condividiamo l'energia, è anche una scelta di solidarietà", così Paola Gurrieri della Società Consortile Agricola La Mediterranea.

 

Abbiamo incontrato Paola e il fratello Francesco Gurrieri nella sede dell'Azienda, ad Acate, in provincia di Ragusa.

 

Proprio La Mediterranea è infatti il primo caso di Comunità Energetica Rinnovabile (Cer) in agricoltura e uno dei primissimi casi di Cer, in assoluto, in Italia. Nel febbraio 2023 la Cer è ufficialmente partita e La Mediterranea si è allacciata alla rete elettrica. "Il risparmio è evidente, ci sono gli incentivi e poi riesci a ottimizzare l'energia. L'idea di creare una Cer è partita da Enel X e dalla Banca Agricola Popolare di Ragusa ma a noi è parso subito conveniente", ha continuato Paola Gurrieri.

 

Creare una Cer, applicando quanto previsto dal Decreto Milleproroghe 162/2019 significa creare un nuovo soggetto giuridico fra cittadini, attività commerciali, imprese, enti pubblici per unire le forze e dotarsi di impianti per la condivisione dell'energia da fonti rinnovabili.

 

La Mediterranea è tra i leader in Italia nella produzione di fiori recisi e una delle principali realtà europee. Con circa 100 ettari di serre produce crisantemo a ciclo continuo, principalmente per l'Italia, ma esporta anche in Grecia, Germania, Olanda e in Europa dell'Est, anche in Russia, ma solo prima dello scoppio della guerra con l'Ucraina. La produzione si aggira sui 70 milioni di steli all'anno.

 

Con circa 100 ettari di serre, La Mediterranea produce crisantemo a ciclo continuo

Con circa 100 ettari di serre, La Mediterranea produce crisantemo a ciclo continuo

(Fonte foto: Tratta dal video di Barbara Righini - AgroNotizie®)

 

Purtroppo il consumo di energia elettrica e di metano, per riscaldare le serre, incide moltissimo sui costi di produzione. "Con i picchi del 2022, per noi il costo elettrico è arrivato a sette volte rispetto al periodo pre pandemia", ha detto Paola Gurrieri. Per fortuna però il progetto di realizzazione della Comunità Energetica Rinnovabile era già partito.

 

Oggi La Mediterranea, assieme alla gemella Kamarina, può contare su due impianti fotovoltaici, da 200 kW l'uno. "L'impianto consortile è stato realizzato su delle pensiline in alluminio, molto innovative, che hanno previsto calcoli per i basamenti, per resistere alle sollecitazioni del vento. Saranno utilizzate come pensiline per le auto dei lavoratori. Poi ci sono i pannelli sui tetti dei magazzini", ha raccontato Francesco Gurrieri, contitolare de La Mediterranea.

 

"Per un'azienda agricola - ha spiegato Alessandro Angelica di Banca Agricola Popolare di Ragusa, che ha curato il business plan del progetto de La Mediterranea assieme ad Enel X - il discorso comunità energetica diventa interessante dopo un'analisi della propria situazione. Per prima cosa l'azienda agricola deve determinare il fabbisogno energetico, capire se la potenzialità dello strumento Cer si sposa con le sue ipotesi di consumo attuali o future. La Comunità Energetica Rinnovabile serve ad abbattere in maniera condivisa il problema del costo della bolletta energetica e quindi è uno strumento gestionale che è incentivato dallo Stato. È necessario calcolare se i costi dell'impianto e del finanziamento per realizzarlo possono essere sostenuti grazie al risparmio in bolletta e all'incentivo dato per l'energia condivisa all'interno della Cer. Se il business plan sta in piedi, con la Cer ci si sottrae al ricatto dell'aumento dei costi energetici sui quali l'azienda agricola normalmente non ha controllo".

 

Come abbattere i costi con le comunità energetiche

 

Il 2022 è stato infatti un anno da dimenticare per quanto riguarda l'aumento dei costi di produzione. Secondo dati Ismea, tratti dal Report Agrimercati IV trimestre 2022, l'aumento tendenziale dei prodotti energetici in particolare è stato del 67,2%. "Con i due impianti e la Cer - ci ha raccontato ancora Paola Gurrieri - non riusciamo a essere completamente autosufficienti dal punto di vista energetico, ma abbattiamo notevolmente i costi".

 

Difficoltà burocratiche? "Li chiamerei rallentamenti - ha chiarito Paola Gurrieri - ma è naturale, li avevamo messi in conto. Siamo i primi ad averlo fatto, è un'esperienza nuova. In realtà con la Banca e con il partner che ha progettato l'impianto, Systemia di Catania, abbiamo risolto ogni problematica mano a mano che si presentava".

 

L'investimento complessivo per la realizzazione del sistema è stato di circa 600mila euro. Il funzionamento di una Cer prevede che ad essere incentivata dal Gestore dei Servizi Energetici (Gse) sia l'energia elettrica condivisa fra i soggetti che fanno parte della Comunità Energetica Rinnovabile. È necessario infatti che la Cer si costituisca come soggetto giuridico, regolato da uno statuto. L'energia condivisa è pari al minimo, su base oraria, fra l'energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l'energia elettrica prelevata dai consumatori che rilevano per la configurazione. Ma non è tutto, bisogna ricordare che, per chi si trova in comuni con meno di 5mila abitanti, ci sono a disposizione 2,2 miliardi di risorse dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).

 

La normativa sulle Cer è in evoluzione, in particolare è pronto il nuovo decreto Cer che è in esame proprio in questo periodo a Bruxelles. Secondo il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, la nuova normativa dovrebbe dare una spinta e creare le condizioni per l'apertura di circa 15mila comunità energetiche in Italia.

 

Proprio alle Cer si associa un potenziale di produzione energetica di 7 GW entro il 2030. Il nuovo decreto prevede i dettagli per la tariffa incentivante per venti anni, secondo il decreto la potenza nominale massima di ogni impianto non può superare 1 MW. Ovviamente, quando ci si riferisce alle rinnovabili, si intendono tutti i settori dell'energia pulita, non solo il fotovoltaico.